Santa Maria di Campagna. Mancano religiosi e “va in crisi” il servizio Ospitalità Casa per ferie

In atto una riflessione sul destino della struttura di accoglienza che ha visto il coinvolgimento della Caritas diocesana anche per garantire continuità abitativa alle persone fragili attualmente ospitate

La diocesi di Piacenza ed i frati minori della comunità francescana di Santa Maria di Campagna hanno diffuso nella giornata odierna un comunicato stampa per dare conto delle difficoltà organizzative che ormai comporta, per i pochi frati del convento piacentino, la gestione della struttura attigua al convento che offre ospitalità alle persone in difficoltà e che avrebbe peraltro bisogno di essere ristrutturato. I religiosi sono sempre meno e sempre più anziani e per questo si è imboccata la strada di concentrare la loro azione all’interno del santuario. Intanto è cominciata una riflessione sul destino della struttura di accoglienza che ha visto il coinvolgimento della Caritas diocesana anche per garantire continuità abitativa alle persone fragili attualmente ospitate. Seppure non siano ancora state prese decisioni finali è probabile che si andrà verso nuove forme di cohousing.

Questo il testo del comunicato.

«La Comunità dei Frati Minori presente a Piacenza desidera condividere congiuntamente alla Diocesi di Piacenza-Bobbio il percorso avviato per dare continuità alla loro secolare presenza nella comunità ecclesiale e civile piacentina.

Attualmente la Comunità francescana si esprime nel servizio pastorale, molto sentito ed apprezzato dai piacentini, all’interno della Basilica di Santa Maria di Campagna, cui si affianca quello di Ospitalità Casa per ferie che offre alloggio con particolare attenzione a persone in difficoltà. Nel corso degli anni la Comunità, analogamente a quanto sta avvenendo in tutte le diocesi, ha visto purtroppo una progressiva diminuzione numerica dei suoi componenti accompagnata ad una età media sempre più elevata. Questa tendenza ha portato ad una riflessione per comprendere le modalità più opportune per garantire in prospettiva la continuità di una presenza a Piacenza.

In tale direzione si inserisce la riflessione sulle strutture e sulla loro gestione. In particolare sulla Ospitalità Casa per ferie “Il chiostro”, contigua al convento e che richiede interventi di ristrutturazione. Da queste premesse ha preso avvio un percorso condiviso tra Comunità francescana e Diocesi di Piacenza-Bobbio che ha portato in prima istanza a risignificare la centralità della presenza dei frati a partire dall’impegno pastorale all’interno del Santuario, quale elemento essenziale e segno tangibile del loro servizio nella comunità piacentina.

La riflessione sulla Ospitalità Casa per ferie “Il chiostro” ha richiesto invece un confronto condiviso e approfondito che tenesse conto di diversi aspetti: la sempre più faticosa gestione diretta da parte dei frati, la garanzia di continuità alloggiativa per gli ospiti della casa ed in particolare per l’utenza fragile, l’inserimento della casa in una nuova progettualità di rete ed in sinergia con il territorio.

Dalla sintesi di questi elementi è nata la proposta da parte della Diocesi, con il coinvolgimento e l’impegno della Caritas diocesana, di muoversi verso una rivisitazione progettuale della casa nella direzione di forme di cohousing che favoriscano la presa in carico di situazioni di fragilità all’interno di un sistema di rete differenziato in relazione ai bisogni ed al contempo stimolino la partecipazione sociale ed esperienze di tessitura di legami di comunità con il territorio.

Dalla piena condivisione della proposta, Comunità dei Frati Minori e Caritas diocesana stanno ora valutando congiuntamente i passi successivi da mettere in campo. Dalla definizione operativa della proposta progettuale alla necessaria attenzione alla continuità abitativa degli ospiti attualmente presenti nella struttura. Su quest’ultimo aspetto l’attenzione è nell’accompagnamento di ogni singola situazione verso la soluzione più idonea alla esigenza/problematica espressa. Modi e tempi della definizione operativa non sono al momento ancora definiti».

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