Si era svolta ieri una conferenza stampa convocata dal gruppo consigliare di Fratelli d’Italia per puntare i riflettori sulla fideiussione posta a garanzia dei lavori del parcheggio di piazza Cittadella. Come avevano spiegato i consiglieri Domeneghetti, Soresi e Zanardi la polizza è basata sul contratto originario risalente all’ormai lontano 2012 e pari ad un importo di 7 milioni e 860 mila euro. Nel frattempo però i costi del parcheggio sono lievitati a 14 milioni e 700 mila euro così come stabilito nell’addendum sottoscritto recentemente dal Comune. Quello stesso addendum non ha previsto una parallela revisione della fideiussione un fatto che i consiglieri in conferenza hanno stigmatizzato come incomprensibile così come lo è, a loro giudizio, il fatto che l’art.6 non abbia previsto un termine preciso entro il quale Piacenza Parcheggi dovesse fornire la bancabilità dell’opera che dovrebbe arrivare prima della fine di maggio.
Il comunicato della maggioranza
“Le dichiarazioni dei consiglieri di Fratelli d’Italia non sono però piaciute per nulla alla maggioranza che nel pomeriggio di oggi ha ribattuto con durezza a quanto riferito ieri in conferenza. Questo il testo a firma di Gianluca Ceccarelli – Pc Oltre, Luca Dallanegra – Lista Civica per Piacenza, Andrea Fossati – Partito Democratico, Boris Infantino – Piacenza Coraggiosa.
“Dire in una conferenza stampa che il Comune chiuda non uno ma entrambi gli occhi sull’operato della società Piacenza Parcheggi equivale a sostenere che l’ente, i suoi dirigenti, i suoi dipendenti e i suoi amministratori si stiano muovendo in modo poco trasparente e disonesto visto che chiudere gli occhi è un’azione volontaria. La riteniamo una presa di posizione inaccettabile che getta discredito e sospetto non solo sugli amministratori pro tempore di questo Comune, ovvero sulla parte politica, ma anche su coloro che lavorano negli uffici con impegno e dedizione. E ciò al netto della vicenda legata alla polizza fideiussoria che si è rivelata falsa: un conto è esprimersi su una truffa di cui il Comune è parte lesa e per la quale l’ente stesso si è rivolto all’Autorità giudiziaria; altro conto è fare illazioni, nemmeno troppo velate, su presunti favoritismi fatti dall’ente comunale a società private come, nel caso di specie, Piacenza Parcheggi che attualmente è in rapporti con il Comune in virtù di una valida concessione che risale al 2012. Ribadiamo con forza: il Comune di Piacenza non chiude gli occhi, non riserva trattamenti di favore ad alcuno e l’operato di chi lo amministra e di chi vi lavora è nell’interesse della collettività. Di questo siamo assolutamente certi.
Con riferimento al merito delle questioni sollevate in una conferenza stampa dai consiglieri di Fratelli d’Italia, è necessario fare alcune fondamentali precisazioni per eliminare ogni mistificazione strumentale e riportare la questione alla realtà dei fatti.
Il contratto di concessione in essere tra Comune di Piacenza e la società Piacenza Parcheggi, nella parte che riguarda la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella, prevedeva originariamente che il concessionario presentasse una cauzione con polizza fideiussoria pari al 10% del costo totale dell’opera. Nel 2012, anno di sottoscrizione del contratto, il costo totale dell’opera ammontava a 7 milioni e 860mila euro. E, per tale importo, il concessionario ha presentato una fideiussione che garantisce 786mila euro. Di tale polizza è attualmente in possesso il Comune di Piacenza.
L’addendum contrattuale firmato lo scorso 22 dicembre, oltre a rafforzare la posizione del Comune nei confronti del concessionario, ha introdotto un elemento di novità che pone l’ente comunale in una posizione chiara; tale addendum, infatti, è condizionato alla cosiddetta bancabilità dell’intera opera. Senza bancabilità, il Comune può risolvere il contratto di concessione. Per dirla in modo più semplice: senza bancabilità non serve nemmeno la fideiussione. Viceversa, quando arriverà la bancabilità, allora il Comune potrà chiedere la modifica della polizza fideiussoria nel rispetto delle disposizioni di legge.
Ora, come è noto perché in più occasioni ribadito, il Comune di Piacenza è appunto in attesa che il concessionario presenti tutti i documenti relativi alla bancabilità e ciò, stando a quanto notoriamente comunicato dal concessionario stesso, dovrà avvenire entro questo mese. Se tali documenti non dovessero essere presentati, l’ente sarà nella posizione di poter risolvere il contratto in essere e il tema della fideiussione non si porrà nemmeno.
Non appena tali documenti saranno inviati agli uffici comunali, a quel punto l’ente sarà nelle condizioni di poter consegnare l’area per il cantiere. E solo a quel punto, come previsto, entrerà in gioco la garanzia fideiussoria.
Non si comprende il senso di pretendere la polizza fideiussoria prima che vengano forniti i documenti relativi alla bancabilità dell’opera di realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella. E di conseguenza non si comprende come si possa sostenere che, attualmente, il Comune è garantito “a metà”, e dunque “scoperto”. E’ falso. Semplicemente mancano ancora i documenti che devono precedere la presentazione di una valida polizza fideiussoria. E, ad oggi, come già detto, siamo ancora nei tempi. La condizione della bancabilità, introdotta dall’addendum, è ciò che garantisce al meglio il Comune; senza quella, non si va avanti. Una volta ottenuta, sarà la volta della fideiussione. Per quale motivo dovrebbe essere pretesa prima? E’ una pretesa incomprensibile al punto da apparire faziosa, fuorviante, tale da creare una sorta di caso sospetto quando in realtà il caso non esiste, ne mancano le basi.
Siamo di fronte a prese di posizione pretestuose che, a nostro avviso, sono mirate a creare un inaccettabile alone di sospetto sull’operato dell’Amministrazione comunale, gettando fango nel ventilatore senza curarsi del discredito che ricade su coloro che, negli uffici comunali, stanno lavorando nell’interesse della collettività”.
La controreplica di Fratelli d’Italia
A stretto giro è arrivata la controreplica di Fratelli d’Italia.
“Il bel tacer non fu mai scritto, recita un detto purtroppo non seguito dai capigruppo di maggioranza. Purtroppo, ribadiamo, perché in tal modo eviterebbero continui scivoloni.
I capigruppo di maggioranza dimostrano evidentemente di non ricordare il contenuto dell’addendum, dal momento che dichiarano che “senza la bancabilità il Comune può risolvere il contratto”.
Niente di più falso e la dimostrazione è nei fatti: il Comune non sta risolvendo il contratto nonostante l’arrivo della bancabilità sia in ritardo di oltre quattro mesi. E non lo fa proprio perché questa Amministrazione ha deciso di introdurre una clausola (l’art. 6, comma 2) che tutela maggiormente il concessionario rispetto al concedente (cioè il nostro Comune).
I capigruppo di maggioranza si spingono oltre, affermando: “Quando arriverà la bancabilità, il Comune potrà chiedere la modifica della polizza fideiussoria nel rispetto delle disposizioni di legge”. Tuttavia, queste disposizioni di legge, ci piacerebbe conoscerle: non esiste alcuna norma del contratto del 2012 né dell’addendum che preveda quanto asserito da codesti Consiglieri.
Anzi, è proprio ciò che sosteniamo: detta previsione avrebbe dovuto essere contenuta nell’addendum ma non è stata inserita.
Inoltre, non si comprende allora per quale motivo il contratto del 2012 preveda la presentazione della fideiussione sulla realizzazione dell’opera – oltre a quella a garanzia del canone, dichiarata falsa – prima del rilascio della concessione.
Quello che i consiglieri ignorano – o forse fingono di ignorare – è che, attualmente, il contratto del 2012 non è rispettato poiché la fideiussione in possesso dell’Ente risulta inferiore rispetto a quanto stabilito. Ne consegue un indiretto beneficio per il concessionario che, annualmente, paga un premio dimezzato.
Il concessionario è doppiamente inadempiente: manca la garanzia a pagamento del canone e manca la metà della garanzia sulla realizzazione dell’opera
Questo è. Il resto sono voli pindarici che non giovano a nessuno”.