Jacopo Veneziani si dimette dalla presidenza della Ricci Oddi

Il sindaco Katia Tarasconi gli chiede di ripensarci

L’enfant prodige della storia dell’arte italiana, il noto divulgatore Jacopo Veneziani avrebbe dovuto, nelle intenzioni del sindaco Katia Tarasconi, portare una ventata di freschezza e novità nelle vetuste stanze della galleria Ricci Oddi. Invece dalla sua nomina ad oggi non sembra aver fatto la differenza. Non è dato sapere se abbiano pesato di più i suoi numerosi impegni professionali o il lungo cammino burocratico che ha richiesto la trasformazione della struttura museale di via S. Siro. Fattostà che la sua presidenza non sembra aver inciso molto sulla sonnacchiosa esistenza di quello che continua ad essere un gioiello forse un po’ troppo nascosto. Persino la Signora di Klimt è riuscita a fare numeri egregi in trasferta ad Aosta, mentre a casa sua, a Piacenza, attira un intimo numero di visitatori.

Comunque sia Veneziani ha deciso di gettare la spugna e di farsi da parte. Bisogna ora vedere se la sua sarà una scelta definitiva o se si farà convincere all’appello del sindaco che pubblichiamo qui di seguito.

“Ho appreso solo questa mattina della decisione di Jacopo Veneziani di lasciare l’incarico di presidente della Galleria Ricci Oddi. Non ho ancora avuto l’occasione di confrontarmi con lui sulla scelta che ha preso e che per lui, conoscendo la passione che mette nel suo lavoro, dev’essere stata tutt’altro che semplice. Al momento non posso fare altro che prenderne atto con rammarico e con assoluto rispetto. Rammarico perché ero e sono tuttora convinta che un professionista dell’arte del calibro di Jacopo Veneziani avrebbe potuto e possa ancora dare un contributo determinante alla Ricci Oddi e, di riflesso, a tutta Piacenza. E’ mia intenzione chiedergli di ripensare alla sua decisione. E spero vivamente che lo faccia e che rimanga alla presidenza della Galleria. Comprendo la difficoltà di un incarico che, in questo anno e mezzo, ha portato Jacopo a doversi occupare più di complesse questioni burocratiche che di arte, della sua promozione e divulgazione, ovvero di ciò per cui è tra i più qualificati nel panorama nazionale. Questioni burocratiche tra le quali ad esempio il passaggio della Galleria a Fondazione, ma non solo, che hanno occupato la gran parte delle energie e del tempo del Consiglio d’amministrazione da quando Veneziani ha assunto la presidenza. In poche parole, il lavoro vero e proprio per il quale vedevo e vedo in lui la persona giusta al posto giusto doveva ancora iniziare. Ed è per questo che, lo ribadisco, gli chiederò di annullare le sue dimissioni”.

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