Venturi: “Grazie agli operatori sanitari di Piacenza per quanto hanno fatto. A Pasqua restate a casa”

"Molti dati testimoniano la riduzione dell’epidemia" ha detto il commissario all'emergenza Coronavirus della regione Emilia Romagna

«Abbiamo molti dati che testimoniano la riduzione del complesso dell’epidemia» lo ha affermato il commissario per l’emergenza Coronavirus dell’Emilia Romagna commentando i dati di oggi. Purtroppo rimane ancora elevato invece il numero dei decessi «82 decessi in Regione: 82 volte – ha detto venturi – faccio le condoglianze alle famiglie. Sono persone che hanno combattuto per molte settimane. Ci porteremo dietro malattie di inizio epidemia».

Il commissario ha ricordato come siano stati effettuati più test rispetto ai giorni passati (3348 test in più di ieri) «In molte province riusciamo a farne di più nel passato: stiamo contando persone che hanno la malattia da molti giorni. Abbiamo molti dati che testimoniano la riduzione del complesso dell’epidemia».

Venturi ha evidenziato altri lati positivi «abbiamo altre 213 guarigioni, 3103 guarigioni certificate: ci stiamo nettamente distanziando dal numero dai decessi e questo avverrà sempre di più. Poco meno del 50% dei pazienti è a casa con sintomi lievi. Soprattutto ci sono sei persone in meno in terapia intensiva e molti meno ricoverati nei reparti Covid. Stiamo liberando molti letti».

Il commissario ha fatto un accenno anche ai test rapidi «a ieri test sierologici svolti nelle Aziende e nelle case di cura erano 13.156 eseguiti. Sono risultate 389 positività che rappresentano il 3% e sono asintomatiche: su queste effettueremo dei controlli ulteriori».

Venturi ha rivolto un pensiero speciale alla nostra provincia.

«Grazie agli operatori di Piacenza per quanto hanno fatto per i loro concittadini: hanno affrontato l’ondata epidemica più forte della Regione. Mi aggancio all’appello della sindaca di Piacenza: non vogliamo ritrovarci nella condizione di fine febbraio. Passate Pasqua e Pasquetta nelle vostre case sperando di poter scaglionare le aperture, soprattutto del tessuto produttivo».

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