Legambiente Piacenza: “Acqua e crisi idrica, se è poca usiamola bene”

Incontro pubblico organizzato presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano alle ore 21

Alla luce della crisi climatica in corso è possibile gestire l’acqua in modo da rispettare l’ecosistema fluviale,  irrigare i campi  e  poter  fruire  dei fiumi per attività ricreative? E’ possibile irrigare  senza prosciugare, come avviene ogni estate, i nostri corsi d’acqua, rispettando il Minimo Deflusso Vitale? Sempre di più la siccità mette a dura prova i fiumi, i Comuni, i cittadini, gli agricoltori e proprio per questo la strada da percorrere va trovata cercando insieme le migliori soluzioni

Questi saranno i temi che verranno affrontati nell’incontro pubblico organizzato da Legambiente Piacenza il 27 aprile presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano alle ore 21 intitolato ”Acqua e crisi idrica, se è poca usiamola bene”.

Ospiti della serata saranno il  prof. Antonio Bodini, del Dipartimento di Scienze Ambientali-Università di Parma e l’ingegner Riccardo Telò-esperto in Ingegneria Idraulica Ambientale.

Insieme a loro verranno approfonditi i temi  centrali delle  caratteristiche ecologiche dei fiumi e delle soluzioni per garantire la disponibilità di risorsa idrica per gli usi plurimi dell’acqua, alla luce sia dei cambiamenti climatici in corso, che hanno prodotto un innalzamento delle temperature medie e una modifica sensibile della distribuzione delle precipitazioni, sia degli studi e degli elaborati del tavolo sull’uso sostenibile dell’acqua del Trebbia del 2007 e della documentazione raccolta per il Contratto di fiume Trebbia del 2019, purtroppo mai concluso.

Da anni ed ancora di più oggi, dopo oltre 15 mesi di siccità nel bacino Padano e sulle Alpi,  l’acqua si rivela  una  risorsa sempre più fondamentale, sia per gli usi civili, sia agricoli  ma anche per l’equilibrio ecologico del territorio, una risorsa fondamentale che dobbiamo imparare a gestire in modo diverso rispetto al passato, con l’auspicio di superare la dimensione del conflitto, che ha caratterizzato la gestione dell’acqua dei fiumi e dei torrenti della nostra provincia e regione, per arrivare a soluzioni basate su analisi scientifiche ed approfondimenti tecnici dei reali bisogni e sulle soluzioni innovative da adottare .

“Rimaniamo convinti – spiega Legambiente – che non serva tanto intervenire con grandi infrastrutture, quanto con una revisione a largo spettro della gestione della risorsa, attuando le buone pratiche già disponibili e rese ancor più necessarie a seguito delle innovazioni tecnologiche che i cambiamenti climatici hanno sollecitato e prodotto. Nel rispetto delle norme vigenti  e tenendo conto che la tutela degli ecosistemi fluviali e della biodiversità, anche in situazioni di scarsità idrica, per il mantenimento dei servizi eco-sistemici, che sono indispensabili per la sopravvivenza umana, anche degli agricoltori e delle categorie economiche che dell’acqua fanno uso.

L’agricoltura è una risorsa fondamentale per il paese ma, alla luce degli incombenti cambiamenti climatici, diventa fondamentale una modifica di paradigma e politiche sulle strategie di uso e di  risparmio dell’acqua, partendo dalle scelte della Regione, cui spetta la competenza del controllo delle risorse idriche, fino ad arrivare ai Consorzi di Bonifica.

Le proposte sono conosciute e in cantiere da anni, bisogna solo avere il coraggio e la volontà di affrontarle seriamente e di  applicarle”.

 

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