La Savaria Symphony Orchestra chiude in bellezza la stagione concertistica del Municipale di Piacenza

Ieri sera al teatro Municipale di Piacenza si è chiusa la stagione concertistica 2022/2023 con un bel concerto della Savaria Symphony Orchestra diretta dal M° Leonardo Sini e con la partecipazione del giovane  virtuoso violoncellista Ettore Pagano. Il programma prevedeva l’esecuzione della sinfonia La Scala di seta di Gioachino Rossini, seguita dal concerto n. 1 per violoncello e orchestra il la minore, op. 33 di Camille Saint-Saëns e dalla sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 detta “Italiana” del compositore tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy.

La sinfonia La Scala di seta è l’ouverture ad un’opera buffa composta a soli 20 anni dal maestro pesarese. Molto eseguita, è caratterizzata da un ritmo allegro e brillante che lascia spazio al virtuosismo dell’oboe e del flauto (degne di nota nell’orchestra in particolare l’oboista Zsofia Dembrovszky e la flautista Krisztina Badics).

Il primo concerto per violoncello ed orchestra, composto e dedicato da Camille Saint-Saëns al virtuoso violoncellista francese Auguste Tolbecque, fu eseguito per la prima volta il 19 gennaio 1873 a Parigi fu subito accolto in modo entusiastico ed è considerato come uno dei più bei concerti per violoncello.

Il giovane violoncellista Ettore Pagano, nato a Roma nel 2003,  e vincitore di numerosi premi sia nazionali che internazionali (tra cui nel giugno del 2022 il prestigioso primo premio del XVIII Kachaturian International Competion in Armenia)  l’ha eseguito con grande maestria e padronanza tecnica. Unica pecca, forse, la respirazione un po’ pesante del violoncellista che a tratti copriva il suono dello strumento in alcuni passaggi.

Al termine del concerto Ettore Pagano ha eseguito come bis la celebre e struggente romanza Vocalise di Rachmaninoff per violoncello e orchestra, la suggestiva Lamentatio del violoncellista e compositore siciliano Giovanni Sollima e il preludio della suite n.3 in do maggiore per violoncello di Johann Sebastian Bach.

La seconda parte del concerto, dopo l’intervallo, ha visto l’esecuzione della  celebre sinfonia n. 4 in la maggiore di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Eseguita per la prima volta nel 1833 a Londra,  la sinfonia trae ispirazione dalle atmosfere che il compositore trovò nelle città italiane che visitò a partire dal 1830 (in particolare Roma e Napoli). Divisa in 4 movimenti (Allegro vivace, Andante con moto, Con moto moderato, Saltarello. Presto), la sinfonia è caratterizzata da un ritmo allegro e pieno di vita. L’ultimo movimento (“Salterello. Presto”) è ispirato ad una tipica danza romana.

L’orchestra magiara ha eseguito la sinfonia in modo vivace e brillante, diretta in modo preciso dal Maestro sassarese Leonardo Sini ed è stata accolta dal numeroso pubblico presente con lunghi applausi.

(Foto Gianni Cravedi)

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