Aprirà i battenti domani 2 dicembre 2023 la mostra “I Fasti di Elisabetta Farnese. Ritratto di una Regina”, organizzata ai Musei Civici di Palazzo Farnese. Questa mattina c’è stata un’anteprima per i giornalisti mentre nel pomeriggio, alle 17, c’è stato il taglio del nastro ufficiale.
Nell’incontro con la stampa non è mancata qualche domanda “scomoda” rivolta all’assessore Christian Fiazza sul limitato rilievo che, fino ad oggi, l’evento sembrerebbe aver avuto sulla stampa nazionale. E’ infatti consuetudine far precedere momenti espositivi di rilievo da un solido battage editoriale e pubblicitario. E’ successo in occasione di mostre organizzate dalla Fondazione di Piacenza, dalla Banca di Piacenza, da XNL mentre in questo caso si ricordano solo un paio di uscite su quotidiani extra-provinciali. Anche alla presentazione odierna si è notata la scarsità di testate nazionali. Il tutto nonostante si parli di un budget complessivo magari non “fastoso” ma neppure troppo scarso, pari ad oltre 350 mila euro che, a bocce ferme, potrebbe anche arrivare a sfiorare i 500 mila euro.
Probabilmente si è puntato su una comunicazione attraverso inserzioni social. Qualche post sponsorizzato su Facebook si è in effetti visto (ad esempio in occasione dell’incontro all’ambasciata di Spagna a Roma) ma nulla ancora di virale.
Quanto fatto e programmato è e sarà sufficiente? Lo diranno i numeri finali dei visitatori. C’è da sperare che le prenotazioni nei prossimi giorni si impennino.
Alla data odierna si constata, ad esempio, come la promozione con i tradizionali cartelloni stradali non parrebbe essere ancora decollata neppure a Piacenza ma soprattutto non risultano affissioni nella vicina Milano. Con oltre 1 milione e 300 mila abitanti (e un’ora di distanza da piazza Cavalli) il capoluogo meneghino è solitamente un bacino a cui guardare con attenzione quando si “mette in piedi” qualcosa nella nostra provincia, tanto più considerando se ci si allarga alla città metropolitana gli abitanti salgono a 3.230.320 e che una scampagnata culturale a Piacenza, con il suo buon cibo di contorno, è sempre un’occasione gradita.
Davanti ad un allestimento ben fatto, ad un buon catalogo, a tanto lavoro messo in campo si fa fatica a capire perché non si sia premuto di più sul pedale pubblicitario.
Salvo che le intenzioni fossero quelle di fare una mostra per i soli piacentini (ed allora si poteva spendere meno) la constatazione è che, come cantavano Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri e Gianni Morandi a Sanremo “Si può dare di più”. Una canzone il cui testo può fornire buoni spunti di riflessione per migliorare il migliorabile di questa mostra.