In centro arrivano gli ombrelli, ma “piovono” le critiche

Sui social tante le voci di chi non apprezza l'iniziativa costata al Comune 19.520 euro. L'assessore Fornasari spiega il perché della scelta. Intanto noi lanciamo un'idea per il prossimo anno

Se a Natale per far bella Piacenza siamo abituati a vedere le luminarie, quest’oggi si è inaugurata una decorazione “estiva” con la comparsa di decine di ombrelli colorati posizionati nelle principali vie del centro. Come riporta la determinazione dirigenziale del 15 giugno 2023 gli ombrelli sono stati posizionati in via XX Settembre, via Calzolai, via Chiapponi, via Sopramuro (nel tratto compreso tra via S. Donnino e via Felice Frasi), via Roma (nel tratto compreso tra via Neve e i Giardini Merluzzo), corso Vittorio Emanuele (nel tratto da Via Venturini a Largo Battisti).   Ad occuparsi dell’allestimento un’azienda genovese (di Serra Riccò) che per l’allestimento delle file di ombrelli, lo smontaggio a fine estate, l’assistenza durante l’intero periodo e l’installazione di un’insegna luminosa (con una frase in dialetto) riceverà dal comune 19.520,00 euro.

Non appena la notizia si è diffusa, via social, sono piovute non poche critiche sulla scelta dell’amministrazione Tarasconi per quest’operazione. Allo stesso tempo c’è invece chi plaude l’iniziativa.

Le voci contrarie si muovono su tre filoni.

Innanzitutto c’è chi critica la giunta sotto il profilo dell’opportunità economica, soprattutto dopo che, ad inizio anno, era stato annunciato l’aumento dell’Irpef a carico dei cittadini.

La seconda osservazione che viene avanzata è quella della scarsa originalità. L’idea di appendere gli ombrelli colorati per decorare la città nasce nel 2012 in Portogallo, ad Agueda, in occasione dell’Agitagueda Art Festival e presto si diffonde in tante altre città del mondo (anche italiane). Undici anni dopo, arriva a Piacenza quando ormai, secondo i contrari, l’originalità si è persa per strada.

L’ultima perplessità viene espressa da chi, pur trovando l’idea carina, critica l’allestimento piacentino che a differenza di quello visto in larga parte delle altre città sembra un po’ scarno quanto a distanza delle fila di ombrelli l’una dall’altra ed a numero di ombrelli presenti in ogni fila.

Abbiamo interpellato l’assessore Simone Fornasari che, con la consueta disponibilità, ha risposto alle nostre domande.

Assessore, partiamo dall’aspetto economico. Questi diciannovemila euro sono tutti a carico del Comune o hanno contribuito anche i commercianti?  

«La spesa è interamente sostenuta dal comune sulla base di una condivisione fatta con le associazioni di categoria. Abbiamo voluto provare a creare una qualche forma di allestimento aereo che potesse rendere la nostra città più bella e più interessante, nei mesi in cui ci saranno tanti eventi. E’ anche un’attività con risvolti di marketing territoriale e di promozione sui social».

Alcuni criticano l’iniziativa dicendo che non è una novità e che si è già vista da altre parti.

«Certo, sono cose che sono già state fatte in tante altre città ed hanno funzionato. Proprio per questo si è pensato di proporla anche da noi e non solo sulle due arterie principali (il Corso e via XX Settembre) ma estendendola anche a vie “limitrofe”.  Cerchiamo di mettere in campo idee per il bene del territorio, della città, che è poi la mission di chi amministra. Siamo consapevoli del fatto che ogni azione che viene messa in pratica può mettere d’accordo qualcuno e qualcun altro no. Si tratta – lo ripeto e ci tengo a sottolinearlo – di un’iniziativa pensata e condivisa all’interno appunto di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria».

C’è chi dice che l’allestimento è un po’ povero, con pochi ombrelli, troppo distanti fra loro.

«Abbiamo provato ad abbracciare più zone contenendo però i costi. L’allestimento dal punto di vista economico è impattante perché prevede non solo il montaggio e lo smontaggio ma anche la manutenzione per tutto il periodo estivo. Abbiamo preferito non limitare l’iniziativa alle sole due vie principali ma estenderla anche ad altre strade».

Abbellire la città con idee originali: una proposta alternativa

Che piacciano o no gli ombrelli decorativi possono in ogni caso costituire il trampolino di lancio per future iniziative che negli anni a venire ne raccolgano il testimone. Certo sarebbe più caratterizzante per la nostra città estrarre dal cilindro qualcosa di inedito ed un’idea, gratuita, la lanciamo anche noi da queste pagine.

Piacenza vanta decine e decine di validi e riconosciuti artisti, pittori e scultori come Giuseppe Tirelli, Franco Pizzi, Mario Branca, Cristian Zucconi, Armodio, Alberto Gallerati, Stefano Canepari, Valter Lusardi, Gianni Zambianchi, Gigi Gatti, Alberto Bertoldi, Alfredo Casali  solo per citarne qualcuno. Perché non coinvolgere tutti loro in un’iniziativa di valorizzazione dei loro talenti ed al contempo del territorio in cui vivono? Non dunque importare ombrelli altrui bensì riempire la città di stendardi che piovendo dal cielo ricordino la fucina di talenti che si nasconde fra le strade di questa schiva città padana. Un’impavesata di talenti “dal sass”, una galleria a cielo aperto, unica caratteristica, primogenita ancora una volta.

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