Si aprono “crepe” nella governance del Consorzio di Bonifica di Piacenza

Il Cda dell'Ente ha deciso di modificare le basi elettorali in vista delle prossime consultazioni. Alcuni esponenti di Coldiretti hanno però fatto ricorso al Tar (che deciderà a fine agosto ma intanto ha respinto l'istanza di sospensiva)

Non c’è pace sul fronte delle elezioni per il rinnovo del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

Come è noto le elezioni, dopo una serie di ricorsi e controricorsi presentati presso il tribunale di Piacenza, erano state definitivamente sospese per decisione della regione Emilia-Romagna.

Bologna aveva accolto le istanze di coloro secondo cui era impensabile far votare gli aventi diritto mentre ci si trovava in zona rossa causa Covid. Vennero dunque sospese le elezioni fissate il 18 e 19 aprile e venne vincolata la possibilità a fissare nuove consultazioni ad un via libera dell’Ausl di Piacenza.

Una volta tornati in zona bianca, il 6 maggio 2021, l’Assessorato all’agricoltura regionale aveva invitato il Consorzio a richiedere all’azienda sanitaria di verificare la compatibilità della situazione sanitaria con elezioni da svolgersi entro fine giugno.

Davanti al parere favorevole rilasciato dall’Ausl in data 15 maggio 2021 tutti si attendevano la chiamata alle urne senonché il Consorzio ha ritenuto che nel frattempo le liste elettorali (accettate nel novembre 2020) e gli aventi diritto al voto fossero notevolmente cambiati.

Secondo i vertici dell’ente di strada Valnure ad esempio “nove candidati non risultano più appartenenti alla sezione per cui si sono candidati” ed ancora “4.157 ditte non risultano più iscritte nei nuovi ruoli” oltre alla presenza di “3.918 nuovi codici fiscali che non possono votare”.

Per questo motivi il 7 giugno 2021 il Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza ha deciso di avviare una procedura di adeguamento della platea di aventi diritto al voto con conseguente perdita di validità ed efficacia dei precedenti atti della procedura elettorale e convocazione dell’assemblea dei consorziati per domenica 26 settembre e lunedì 27 settembre 2021.

Decisione che ha provocato un “terremoto” e portato alle dimissioni irrevocabili di quattro consiglieri del Cda uscente.

L’atto è stato anche immediatamente impugnato davanti al Tar da parte di due esponenti di Coldiretti Piacenza, Giuseppe Barocelli Schianchi (responsabile tecnico dell’associazione e segretario di zona Piacenza) e Michele Stragliati (presidente di Agrimercato).

Secondo i ricorrenti il cda del consorzio trovandosi in regime di “prorogatio” (essendo scaduto il 7 gennaio 2021) poteva occuparsi solo di ordinaria amministrazione e non poteva invece indire nuove elezioni, modificando la base elettorale.

Il loro legale aveva anche presentato un’istanza cautelare di sospensiva ritenendo che la strada imboccata dal Consorzio potesse provocare un danno “grave ed irreparabile” sotto il profilo dell’elettorato attivo e passivo.

Venerdì della settimana scorsa (16 luglio 2021) però il presidente del Tar di Parma ha respinto il ricorso d’urgenza considerando che “non sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza per la concessione della misura cautelare” e rinviando la decisione alla trattazione collegiale in camera di consiglio della domanda di sospensione, fissata per il 31 agosto 2021.

Occorrerà dunque attendere un altro mese per sapere se queste elezioni consortili ci saranno, quando e con quale modalità.

Intanto però questo ricorso dei due esponenti di Coldiretti sembrerebbe la conferma della sempre più evidente spaccatura interna all’associazione degli agricoltori, recentemente emersa in occasione delle elezioni di Terre Padane. Allora la lista di Coldiretti uscì sonoramente sconfitta dai candidati del presidente Crotti. Adesso attenti osservatori immaginano che, proprio per queste divisioni, nella roccaforte del Consorzio di Bonifica il fronte di governo unitario dell’ente, durato per decenni, sia arrivato ad un capolinea.

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