“Quello che ci ha portato via Sonia e Daniele non è stato un incidente. Non guidate se avete bevuto”

Lo straziante appello dei genitori dei due giovani travolti, una settimana fa, in Vespa, sulla provinciale di Zena. “Basta un secondo a diventare un omicida, basta una parola giusta a cambiare un destino"

Sonia Tosi e Daniele Zanreiii

La foto di copertina di questo articolo meglio di tante parole descrive il dolore profondo e lacerante dei famigliari di Sonia e Daniele, travolti e uccisi da una Golf mentre erano in sella alla loro Vespa sulla provinciale di Zena da un 23enne alla guida della sua auto (con un tasso alcolico sei volte il consentito).

Sopravvivere ai propri figli è forse la prova più dura e difficile a cui il destino possa sottoporre i genitori.

Nulla e nessuno potrà rendere Sonia e Daniele all’affetto dei propri cari, nessuno potrà spostare di qualche metro la loro Vespa, sottraendola alla traiettoria di quell’auto. Ad una settimana dal fatto le famiglie dei due, con ammirevole forza d’animo, stanno cercando di dare un senso alle loro morti insensate: evitare che possano ripetersi drammi come questo e convincere chiunque (ma in particolare i giovani) che mettersi alla guida di una macchina dopo aver bevuto è pura follia.

Un appello toccante quello lanciato, attraverso i giornali, dalle famiglie Tosi e Zanrei «perché tragedie simili non debbano toccare ad altre mamme, ad altri papà, ad altre vite».

«Quello non è stato un incidente, una svista, un colpo di sonno, e lo vogliamo dire con la poca forza che ci rimane… Perché se dovesse servire a far scattare il pensiero in qualcuno di questi giovani, il pensiero di “Ho bevuto e non guido”, allora almeno forse questo immenso e ingiusto dolore sarà servito ad evitare altre stragi sulle strade».

«Qui ci sono due mamme che non possono smettere di piangere, Iole, forte e carismatica come Sonia e che d’ora in avanti vivrà per prendersi cura di uno dei suoi amori più grandi, Mia, la sua cagnolona, e Laura, che viveva per il suo Daniele, trent’anni, una carriera importante, la parola sempre giusta per tutti, soprattutto per i più giovani, quelli a cui ora sono le famiglie Tosi e Zanrei a chiedere attenzione, a chiedere di mettere giù il bicchiere, di non salire al volante».

«Con le mamme, ci sono due papà, Danilo, stessa intelligenza di Sonia, Antonio, stesso coraggio di Daniele. Chiediamo non solo ai nostri giovani di stare attenti, di non mettersi alla guida se hanno bevuto, ma chiediamo anche ai loro amici di fermarli, di dirgli “Guido io”, se li vedono in stato alterato. Chiediamo attenzione, da parte di tutti, a volte basta una parola giusta a cambiare un destino per noi ora tanto crudele. Noi non abbiamo più parole, ma vogliamo vi arrivi un messaggio di responsabilità. Per favore, state attenti, quello che ci ha portato via per sempre Sonia e Daniele non è stato un incidente…».

L’appello dei genitori si conclude con un’ultima riflessione: «Basta un secondo a diventare un omicida, tutti al volante siamo potenziali omicidi, e incidersi dentro l’immagine delle due bare allineate nella chiesa di Carpaneto può essere quel click che ci fa riflettere, prima di pensare superficialmente che l’alcol non ci alteri. Chiediamo anche alle famiglie, ai genitori, di stare attenti ai rischi, di non stancarsi di dire che non si guida se si ha bevuto, di non lasciare nulla di intentato se serve perché i figli stiano attenti e che queste cose succedono sempre agli altri e non a noi».

Le due famiglie ringraziano infine chiunque sia stato loro vicino in questi giorni assurdi e impossibili da definire, «Abbiamo visto tanti ragazzi e tante ragazze ed è per questo che crediamo questa vicenda abbia toccato loro nel profondo. Sul resto,  adesso per noi è davvero il tempo del silenzio».

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