Piacenza: si fa beffe del decreto e tiene aperto il ristorante. Fra i clienti una donna incinta

Il titolare di un bar ristorante in città aveva appeso il cartello chiuso ma stava servendo otto avventori. Denunciato dalla Guardia di Finanza

Guardia di Finanza Piacenza

Il DPCM dell’11 marzo 2020, come noto, ha stabilito per la sicurezza di tutti l’obbligo di chiusura al pubblico di numerose attività fra cui bar e ristoranti. Sull’osservanza di questo obbligo vigilano le forze dell’ordine e la Guardia di Finanza di Piacenza incredibilmente ha trovato un esercizio commerciale, esercente l’attività di bar e ristorazione in centro città, che continuava a svolgere la propria attività.

Il titolare del ristorante, aveva esposto all’esterno il cartello con la dicitura “Chiuso” ma, in realtà, al momento del controllo, era intento a somministrare cibi e bevande agli avventori presenti nel locale che stavano consumando tranquillamente il loro pasto: nel complesso sono stati identificati 8 clienti. Tra i frequentatori uno ha dichiarato alle Fiamme Gialle di aver lasciato la propria abitazione semplicemente per salutare il titolare dell’esercizio commerciale, suo amico. Una donna invece, in stato interessante, pasteggiava in compagnia di altri amici, incuranti del pericolo: altri clienti, nel tentativo di eludere i controlli, sono scappati da una porta sul retro.

Alla luce della palese inosservanza, i militari del Gruppo di Piacenza hanno denunciato, alla locale Autorità Giudiziaria, il titolare del bar e l’amico che si era recato lì per mere ragioni di svago, in violazione dall’art. 650 del c.p., non avendo ottemperato ad un provvedimento dell’Autorità. La posizione dei restanti sette soggetti è stata rimessa alle valutazioni dell’A.G visto che si tratta di soggetti stranieri.

 Per il titolare dell’esercizio commerciale, oltre alla denuncia penale, è prevista anche la sanzione della chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni.

Si tratta di un episodio che denota, da parte di qualcuno, una grave sottovalutazione delle minacce dell’epidemia e la Guardia di Finanza continuerà a vigilare perché altri non seguano simili, pericolosi comportamenti.

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