Il dado è tratto: oggi pomeriggio è stata votata all’unanimità la delibera con la quale la Giunta guidata da Katia Tarasconi prende formalmente atto dell’esito dello studio di fattibilità commissionato a Policreo dalla Regione Emilia-Romagna per tramite dell’Ausl di Piacenza e sceglie l’Area5.
Lo studio impegnava il team di professionisti a svolgere un’accurata comparazione tra l’Area 6, scelta dalla precedente Amministrazione comunale, e l’Area 5, giudicata preferibile dall’attuale Amministrazione come luogo per la costruzione del nuovo ospedale di Piacenza. Studio consegnato, dunque, e valutazione effettuata: anche secondo i professionisti di Policreo l’Area 5 risulterebbe preferibile rispetto alla 6.
Con la delibera firmata oggi si dà inoltre atto che, ai fini procedimentali, è “necessario acquisire ogni elemento utile finalizzato a definire in modo puntuale la documentazione minima necessaria da fornire da parte dell’Ausl di Piacenza per la conformazione ai fini urbanistici della macro area 5 e delle aree destinate alle opere di urbanizzazione primaria da realizzarsi a servizio dell’area”; e si dà mandato al dirigente del settore Pianificazione Strategica di convocare una conferenza dei servizi istruttoria “finalizzata ad acquisire gli elementi valutativi” in attesa che l’Ausl provveda all’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria “per la redazione del progetto definitivo/esecutivo”.
“L’esito dello studio di Policreo – si legge in un comunicato – dunque, conferma le valutazioni che, fin dalla campagna elettorale, Katia Tarasconi aveva reso pubbliche e che, una volta insediata l’attuale Amministrazione, si sono trasformate in un progetto preciso e basato su una visione di città che prevede, da un lato, lo sviluppo e la modernizzazione dei servizi (compresi quelli sanitari), ma dall’altro il contenimento del consumo di suolo, la sostenibilità ambientale e un’espansione che, nei limiti del possibile, rimanga entro i confini già urbanizzati (tangenziale) evitando quindi l’espansione verso la campagna e le sue aree agricole”.
Valutazioni, quelle del sindaco e della Giunta, che tuttavia dovevano essere supportate dal parere tecnico di professionisti qualificati per potersi concretizzare in un progetto da sottoporre al vaglio del Consiglio comunale. Ed è questo il motivo per il quale è stata la stessa Giunta a chiedere uno studio comparativo tra le due aree in modo da basare le proprie scelte su valutazioni tecniche e non solo politiche e di visione. “Se lo studio avesse valutato migliore l’Area 6 – ha sempre sostenuto la sindaca – avremmo preso atto e non avremmo fatto alcuna fatica a proseguire sulla strada imboccata prima del nostro insediamento”
“Policreo però – continua il comunicato – conferma come migliore la scelta dell’Area 5. In tema ambientale, ad esempio, lo studio comparativo delle due aree valuta “impatti potenziali di magnitudo negativa più contenuti per l’Area 5”. Ed è lo stesso studio, nella parte dedicata all’analisi costi-benefici delle due configurazioni progettuali, a evidenziare alcuni aspetti significativi di qualità del progetto nell’Area 5 rispetto a quello nell’Area 6″.
Nella delibera di Giunta sono citati testualmente: “La diversa quantità del verde effettivamente fruibile dagli addetti, dagli stessi pazienti qualora possibile e dai visitatori che genera benefici aggiuntivi annui pari a oltre 125mila euro”. E ancora: “La possibilità di espansione della struttura ospedaliera e dei servizi correlati quali i dipartimenti universitari della facoltà di medicina di Parma. Le cubature disponibili, con particolare riferimento a quest’ultima funzione, si collocano in un ambito urbanistico di proprietà che lo consente senza problemi e senza oneri particolari con vantaggi localizzativi (prossimità all’ospedale) e in termini di costi di investimento”.
Infine un aspetto forse tra i più rilevanti: “Il progetto localizzato in Area 5 – scrivono i professionisti – si colloca in un contesto periurbano, circondato da ambiti insediativi consolidati e delimitato dalla rete infrastrutturale che sembra vocato ad un naturale completamento della struttura urbana saturando un vuoto residuale ancorché di estensione apprezzabile, contrariamente alla configurazione localizzata presso l’area 6 che interessa un contesto aperto di continuità agricola”.
In conclusione, “è possibile assumere la configurazione progettuale afferente all’Area 5 come scelta d’indirizzo progettuale per le successive fasi attuative”.
A questo punto sarà attivata la Conferenza dei servizi istruttoria con gli enti competenti.