Nominata la Commissione diocesana incaricata di preparare la Visita pastorale del Vescovo

L’iniziativa avrà inizio il 14 gennaio a partire dal Vicariato bassa e media val Trebbia e val Luretta

La Visita pastorale del vescovo mons. Adriano Cevolotto alle 38 Comunità pastorali in cui è articolato il territorio della diocesi avrà inizio il 14 gennaio 2024 a partire dal Vicariato bassa e media val Trebbia e val Luretta e si prolungherà nel 2025. Sono coinvolti, fra gli altri, i centri di San Nicolò, Gragnano, Rivergaro e Agazzano.

A delineare obiettivi e tempi della Visita sono gli “Strumenti di lavoro” predisposti dagli Uffici pastorali e presentati dal vicario per la pastorale don Paolo Cignatta al convegno diocesano svoltosi a fine settembre a Piacenza.

Il Vescovo ha ora nominato le sedici persone che faranno parte della Commissione incaricata di preparare la Visita insieme alle realtà locali: il vicario generale don Giuseppe Basini, il vicario episcopale per la pastorale don Paolo Cignatta, il segretario vescovile don Alessandro Mazzoni, il cancelliere vescovile don Mario Poggi, l’economo diocesano mons. Celso Dosi, il direttore dell’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici arch. Manuel Ferrari, il direttore dell’Ufficio catechistico Don Simone Tosetti, il direttore dell’Ufficio liturgico don Paolo Capra, il codirettore dell’Ufficio pastorale per il Matrimonio e la famiglia don Roberto Ponzini, il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociale e del settimanale “Il Nuovo Giornale” don Davide Maloberti, il responsabile del Servizio multimedia per la pastorale Don Riccardo Lisoni, i diaconi Giovanni Marchioni e Fabio Tacchini, Rita Casalini ed Ilaria Massera, membri dell’équipe sinodale, e il prof. Mauro Monti, addetto alla segreteria della Visita pastorale.

Sono tre i momenti in cui è articolata la Visita: attesa, celebrazione e consegna dei passi del cammino.

L’attesa è il tempo di preparazione, cioè di programmazione di speciali momenti di confronto e discernimento; prende il via con un anticipo di due mesi sulla Visita e si realizza attraverso due percorsi: il primo per tutta la comunità, il secondo con la “Koinonia” – équipe formata da sacerdoti, religiosi e laici – insieme alla Commissione diocesana. Si punta a individuare le iniziative in cui emerga il desiderio di rinnovamento delle strutture e della vita della comunità anche sul piano spirituale. Le Comunità pastorali nel Cammino sinodale sono impegnate nel mettere a fuoco il loro “sogno missionario” espressione di una “Chiesa in uscita”.

Nella fase della celebrazione si punta a privilegiare i momenti liturgici e gli incontri comunitari, in modo particolare negli ambiti delle sperimentazioni scelte nel Cammino sinodale (iniziazione cristiana, mondo degli adulti, eucaristia e organismi di partecipazione).

Possono essere previsti anche incontri in sede di Vicariato: con i gruppi famiglia, i giovani, gli operatori pastorali, i Consigli parrocchiali per gli affari economici, le associazioni e i movimenti ecclesiali.

La Visita pastorale – sottolineano gli “Strumenti di lavoro” – non è un punto di arrivo, ma è un momento di verifica, di discernimento, di futuro, di ripresa del cammino in vista di due obiettivi: vivificare le Comunità pastorali e assumere uno stile sinodale. Verranno consegnati al termine della Visita i “passi del cammino”, cioè un mandato con le prospettive sul futuro della Comunità, frutto del processo di ascolto e discernimento attivato dalla Visita pastorale.

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