L’arte getta un ponte fra diverse generazioni

La mostra-non mostra della Banca di Piacenza“Segni Parole Note - Variazioni sul tema” (con Valeria Poli curatrice e Carlo Ponzini art director) conquista studenti e spettatori

Si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico “Segni Parole Note – Variazioni sul tema”, l’iniziativa culturale promossa e sostenuta dalla Banca di Piacenza con il patrocinio di Comune di Piacenza e Camera di Commercio dell’Emilia. La mostra-non mostra, come è stata definita, curata da Valeria Poli e con la direzione artistica affidata a Carlo Ponzini, che per tre fine settimana ha animato gli spazi del PalabancaEventi di via Mazzini.

«L’obiettivo di questa iniziativa era accendere un faro sul cambiamento, sviluppando intelligenza, curiosità e innovazione. È stato un segnale davvero positivo vedere tanti giovani impegnarsi in questo progetto, trovando il proprio ideale medium artistico ed esprimendosi in libertà. Gratificante anche la risposta del pubblico e degli stessi artisti che hanno portato il proprio esempio agli studenti e ai visitatori», ha dichiarato l’arch. Ponzini, ideatore del progetto condiviso con la prof. Poli, che a sua volta ha così commentato il successo della manifestazione: «Giudico il bilancio dell’iniziativa ampiamente positivo. L’idea è partita cercando un equilibrio tra mostra ed estemporanee. Ma alla fine devo dire che queste ultime hanno avuto un peso ancor più significativo. Quindi il mio esperimento storiografico è diventato un discorso di sintesi tra i diversi linguaggi. I ragazzi si sono confrontati con gli artisti di un passato recentissimo (ed uno ancora vivente), traendone un’esperienza davvero stimolante. La partecipazione di un pubblico caratterizzato dalla presenza di diverse generazioni, dai ragazzi fino ai nonni, è stata confortante. Ci si è cimentati nella lavorazione della creta, nella pittura ad acquerello, nella realizzazione di momenti musicali. I linguaggi dell’arte si sono dimostrati trasversali e universali. Il pubblico ha poi apprezzato il già Palazzo Galli e questa originale mostra, dove hanno potuto vedere ragazzi seri (del Cassinari e del Nicolini) che lavoravano con impegno».

Una kermesse bella e particolare a partire dalla prestigiosa location: la Sala Corrado Sforza Fogliani ha ospitato l’esposizione delle opere degli artisti della “Scuola di Piacenza” Luciano Spazzali, Gustavo Foppiani, Cinello e Armodio. Le sale Douglas Scotti e Ranieri si sono trasformate in “angoli artistici” per gli artisti e i visitatori. L’allestimento degli spazi è stato curato dallo stesso arch. Ponzini, che con i cerchi gialli sul pavimento e le frasi degli artisti alle pareti, ha creato un ambiente fresco, aggressivo e creativo, in grado di accogliere e accompagnare le performance degli artisti.

Una manifestazione di carattere artistico sperimentale, ispirata proprio all’opera degli esponenti della Scuola di Piacenza, che ha coinvolto gli studenti del Liceo Artistico Cassinari di Piacenza e del Conservatorio Nicolini; del Nicolini ricordiamo, tra gli altri, la direttrice Maria Grazia Petrali e la prof. Anna Chierichetti.

Diversi i momenti che hanno animato i tre weekend di marzo: Valeria Poli ha condotto studenti e visitatori in un interessante percorso didattico attraverso le opere della mostra; gli artisti Paola Foppiani, Alberto Gallerati e Stefano Prazzoli hanno creato delle opere e coinvolto sia i ragazzi che gli spettatori; i giovani musicisti, guidati dai docenti del Conservatorio, hanno portato sul palcoscenico del PalabancaEventi concerti suggestivi; gli alunni del Liceo Artistico si sono cimentati in ritratti e opere varie, che nella giornata conclusiva hanno presentato al pubblico, motivandone il rapporto con i maestri surrealisti.

Un ciclo di incontri emozionante e inedito, che ha richiamato un pubblico interessato e che, a sua volta, ha saputo mettersi in gioco sperimentando in prima persona le diverse forme d’arte.

Per gli interessati è ancora disponibile – presso l’Ufficio Relazioni esterne della Banca – il catalogo della mostra realizzato da Valeria Poli.

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