La tradizione incontra l’innovazione: conviviale Rotary Club Valtidone a tema “Cucina italiana”

Lo scorso 14 settembre, presso il Ristorante La Palta, sede del Rotary Club Valtidone, si è tenuta un’interessante conviviale a tema “Il cambiamento nell’enogastronomia italiana”. Sono intervenuti Luciano Tona, Chef e direttore del Bocuse d’Or nonché ex direttore didattico dell’Alma (centro per l’alta formazione in Cucina e nell’Ospitalità italiana), Bruno Ceretto, imprenditore e fondatore dell’omonima Casa Vinicola ad Alba, e Stefano Pizzamiglio, imprenditore piacentino che ha fondato assieme al fratello Ferruccio l’agriturismo de La Tosa a Vigolzone. Moderatore della serata, il giornalista Giorgio Lambri.

Il presidente del Club per l’anno rotariano 2023-2024, Avv. Fabio Dragoni, dopo il suono della Campana e gli “onori alle bandiere”, ha dato inizio alla conviviale presentando gli ospiti e sottolineando come una delle mission del Rotary sia anche quella di diffondere e valorizzare la cultura, in tutte le sue forme.

Il primo relatore, Luciano Tona, ha sottolineato fermamente l’importanza del rapporto tra l’allievo e il maestro, in tutti gli ambiti. Oggi il transfer tra i Maestri dell’arte culinaria e i giovanissimi si sta perdendo, perché questi ultimi tendono a confrontarsi sui social, anziché affidarsi a un legame reale e genuino, con spirito di emulazione e di apprendimento, come hanno fatto tutti i grandi Chef. Luciano Tona ha dato inoltre particolare risalto alla figura di Gualtiero Marchesi, artista e uomo di cultura, colui che è riuscito a far compiere un reale salto di qualità alla cucina italiana.

Marchesi è stato ovviamente una figura importante anche per Bruno Ceretto, altro illustre ospite della serata rotariana. L’ottantasettenne imprenditore piemontese, brillante nell’esposizione e generoso nel dispensare aneddoti di vita vissuta, ha ricordato gli anni della sua lunga gavetta assieme al fratello, delle trasferte a New York e a Parigi, passando da un ristorante all’altro, bussando porta a porta per far conoscere vini come il Barolo e il Barbaresco, diventati poi famosi e apprezzati in tutto il mondo, negli anni a venire. “Il vino è molto più di una bevanda, fa parte della nostra cultura” ha affermato, sottolineando anche come l’etichetta e il prezzo non contino nulla se c’è la qualità.

Il “nostro” Stefano Pizzamiglio ha invece parlato della valorizzazione dei vini piacentini e di come sia importante fare squadra per portarli sempre più in alto. L’atteggiamento riservato, tipico dei piacentini, non aiuta infatti a far conoscere e a esaltare i nostri prodotti, che hanno raggiunto un livello qualitativo che non ha nulla da invidiare alle altre province d’Italia.

La serata, aperta anche agli ospiti del Club, ha visto naturalmente coinvolta anche la Chef Isa Mazzocchi, padrona di casa nonché socia onoraria del Rotary Club Valtidone. Allieva del Maestro di cucina Georges Cogny, suo mentore e Maestro durante i primi passi da cuoca professionista, Isa è in grado di reinterpretare i piatti della tradizione piacentina, con ricette innovative ma che mai stravolgono gli ingredienti e i sapori originali, proprio come i “tortelli di pisarei ripieni di anolini” serviti nel corso della cena.

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