Dopo l’addio di padre Ballati cosa succederà in Santa Maria di Campagna?

Il frate, dopo molti anni di permanenza nella nostra città, è stato trasferito.  Quale sarà il rapporto fra il suo successore e l’istituto di via Mazzini che (con Sforza) ha finanziato tanti restauri nella Basilica e che ruolo giocherà il comune, proprietario della chiesa?  

Che padre Secondo Ballati dovesse lasciare il convento di Santa Maria di Campagna era “scritto nelle stelle” o meglio nelle regole francescane. Come succede per prefetti, questori, carabinieri e militari, che dopo alcuni anni lasciano il comando per nuove destinazioni, così anche i “soldati di Dio” ubbidiscono e periodicamente si spostano verso differenti conventi.

Già quattro anni fa, dopo nove alla guida dei Frati Minori, ci si aspettava un avvicendamento ma la sua permanenza piacentina ebbe un’ulteriore appendice forse propiziata dalla stima che buona parte della società piacentina gli tributava. Ora il tempo è giunto e il frate, pur dispiaciuto, lascerà  (a settembre) la nostra città dopo un periodo di intensa attività culminato nel 2022 con i 500 anni dalla posa della prima pietra della basilica (avvenuta il 13 aprile 1522). Padre Ballati andrà nel convento di Villa Verucchio, in provincia di Rimini. Gestirà la casa di accoglienza giovanile. Sessantasei anni, originario di Pavullo nel Frignano (Mo) era arrivato nella nostra città dal convento S.S. Annunziata nell’Oltretorrente a Parma dove era stato mandato come superiore ed aveva seguito la mensa dei poveri fondata da frate Lino.

In realtà già da un po’ di tempo a questa parte padre Ballati svolgeva un ruolo dimezzato poiché il vescovo Adriano Cevolotto, il 26 agosto 2022, aveva nominato quale rettore della Basilica un suo omonimo e conterraneo, Adriano Busatto (proveniente anch’egli dal Veneto e precisamente da Chioggia). Padre Ballati era rimasto invece alla guida del convento, che passerà in capo anch’esso a Busatto.

Una delle prime decisioni prese dal neo-rettore fu quella di dare una svolta “più spirituale” alla chiesa dicendo basta a matrimoni e funerali nella Basilica, una scelta che non tutti hanno apprezzato. La bellissima chiesa rinascimentale era alquanto gettonata per questo tipo di celebrazioni e anzi faceva “concorrenza” ad altre parrocchie piacentine, cosa che forse qualche parroco mal digeriva. Va però tenuto in considerazione il forte ed unico legame fra Santa Maria di Campagna la città ed i suoi cittadini. E’ peraltro l’unica chiesa – in funzione – di proprietà della municipalità: venne finanziata e costruita per volontà di famiglie illustri e da allora è sempre rimasta proprietà pubblica senza mai passare nel patrimonio ecclesiastico; solo la gestione religiosa è affidata ai francescani. Con il recente divieto c’è chi pensa venga sottratta parte della funzione “civico-religiosa” svolta nei secoli da quella chiesa.

Un’eccezione venne fatta per l’ultimo commiato a Corrado Sforza Fogliani il 13 dicembre del 2022. Del resto non era immaginabile salutare l’Avvocato in un posto diverso da quella Basilica che lui, attraverso la Banca di Piacenza, aveva contribuito a restaurare: oltre al già citato anniversario della fondazione della Basilica, che ha  visto in campo centinaia di eventi culturali, la Banca di Piacenza ha investito circa 300 mila euro per realizzare la Salita al Pordenone, restituendo a tutti la possibilità di ammirare la bellissima cupola affrescata.

Si potrebbero ancora citare il concerto di Patti Smith, i tradizionali concerti degli auguri di Natale e Pasqua, la scoperta di un primitivo cimitero cristiano tutti sponsorizzati in via esclusiva dall’istituto di via Mazzini.

Molti si chiedono se oggi, dopo la scomparsa di Corrado Sforza Fogliani e la partenza di padre Ballati, il legame fra la Banca e la Basilica continuerà a restare così saldo e se padre Busatto saprà riannodare i fili di forte amicizia che hanno unito le due istituzioni, l’una laica l’altra religiosa, per tanto tempo. Troveranno una nuova sintonia, diversa certo ma comunque fattiva?

Un contributo ed un aiuto potrebbero arrivare dal “padrone di casa”, l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, che – in un incontro la scorsa settimana (proprio in Banca di Piacenza) – aveva annunciato la volontà del Comune di proporre, in futuro, un unico biglietto per un doppio evento, le due salite al Guercino ed al Pordenone. Sarà ancora l’istituto guidato da Giuseppe Nenna a finanziare e gestire la salita come ha sempre fatto o i francescani sceglieranno di muoversi diversamente?

La nuova era in piazzale delle Crociate è iniziata: vedremo dove porterà.

(Nella foto di repertorio il compianto avv. Corrado Sforza Fogliani e padre Secondo Ballati).

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