Continua la polemica sulla chiusura dei giardini Margherita per il grest

L'ex sindaco Barbieri difende la scelta fatta durante la sua amministrazione. Katia Tarasconi replica "Mai in discussione il sostegno al progetto educativo di don Lukoki. Troveremo insieme la soluzione per conciliare tutte le esigenze della comunità"

Tiene banco in queste ore, in città, la polemica sul grest ai giardini Margherita. Come già avveniva con l’amministrazione Barbieri anche quest’anno negli orari di presenza dei bambini del campo estivo, per creare un ambiente sicuro, si è deciso di chiudere i cancelli del parchetto cittadino. Una scelta che non era piaciuta al consigliere comunale di alternativa per Piacenza Stefano Cugini che aveva definito la chiusura dei cancelli una pessima scelta ed una promessa disattesa da parte dell’attuale giunta.

Anche in seno alla maggioranza si era alzata qualche voce contraria come quella di Sergio Ferri secondo cui non va bene chiudere uno spazio pubblico pur comprendendo che quest’anno non vi erano alternative.

L’ex sindaco Patrizia barbieri invece difende la scelta a suo tempo fatta, così come l’ex assessore Zandonella.

«L’amministrazione balla sulle ceneri del grest – scrive l’avvocato Barbieri-. Il grest di San Savino, grazie a Don Lukoki e a tutti i giovani che collaborano, è una splendida opportunità per i bambini, i ragazzi e le famiglie. E inoltre permette di dare vita e gioia ai Giardini Margherita. È un’iniziativa che negli anni di mandato abbiamo accompagnato con convinzione e gratitudine. La nuova giunta, sconfessando visite (e balli) di sostegno, ieri in consiglio comunale, per tramite dell’assessore Dadati, ha annunciato che questo sarà l’ultimo anno del grest ai Giardini Margherita: la musica è quindi finita, in un colpo solo, uno schiaffo a Don Lukoki, agli organizzatori, ai bambini e a tutte le famiglie».

Non è tardata la replica del sindaco Katia Tarasconi, affidata ad una nota stampa.

«La settimana scorsa – scrive il sindaco – ho accolto volentieri l’invito di don Alphonse Lukoki, parroco di San Savino, passando a salutare i ragazzi che frequentano il Grest della Comunità Pastorale 1 ai Giardini Margherita. E’ stata una bella occasione di incontro: abbiamo ballato insieme, coinvolgendo in qualche passo anche monsignor Luigi Chiesa, amministratore parrocchiale di San Paolo, ma soprattutto ho apprezzato le tante domande che mi sono state rivolte dai bambini sulla nostra città”. La sindaca Katia Tarasconi lo sottolinea con un sorriso, spiegando che “avrei voluto dire sì a tutte le richieste, a partire da quella di nuovi giochi e servizi igienici per i Giardini stessi, ma mi sono sentita in dovere di spiegare che, trattandosi di un parco monumentale, siamo chiamati a condividere ogni progetto con le istituzioni che ne tutelano il valore storico e paesaggistico. Allo stesso modo – aggiunge – abbiamo parlato di come i Giardini Margherita rappresentino un patrimonio prezioso per tutta la nostra comunità: il Grest, certamente, per cui costituiscono uno spazio di libertà e respiro, ma anche le persone anziane che risiedono nel quartiere e hanno l’esigenza di un’area ombreggiata nelle ore più calde delle giornate estive».

Come rimarca il sindaco «è un tema su cui ci siamo ovviamente confrontati anche con don Lukoki, che colgo l’occasione di ringraziare per l’impegno prezioso con cui, anno dopo anno, porta avanti un progetto di fondamentale supporto a tante famiglie. Sono certa che insieme troveremo, per il futuro, la soluzione più adeguata a superare le criticità di cui siamo ben consapevoli: dalla responsabilità di tutelare la sicurezza e le opportunità di socializzazione di bambini e ragazzi, ai pericoli derivanti dalla vicinanza alla stazione ferroviaria e a un’arteria di grande scorrimento qual è viale Sant’Ambrogio. La questione di fondo non è certo la volontà, o meno, di sostenere il Grest, che l’Amministrazione non ha mai posto né intende mettere in discussione in alcun modo; al contrario, parliamo proprio del fatto che il Grest e il suo svolgimento ai Giardini Margherita non debbano diventare un elemento divisivo, ma continuare ad essere una realtà da valorizzare, all’insegna della massima accessibilità e apertura».

«Credo che lo slogan che accompagna i Grest quest’anno, TuxTutti – conclude Katia Tarasconi – sia particolarmente significativo nel farci riflettere sull’importanza di lavorare in modo costruttivo, perché i diritti e le necessità che la collettività esprime possano essere salvaguardati sempre dialogando, con reciprocità».

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