Clamoroso: la fideiussione a garanzia dei canoni dei parcheggi è ufficialmente falsa

Lo ha reso noto lo stesso sindaco Katia Tarasconi che ha affermato "Il Comune di Piacenza sta facendo quello che deve in tutte le sedi opportune per tutelarsi"

La fideiussione presentata a garanzia del pagamento dei canoni di Piacenza Parcheggi è ora “ufficialmente” falsa. E’ stato lo stesso sindaco Katia Tarasconi oggi pomeriggio, durante il consiglio comunale, a “certificare” quanto era già emerso grazie alla inchiesta giornalistica del collega Giovanni Volpi (poi ripresa anche da altri giornali) ed al lavoro dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Domeneghetti, Zanardi e Soresi (vedi sotto).

Quella polizza era dunque una patacca, una vera e propria truffa. Starà ora alla magistratura stabilire chi è il truffatore e chi il truffato o i truffati.

«Il Comune di Piacenza – ha detto poco fa il sindaco durante il consiglio comunale  – sta facendo quello che deve in tutte le sedi opportune per tutelarsi. Così come Piacenza Parcheggi. Come il broker».

«L’8 mattina – ha continuato il primo cittadino – ci aspettiamo il pagamento (del canone arretrato relativo al 2023 ndr) e ci aspettiamo una nuova fideiussione».

Poco prima il consigliere Filiberto Putzu aveva reso onore e merito al collega Volpi affermando: «A dire che nessuno se ne è accorto (della falsità della polizza ndr) facciamo la figura dei fagioloni provinciali. Anche perchè il bravo giornalista Giovanni Volpi se n’era accorto eccome».

In precedenza il sindaco Katia Tarasconi in un lungo intervento aveva ripercorso le tappe delle verifiche effettuare sulla polizza (vedi sotto) e  aveva dato lettura ad una lettera ricevuta in giornata da Piacenza Parcheggi, a firma del principe Filippo Lodetti Alliata, in cui si ammetteva la falsità della polizza che la società portoghese Abarca Seguros non aveva mai realmente emesso.

Questo il testo dellalette:

«Come abbiamo avuto modo di chiarire nel nostro comunicato stampa inviato alle testate giornalistiche locali in data 04 maggio u.s., la scrivente società ha provveduto nell’immediato ad attivare tutte le verifiche possibili al fine di ottenere riscontro riguardo la veridicità della polizza fideiussoria di cui in oggetto, come da copia delle pec e delle comunicazioni mail allegate alla presente. Ebbene, come da comunicazione mail appena giunta da parte della compagnia (…), la fideiussione da parte nostra rilasciatavi in data 29.12.2022, risulta non essere stata emessa dalla compagnia di assicurazione Abarca Seguros, e pertanto è da intendersi come falsa.

Ci preme ribadire che siamo inconsapevoli vittime di un raggiro grave e meschino, costituente il delitto di truffa, e che non sussiste nessuna responsabilità di sorta nella vicenda addebitabile alla scrivente società, la quale ha richiesto l’emissione della suddetta polizza a broker professionali iscritti nei relativi albi e che l’ha consegnata a questa Spett.le Amministrazione in totale ed assoluta buonafede, dopo averne subito integralmente tutti i costi. La società provvederà immediatamente alla tutela della propria posizione, anche dal punto di vista reputazionale, in tutte le sedi giudiziarie più opportune, nessuna esclusa.

Alla luce di quanto sopra, siamo comunque a confermarVi il pagamento immediato del canone di concessione per l’esercizio 2023 – originalmente previsto per il prossimo 30 giugno – e a tal fine Vi comunichiamo che abbiamo disposto i necessari movimenti finanziari a coperture del pagamento del modello PAGO PA da parte Vostra emesso, che avverrà, alla luce dei tempi tecnici di valuta bancaria intercorrenti, entro mercoledì 08.05 p.v..

Tanto Vi dovevamo per nostra maggiore precisione, ribadendoVi altresì che è nostra immediata cura procedere alla sostituzione della garanzia di cui sopra – scopertasi come falsa – con polizza idonea e valida, come previsto dal vigente atto di convenzione, nel più breve tempo possibile».

Si tratta dunque di un dirompente colpo di scena.

Non più tardi di sabato dalle colonne di Libertà la stessa Tarasconi aveva affermato «L’amministrazione comunale, per tramite dei suoi uffici si è a suo tempo attivata per verificare la validità della polizza fideiussoria ricevuta dal concessionario a titolo di garanzia e dai riscontri effettuati finora la stessa polizza è risultata valida».

Ricordiamo che la scorsa settimana i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Nicola Domeneghetti, Sara Soresi e Gloria Zanardi avevano presentato un esposto alla procura della Repubblica. Dopo che – grazie ad un accesso agli atti degli stessi consiglieri – era emerso il nome della compagnia assicurativa, era cresciuta in molti la convinzione che la polizza potesse avere i crismi della falsità.

Bastava infatti una ricerca su Internet per scoprire come la compagnia portoghese Abarca Seguros avesse rilanciato un comunicato stampa dell’ISVASS (L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) del 29 marzo 2022 sulla commercializzazione di false fideiussioni ed avesse pubblicato il 3 aprile 2023 un comunicato stampa sul proprio sito in cui specificava tra l’altro di non aver emesso in Italia polizze fideiussorie nell’ultimo triennio.

«Recentemente, abbiamo appreso che in Italia sono state emesse polizze fideiussorie a nostro nome, ma senza il nostro consenso e senza aver mai avuto alcun rapporto con i relativi contraenti. Subito abbiamo denunciato l’accaduto all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) e alle competenti autorità pubbliche, chiarendo di non avere mai emesso tali garanzie. Desideriamo chiarire di NON aver emesso polizze fideiussorie in Italia negli ultimi tre anni. Invitiamo pertanto le aziende a essere caute e prudenti nella scelta della compagnia assicurativa e ad assicurarvi che i contratti siano emessi da compagnie o intermediari assicurativi autorizzati nel Paese».

Questo l’intervento del sindaco Katia Tarasconi in consiglio comunale

«Difficile fare cronistoria quanto accaduto ultime 48 ore dalla domanda di un giornalista che mi chiedeva di commentare l’esposto presentato in procura. Faccio una premessa. La nostra città secondo me non è matura per arrivare alla fine di opere pubbliche di un certo tipo, perché non stiamo parlando del ponte sullo Stretto di Messina, ma di un parcheggio in piazza Cittadella, una delle parti più belle della nostra città. Uno può essere contro, può essere a favore, però questa caccia alle streghe, come se si stesse cercando di nascondere qualcosa. Nessuno di noi fa tifo per nessuno, se non per la città. Perché tutto quello che noi facciamo è fatto in trasparenza. Poi è evidente che ci sono delle tempistiche. Per cui se le notizie vengono spiattellate così pubblicamente poi succedono delle cose.

Si cerca di mantenere su determinate cose il giusto riserbo. Non significa che le cose non si dicono.

Arriviamo al tema dell’esposto: l’ufficio preposto al controllo delle polizze è quello delle assicurazioni e quindi l’Avvocatura comunale. Sono state fatte tutte le verifiche, tanto che ho anche gli screenshot delle pagine di Isvass di quando è stata fatta la fideiussione il 31 12 2022 . Tanto che oggi li ho chiamati e ho detto scusate ma come mai non c’è traccia di questa cosa. Pare ci sia un errore sulla data.

Perché quando oggi l’imprenditore oggi ci scrive e ci dice “sono parte lesa e sono stato frodato” e arriva una email di Abarca che dice nelle ultime settimane. C’è un numero di telefono io dico chiamate Barca e chiedete cosa intende. Non lo sapevamo (che fosse falsa ndr). I controlli su Ivass sono stati fatti, Avevamo mandato una Pec ad Abarca chiedendo se questa polizza era valida, fornendo tutti gli estremi, e a noi è arrivata una pec che diceva che quella polizza era valida. Quindi per noi, fino a venerdì pomeriggio, era valida. Avevamo il cro del bonifico ed era stato fatto. Avendo le verifiche fatte con Ivas, avendo la Pec di Abarca eravamo convinti fosse valida. Poi è successo quello che è successo. Iniziamo a fare gli 007 perché quando qualcuno mette in discussione che il Comune abbia una polizza fideiussoria che non è valida ritiriamo fuori tutte le carte. Ad oggi, fino a poche ore fa, eravamo tranquilli rispetto alla polizza e ai controlli effettuati. Poi ci è arrivata una lettera da Piacenza Parcheggi intorno alle 14.50 …»

rispetto ai controlli messi in atto da Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, pare ci sia “un problema sulla data, perché da quanto emerge dal carteggio dell’amministratore della società (Piacenza Parcheggi, ndr) in quanto parte lesa e frodato in tutto questo, arriva una mail di Abarca Seguros (la società che avrebbe emesso la polizza, poi risultata falsa, ndr) in cui si dice che nelle ultime settimane diversi operatori del settore hanno segnalato che sono state emesse delle polizze fideiussorie risultate false. Abbiamo quindi chiesto dei chiarimenti rispetto a queste date, perché i controlli su Ivass sono stati fatti dal Comune: abbiamo presentato una pec chiedendo se la polizza fosse valida, e la risposta era stata  .positiva. Quindi, noi fino a venerdì pomeriggio avevamo in mano quella che ritenevamo essere una polizza valida. A quel punto iniziamo a fare gli 007, perché se qualcuno mette in dubbio che quella che ha in mano il Comune non sia valida, ritiriamo fuori tutte le carte. Quando si parla di dubbi, contenuti nei verbali dei revisori dei conti o altro, nulla aveva a che fare con la veridicità della documentazione in nostro possesso. Poche ore fa è arrivata una lettera da Piacenza Parcheggi, che ora vi leggo».

 

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