Il Busa Foodlab Gossolengo prepara il prossimo impegno di campionato

Benedetta Gatti carica la squadra in vista della trasferta a Mandello del Lario: Per poter essere la miglior realizzatrice devi avere delle compagne che ti permettono di esserlo»

Il numero dieci sulla schiena, l’accento che tradisce le sue origini piemontesi e due partite da assoluta protagonista. Volendo sintetizzare in due parole bastano il suo soprannome, Beba, ed il cognome, Gatti. La schiacciatrice di Acqui Terme ha conquistato la palma di top scorer contro Albisola e nel derby con Fiorenzuola. E non ha intenzione di fermarsi nemmeno di fronte all’ostica trasferta di sabato (partita al via alle 21) che vedrà il Busa Foodlab fronteggiare le lecchesi di Cartiera dell’Adda. Per Gatti il percorso verso la forma migliore è ancora lungo ma la determinazione non manca di certo.

«Per poter essere la miglior realizzatrice devi avere delle compagne che ti permettono di esserlo. Il fatto di essere stata top scorer nelle prime due partire è la conferma del lavoro e della voglia che ogni giorno metto per riprendere al meglio – racconta Benedetta –  La Gatti che conosco io non è così: c’è ancora tanta strada da fare, ma non ho fretta. Se non arriva il fisico in certi momenti, arriva il cervello. Ho la possibilità di giocare con una giocatrice come Chiara Scarabelli, che oltre ad essere un Capitano con la “C” maiuscola, è una persona con cui puoi parlare e dalla quale puoi solo imparare».

Non solo il capitano ma un’intera squadra che la sta aiutando a non sentire la nostalgia di casa. «Qui a Piacenza mi sono trovata subito bene, come se fossi a casa. Un po’ per la voglia di ripartire, di cambiare città. La società, a partire dal presidente fino ad arrivare all’ultimo membro dello staff, è stata molto disponibile e gentile nei miei, e nostri confronti. Il fatto che sono lontano da casa non mi pesa. Perché è stata una scelta mia, rimettermi in gioco; e facendo la cosa che ti piace, non deve assolutamente “pesarti”».

L’arma segreta di Benedetta? Si nasconde tra gli spalti dai quali finora non è mai mancata. Dopo l’infortunio patito nella scorsa stagione in B1 fino alla prima trasferta in terra ligure. «La mamma…che dire: lei è la mia prima tifosa. Vederla e sentirla sugli spalti, dopo l’anno infernale che abbiamo passato, mi dà una carica assurda: è sempre stata al mio fianco, da quella maledetta sera, fino ad oggi. E ci tengo a ringraziarla pubblicamente, perché senza di lei, non so se sarei riuscita ad affrontare tutto con il sorriso e con determinazione. Mia mamma fin da subito, mi ha sostenuto. Ricordo ancora le sue parole: “Vai. Se tu sei contenta e sicura, io sono ancora più contenta. Mi ha dato quella forza in più, poi ho la fortuna di avere persone vicine a me care, che mi sostengono anche da lontano».

In vista della trasferta di sabato Benedetta Gatti non si lascia andare a nessun pronostico. Occorrerà però la miglior Busa Foodlab per affrontare una squadra capace di superare la corazzata Costa Volpino nell’ultimo turno. «Affrontiamo un girone ed un campionato nuovi quindi non conosco le nostre avversarie – conclude Gatti – Ma, sicuramente, visti i risultati, non sarà affatto facile come gara. Come tutte le altre, del resto. Dovremmo essere lucide sulle cose che sappiamo fare meglio, ed avere la testa sempre lì nei momenti di difficoltà».

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