Arrestato a Piacenza il “social media manager” di un’organizzazione specializzata nell’immigrazione clandestina

Tunisino 39enne era sfuggito alla cattura in Francia e si era rifugiato nella nostra città dove è stato individuato dalla polizia

Nuovo colpo della polizia di Piacenza contro i trafficanti di immigrati. Tutto è nato da un’importante indagine – condotta nel mese di aprile dalla polizia francese – contro un’organizzazione criminale transnazionale con base in Serbia e ramificazioni in altri paesi, dedita al traffico di migranti di origine nordafricana attraverso la frontiera balcanica e che aveva portato in carcere numerose persone.

Nel corso delle ultime settimane, il tribunale di Parigi aveva esteso a tutta Europa la ricerca di un esponente del clan criminale sfuggito alla cattura, un cittadino tunisino trentanovenne. Secondo il servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza era probabile che l’uomo fosse fuggito in Italia.

Dallo scambio di informazioni fra varie squadre mobili del nostro paese è infine emerso che potesse trovarsi nel piacentino e così gli agenti della questura si sono messi alla sua ricerca.

Nella serata di ieri l’uomo è stato individuato proprio a Piacenza e sottoposto a fotosegnalamento in viale Malta. E’ stata così confermata la sua identità. E’ stato arrestato e condotto in carcere per le procedure di estradizione verso la Francia.

L’organizzazione criminale di cui fa parte l’arrestato è denominata EL TETWANI, dal nome della città marocchina da cui proviene il leader del clan, ed è attiva principalmente in Serbia, dove si occupa attraverso cellule attive in quel Paese ed in Francia dell’attraversamento dei confini dei migranti provenienti dal Maghreb attraverso la rotta balcanica, tra Serbia ed Ungheria. Le persone oggetto di traffico sono principalmente cittadini tunisini che attraversano il confine con documenti di identità falsi, mentre l’organizzazione criminale si occupa tramite corriere postale di far arrivare direttamente in Francia i documenti genuini, di cui i migranti tornano in possesso solo quando arrivano Oltralpe.

Il gruppo criminale utilizza i moderni social network per pubblicizzare la propria attività, e l’arrestato si sarebbe occupato della promozione dell’organizzazione criminale attraverso Internet, oltre che della spedizione dei documenti di identità e del mantenimento dei contatti all’interno del clan.

Proseguono le indagini per comprendere i motivi del recente arrivo del soggetto a Piacenza e quali attività abbia compiuto durante il suo soggiorno in questa Provincia.

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