A Vinitaly (quasi) assenti le cantine piacentine

A rappresentare la nostra provincia il grande stand delle Cantine 4 Valli e le cantine Campana. Assente il consorzio di tutela che lo scorso anno si era "consorziato" con i cugini di Parma

Penultima giornata per l’edizione numero 56 di Vinitaly la più importante manifestazione italiana del settore che si tiene ogni anno a Verona.  Un appuntamento immancabile per tanti appassionati che, in particolare nella giornata di domenica, non si sono fatti spaventare dall’elevato costo del biglietto. Soprattutto quello di Verona è un appuntamento fondamentale per il B2B enologico con i buyer internazionali che confluiscono nella città scaligera per stringere importanti accordi di importazione. Anche quest’anno i numeri erano di tutto rispetto con oltre 4mila cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni e con circa  30mila operatori provenienti da 140 paesi. Secondo i dati forniti dal presidente di Veronafiere, Federico Bricolo erano attesi 1200 i top buyer da 65 nazioni, pronti a conoscere e ad avviare trattative con le imprese espositrici. Un risultato in aumento del 20% rispetto al 2023.

Il contingente più corposo degli ospiti rimane quello statunitense con oltre il 15% delle presenze, seguiti da altre 3 piazze strategiche extra-Ue: Canada, Cina e Regno Unito, che assieme sommano il 23% degli arrivi. A livello di macro-regioni, la platea dei top buyer più numerosa proviene dal Nord America e dall’Europa (ognuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%). Nel complesso, i 65 Paesi rappresentati valgono il 95% del totale export enologico made in Italy.

In tutto questo la presenza di Piacenza è stata assolutamente sottotono. Se nella passata edizione i due consorzi, di Parma e Piacenza si erano presentati insieme in uno stand di circa 60 metri ed erano circa sei le cantine presenti, in questo 2024 a rappresentare la nostra provincia, nel padiglione dell’Emilia Romagna, c’erano solo le cantine Campana di Carpaneto e soprattutto un grosso stand de le Cantine 4 Valli con anche i marchi il Poggiarello, Perini&Perini, Borgofulvia e Romagnoli, la cantina guidata da Alessandro Perini.

Ben rappresentato invece il consorzio di tutela del Lambrusco con svariate cantine reggiane e modenesi presenti. Qualche altra cantina piacentina invece ha partecipato in altri padiglioni.

Evidentemente i consorzi e le (altre) aziende piacentine, comprese le cantine sociali, hanno preferito investire i budget (di tutti rispetto) necessari per Vinitaly in differenti tipologie di promozione. Resta comunque un peccato vedere la nostra provincia sotto-rappresentata anche perché questa fiera è non solo occasione per vendere vino ma anche per promuovere il territorio. Non per nulla erano presenti nello stand dell’Emilia-Romagna anche due altri importanti asset del territorio regionale, il Parmigiano reggiano e l’aceto balsamico, ospiti “fuori dalla vigna”  fortemente voluti per rafforzare l’idea di una regione votata all’enogastronomia di qualità.  Sarà per l’anno prossimo … speriamo!

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