Sono rientrati a Piacenza i due bimbi “sottratti dalla madre”

Grazie alla collaborazione fra le forze dell'ordine italiane ed elvetiche sventato il piano per portare i bambini a Mosca, città d'origine della donna

Sono rientrati nella loro casa piacentina, con il padre, i due fratelli di cinque e sette anni che erano stati sottratti martedì pomeriggio dalla madre. La trentottenne di origini russe, con il probabile aiuto di un qualche conoscente, era riuscita ad allontanarsi dalla sua abitazione (in un paese della provincia) ed a raggiungere la Svizzera facendo rotta su Ginevra dove ha tentato di imbarcarsi su un aereo.

La donna non avrebbe dovuto avere con sé i passaporti suoi e dei piccoli: i documenti le erano stati ritirati lo scorso agosto dalla polizia aeroportuale italiana a Malpensa (durante un precedente tentativo di allontanamento) ma in qualche modo è riuscita a procurarsi dei permessi di espatrio provvisori russi.

Fortunatamente la denuncia presentata dal padre ai carabinieri e la rapidissima diffusione dell’allarme alle forze di polizia europee hanno dato i loro frutti. Proprio la collaborazione fra la polizia elvetica, i carabinieri, la questura di Piacenza e le polizie di frontiera ha impedito che il piano di fuga avesse successo.

L’imprenditore 50enne vista la delicatezza della situazione e le indagini in corso non ha voluto commentare quanto accaduto se non per ringraziare tutte le autorità e le forze dell’ordine che si sono impegnate al massimo  e che hanno così evitato l’espatrio dei piccoli.

Lo stesso Il padre, con l’aiuto di alcuni famigliari, aveva segnalato la sottrazione dei bambini” attraverso vari canali, da un sistema di allerta rapimenti minori operante in Svizzera alla piattaforma telefonica italiana messa a punto dal Ministero degli interni in collaborazione con Telefono azzurro denominata 116000 per fornire aiuto in caso di bambini scomparsi.

Nel giro di poche ore le polizie dei paesi confinati erano in stato di allerta e così, nella serata di ieri, la trentottenne è stata bloccata e trattenuta dalla polizia elvetica.

I bambini sono stati portati in una struttura protetta, in attesa dell’arrivo, durante la notte, del padre a cui proprio ieri il tribunale di Piacenza aveva riconosciuto l’affido.

Ora il desiderio di tutti e che i bambini possano tornare a vivere serenamente la loro infanzia, lasciandosi alle spalle questa brutta avventura.

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