L’ordinanza del presidente Bonaccini si scorda di citare Piacenza e crea non poca confusione

Oggi con un comunicato stampa la Regione ha reso noto che nel piacentino, lunedì, non potranno riaprire take-away le toelettature per animali. Un divieto di cui però è difficile trovare traccia nell’ordinanza stessa

Ieri sera la Regione Emilia Romagna ha diffuso il testo dell’ultima ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini. Un testo in cui manca un qualunque riferimento a Piacenza e che è stato scritto in maniera tutt’altro che chiaro. Come era logico aspettarsi (e come avevamo preventivato nel nostro articolo) questo ha ingenerato non poca confusione. Cerchiamo di capire il perché.

L’ordinanza datata 24 aprile 2020 all’art. 5 prevede la revoca delle misure “ulteriormente restrittive” per la provincia di Rimini e per Medicina.

Poiché Piacenza non viene contemplata è evidente che tali misure eccezionali, nella nostra provincia, restano in vigore.  Forse una specifica sarebbe stata più saggia ma in ogni caso sul punto non ci dovrebbero essere grossi dubbi.

Allo stesso modo nessun dubbio sull’articolo 1 che parla di 4.5 milioni di mascherine che verranno distribuite ai cittadini.

La confusione invece aumenta notevolmente leggendo i due articoli successivi. All’articolo 2 si dice che, a partire da lunedì 27 aprile 2020, è consentita la vendita diretta di cibo da asporto (take-away). Non più, come fino ad oggi, solo consegna a domicilio ma anche la possibilità di andare direttamente presso esercizi quali rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie e pizzerie al taglio e ritirare direttamente la merce ordinata in precedenza online o per telefono.

Qui è bene specificare che l’attività di consegna a domicilio da parte di queste attività a Piacenza era ed è concessa. Poiché l’articolo 2 estende tale possibilità, per logica conseguenza anche a Piacenza dovrebbe essere possibile l’apertura al pubblico dei take away (ed invece, forse non lo è come spieghiamo più avanti). Da dove si desume o ricava un divieto per Piacenza?

Allo stesso modo, non essendo la nostra provincia esplicitamente esclusa, anche nel piacentino – a rigor di ordinanza – dovrebbe essere possibile l’apertura degli esercizi di toelettatura per animali domestici.

Parecchi lettori , fra ieri sera ed oggi, hanno lasciato commenti sulla nostra pagina Facebook cercando di fornir interpretazioni autentiche al criptico testo di Bonaccini.

Nel pomeriggio è poi arrivato un comunicato diffuso dall’ufficio stampa regionale (vedi più sotto) in cui si dice «Nulla cambia per Piacenza, dopo l’ultima ordinanza regionale di ieri sera, che ha stabilito lo stop alle misure ulteriormente restrittive solo per la provincia di Rimini e per Medicina. Se il comune di Medicina e la provincia di Rimini escono quindi dal precedente regime restrittivo stabilito dalla Regione, allineandosi al resto delle disposizioni in vigore in Emilia-Romagna, per Piacenza e provincia questo non vale».

Fin qui, come abbiamo scritto sopra nulla da obiettare.

Il comunicato prosegue poi affermando, in relazione a Piacenza: «qui, pertanto, da lunedì 27 aprile non potranno riprendere, ad esempio, le due attività per cui è stato stabilito il via libera con l’ordinanza di ieri …. esercizi di toelettatura degli animali da compagnia e …. esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte di attività artigianali».

Poiché i comunicati stampa non hanno valore di legge (almeno che ci risulti) resta il dato di fatto che è difficile trovare nell’ordinanza (ma in altre e precedenti provvedimenti) elementi giuridici che escludano Piacenza dalla nuova possibilità di aprire i take-away (soprattutto) ed anche i tosacani.

Forse per dirimere la questione servirebbe una nuova ordinanza. Visto che però ne abbiamo già a sufficienza … contiamo sul fatto che ristoratori e toelettatori piacentini rispettino di loro spontanea volontà il divieto che forse nemmeno c’è. Confidiamo anche che gli estensori di norme e leggi (tanto più su vicende delicate) lascino poco spazio a dubbi ed a libere interpretazioni. Non è difficile. Nell’ordinanza di ieri sera sarebbero bastate poche magiche parole: “l precedenti articoli (2 e 3) non si applicano alla provincia di Piacenza”.

Qui il comunicato della Regione

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