L’economia emiliana rallenta (ma resta in crescita): Piacenza con un +0,6% (valore aggiunto) è la peggiore

Scenario economie locali ottobre 2023 - 3

Pur restando in terreno positivo, si abbassano leggermente le previsioni relative all’andamento del valore aggiunto nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia a fine 2023.

Le elaborazioni del sistema camerale regionale di dati Prometeia, infatti, prevedono un saldo a +0,8%; un dato in linea con quello nazionale, dunque, ma al di sotto del +1,1% ipotizzato a luglio.

La delicata situazione internazionale, unita alla dinamica generalizzata di rincari, peserà così sulla crescita dell’economia, tanto che anche per il 2024 le previsioni sono orientate ad una evidente cautela, con un valore aggiunto ipotizzato in crescita dello 0,5%.

Il saldo positivo dell’anno in corso – come rilevano le analisi della Camera di Commercio dell’Emilia – sarà tutto da attribuire, nelle tre province emiliane, all’andamento trainante del settore dei servizi, che dovrebbe registrare un aumento del 2,1%, mentre sarà sostanzialmente stabile il comparto delle costruzioni (+0,1%) e saranno segnati da flessioni tanto l’industria quanto l’agricoltura, rispettivamente con saldi a -1,3% (la previsione per l’Emilia-Romagna e l’Italia è -2%) e -2,1% (la previsione per l’Emilia-Romagna è -3,2% e -1,4% per l’Italia).

Su questi comparti peserà, in modo particolare, il previsto e confermato calo del valore delle esportazioni, che dovrebbe contrarsi del 2,9%; un valore appena migliore di quello previsto a luglio (-3,4%), ma dato in ripresa solo nel 2024, con un +2%.

Per Piacenza valore rivisto al ribasso, rispetto al luglio scorso

La crescita del valore aggiunto 2023 per la provincia di Piacenza è prevista a livelli leggermente inferiori alla media delle tre province emiliane; un +0,6% che è frutto del ridimensionamento del dato previsionale del luglio scorso, attestato a +1%.

Se Piacenza è la peggiore delle tre province, Parma è invece la migliore con un +1%, dato che rispetta le previsioni.

Il saldo positivo sarà decisamente influenzato dal positivo andamento del comparto dei servizi, previsto in crescita dell’1,7%, e dalla tenuta del settore agricolo (un +0,4% che dovrebbe però preludere ad un negativo 2024, con previsioni a -1,5%) e delle costruzioni, con il valore aggiunto dato in aumento, in questo caso, dello 0,3% per il 2023, ma che dovrebbe rallentare del 4,1% nel 2024.

Confermate a -2,4%, invece, le previsioni sul valore aggiunto dell’industria piacentina, che solo nel 2024 dovrebbe tornare, seppur modestamente (+0,3%) a crescere.

In deciso aumento è poi previsto il valore delle esportazioni, indicato in crescita dell’8,8%; si tratta del  valore percentuale più alto dell’area emiliana, ben lontano dal -1,8% previsto a livello regionale e oggetto di una possibile replica nel 2024 (le previsioni indicano un +7,7%).

Quanto al reddito disponibile per le famiglie, le previsioni di ottobre parlano di un +3,5%; un po’ meglio del +3,1% previsto a luglio, ma largamente al di sotto del tasso d’inflazione.

Prevista in crescita, infine, anche l’occupazione, per la quale si ipotizza un +1,2% che dovrebbe essere seguito, nel 2024, da un ulteriore +0,6%.

 

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