La meraviglia di Alice nel mondo del circo

Ha debuttato ieri sera a Piacenza la rinnovata versione dello show “Alis”, presentato da Le Cirque World’s Top Performers. Una rivisitazione in chiave moderna dell'arte circense (FOTOGALLERY)

A Piacenza Alis presentato da Le Cirque World’s

E’ Alice nel Paese delle Meraviglie il filo conduttore della narrazione circense che ha debuttato ieri sera al Palabanca di Piacenza. Si tratta della nuovissima versione dello show “Alis”, presentato da Le Cirque World’s Top Performers e già applaudito da oltre 175.000 spettatori. In pista la compagnia con i migliori artisti dal Cirque du Soleil e del Nouveau Cirque.

Alis in soli tre anni, con 136 repliche in 34 settimane, ha ottenuto un grande successo girando l’Italia ma sbarcando anche all’estero. Due ore di spettacolo che sarà ancora possibile vedere a Piacenza questa sera, alle ore 21, e domani alle 16.30.

Se vi aspettate un circo tradizionale Alis non lo è. Innanzitutto perché non è ospitato sotto il classico tendone a strisce. Gli artisti non viaggiano con la tradizionale carovana e non dormono in roulotte ma più prosaicamente nell’hotel situato di fronte al palazzetto dello sport piacentino. Non ci sono tigri, leoni, scimmie, elefanti. L’unico animale ammesso è una divertente gallina gonfiabile che salta ostacoli e finisce fra le affettuose braccia di un bambino del pubblico.

Alis è l’evoluzione moderna del circo. Ne conserva intatte molte caratteristiche eppure è, al contempo, qualcosa di diverso. Non per nulla tanti ragazzi e bambini – presenti alla prima di ieri sera  – hanno sottolineato come lo spettacolo sembrasse loro una versione dal vivo di “Italia’s Got Talent” od ancora di “Tú sí que vales”.  Perché  i due programmi televisivi di successo hanno capito come le performance degli artisti circensi, al limite delle leggi della fisica, sono una delle poche cose ancora in grado di lasciare a bocca aperta grandi e piccini, millennials compresi.

L’impianto dello spettacolo è quello del circo di tradizione solo che presentatori e clown sono vestititi in modo leggermente diverso, in tema con il romanzo di Lewis Carroll. Ma le risate dei bimbi di oggi sono le stesse dei loro padri, quaranta o cinquanta anni: spontanee, continue e scaturiscono da gesti, espressioni, suoni (prodotti da chi è in scena) molto più che da parole.

I bravi presentatori (Onofrio Colucci e Pippo Crotti) hanno il compito di cucire la tela narrativa unendo una performance a quella successiva, riempiendo i vuoti senza far perdere ritmo allo spettacolo. Crotti diventa così uno chanchonier francese costretto però ad inseguire le luci della ribalta che dispettosamente si muovono su e giù per il palco. Una corsa atletica che tanto ricorda le comiche di un tempo e che diverte in egual modo. Ad aprire lo spettacolo è la performer Ulziibuyan Mergen, contorsionista dalla Mongolia che utilizza un gigantesco e luminescente cilindro del Cappellaio Matto come base per giocare con il suo corpo, costruendo inarrivabili figure. E’ poi la volta dei Jumping Dragon, duo cinese che volteggia sui pali con grande abilità e potenza acrobatica. Dal soffitto cala un luccicante lampadario che sostituisce il vecchio trapezio circense ma i volteggi aerei della russa Anastasiia Vashchenko restano ugualmente emozionanti e coinvolgenti. La ginnasta acrobatica gira vorticosamente, come una trottola, appesa per il collo, alla faccia delle nostre cervicali quotidiane.

La scena viene conquistata dal primo artista italiano ad entrare in scena Andrea Cerrato, formatosi alla scuola di circo di Torino (ed entrato nel 2018 nel Guinness dei Record). Con il suo cerchio è un uomo vitruviano vivente, ed i suoi abiti in stile Aladino volteggiano nell’aria dando il senso della velocità del suo gesto atletico che si proietta anche sulle pareti laterali in un gioco di ombre.

In un crescendo di ritmo il suo posto viene preso da Maria Choodu, moscovita, che incanta per non dire ipnotizza il pubblico attraverso il suo numero di giocoleria con palline gialle che si inseguono anche su e giù da una scalinata.

Dalla Russia al Giappone con Myoko Shida Rigolo che utilizza 13 legnose foglie di palma ed una piuma per costruire una figura che sembra quasi una scultura di arte cinetica, un mobile-stabile alla Alexander Calder. Un equilibrio tanto perfetto quanto instabile ed infatti basta togliere la piuma perché ciò che è stato costruito con tanta fatica crolli in un istante. Unica pecca del numero forse la lentezza narrativa che, se comprensibile per ragioni tecniche, con i suoi 13 minuti di durata rischia di far calare un po’ il ritmo dello show.

Il necessario cambio di scena fa entrare in pista gli inservienti che in un gioco di luci e movimento diventano anche loro parte dello spettacolo ed introducono una nuova Alice (Asia Tromler) che usa lunghi drappi di seta che pendono dal soffitto per esibirsi a nove metri di altezza, in alcuni momenti anche bendata.

Altri nastri anche per il numero del Flight of Passion, una coppia che porta sul palco una seducente danza che si sposta dalla terra al cielo e si conclude con una pioggia paillettes.

Yves Decoste e Valentina Sidenco sono un’altra coppia che si presenta invece in costume adamitico. I due giocano con i propri corpi creando improbabili geometri umane e fondendosi fino a formare una croce perfetta.

La colonna sonora è cantata dal vivo dalla statunitense Rose Winebrenner, cantante e polistrumentista proveniente da Chicago.

I quattordici artisti rientrano tutti assieme sul palco per il saluto finale ma lo spettacolo riserva un ultimo scampolo di emozione con il collettivo ucraino Adrenaline Troupe composto da giovani e bravissimi “saltatori di trampolino”. Uomini volanti che, in perfetta sincronia, salgono e scendono da un alto trampolino rimbalzando su teli elastici.

Le due ore sono volate. Un tempo, al circo, si sarebbe visitato lo zoo degli animali, ma i tempi sono cambiati e così ci si dedica ai selfie con gli artisti che si mettono a disposizione degli spettatori per uno scatto da postare sui social.

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Carlandrea Triscornia
Giornalista professionista si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha inoltre ottenuto il Diploma in Legal Studies presso la Cardiff Law School - Università del Galles (UK). Ha iniziato la sua carriera come collaboratore del quotidiano di Piacenza Libertà. Dopo un corso di giornalismo radiotelevisivo ha svolto uno stage presso l’emittente Telereggio divenendone prima collaboratore e poi redattore. Successivamente ha accettato l’incarico di direttore generale e direttore editoriale di Telecittà emittente regionale ligure, dove ha lavorato per tre anni. E’stato quindi chiamato dalla genovese Videopiù ad assumere il ruolo di responsabile delle sedi regionali di SkyTG24 affidate in outsourcing alla stessa società. Trascorsi cinque anni è rientrato nella nativa Piacenza avviando una attività imprenditoriale che lo vede tuttora impegnato. Ha fondato PiacenzaOnline, quotidiano di Piacenza di cui è direttore responsabile. Ha collaborato con l’Espresso e con Avvenire oltre che con Telemontecarlo - TMC News come corrispondente dall’Emilia ed ha lavorato come redattore presso Dodici-Teleducato Parma. Appassionato di Internet e di nuove tecnologie parla correntemente inglese. Sposato, ha due figli.

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