“La cultura non sembra essere uno dei cavalli di battaglia della giunta Tarasconi”

Così si esprime il gruppo consigliare di Fratelli d'Italia all'indomani delle dimissioni di Veneziani dalla presidenza della Ricci Oddi e su Fiazza dice "un assessore isolato dal resto della sua maggioranza"

Christian Fiazza

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del gruppo consigliare di Fratelli d’Italia presso il comune di Piacenza.

«E’ il caso di dirlo: per l’Amministrazione il “settore cultura” rappresenta un grattacapo, quasi alla stregua del “settore ambiente”. Il primo neo, d’altro canto, è stato rappresentato proprio “dall’affaire Fiazza”: è ormai da mesi che circola la voce di un cambio di passo in giunta, con particolare riferimento proprio all’Assessore alla cultura che, nonostante gli sforzi, sembra non essere particolarmente gradito alla prima cittadina.

Un assessore che pare isolato dal resto della sua maggioranza ed al quale, dapprima, è stata tolta la delega al marketing (a beneficio del collega Fornasari) e, poi, è stata curiosamente sottratta la possibilità (sempre a beneficio del collega Fornasari) di rivestire la carica di Presidente di Visit Emilia, incarico che – per antonomasia – ricopre chi detiene la delega al turismo.

Certo non può dirsi che la cultura sia tra i cavalli di battaglia dell’Amministrazione Tarasconi: d’altro canto, dal luglio 2022, l’evento “culturale” maggiormente pubblicizzato e valorizzato è stato quello del Festival del pensiero contemporaneo, un evento che, da molti piacentini, è stato considerato partitico e, di fatto, riservato ad una sola parte della cittadinanza e per il quale, comunque, sono state investite importanti risorse pubbliche. Tra malumori e ripensamenti, ieri è giunta addirittura la notizia delle dimissioni del neo Presidente della Ricci Oddi, Veneziani. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che sembra essere stato determinato – almeno da quanto si apprende dai quotidiani locali – dai rapporti (o mancati rapporti?) con Palazzo Mercanti.

Dimissioni che suonano come uno sberleffo, considerando l’immeritato benservito all’ex Presidente Mazzocca e la presentazione in pompa magna di Veneziani come colui che avrebbe dato “nuova vita alla Galleria”. Una vita che, a quanto pare, è stata molto breve.

Ciò a dimostrazione del fatto che per raggiungere gli obiettivi non servono le belle parole, i discorsi di circostanza di neofiti critici d’arte o di visionari e teorici apprendisti studiosi, ma occorrono i fatti concreti di chi ha esperienza pratica e reale sul campo. Purtroppo, invece, si è perso il treno che poteva condurre ad una destinazione certa, soprattutto grazie al rinvenimento del Klimt: la notorietà Internazionale ed il successo per la Ricci Oddi, la più bella Galleria di Arte moderna del ‘900.

In attesa di capire cosa ne sarà della Galleria, ci auguriamo che il Sindaco – che anni fa sognava che Piacenza potesse divenire capitale della cultura – sia in grado di far finalmente decollare il settore certi che, avanti di questo passo, più che la capitale della cultura, faticheremo a restarne capoluogo».

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