Il prof. Delfanti: “Impariamo le buone pratiche per una buona transizione energetica”

Curiosità e interesse per la serata organizzata da Civiltà Castellana con il docente del Politecnico di Milano del dipartimento Energia

Tanta curiosità e interesse ha suscitato la serata organizzata da Civiltà Castellana con il professor Maurizio Delfanti. E non poteva che essere così, perché il tema era, mai come oggi, attuale: pensare in modo sostenibile. Con la sua introduzione all’argomento il prof. Delfanti, docente del Politecnico di Milano presso il dipartimento Energia, ha toccato i temi fondamentali della transizione ecologica contenuti nella seconda edizione del Piano Nazionale Integrato dell’Energia e del Clima del 2022. ”Questo documento costituisce la bussola verso i traguardi che dobbiamo raggiungere nei prossimi anni: il 2030 e il 2050” ha spiegato Delfanti. E sono traguardi più vicini di quanto si pensi: il 2030 è dietro l’angolo e per quella data i gas alteranti dovranno diminuire del 55 per cento, al 2050 invece l’obiettivo è la decarbonizzazione totale. Il surriscaldamento globale è evidente agli occhi di tutti: lo testimoniano i sempre più frequenti eventi che si susseguono anche sul nostro territorio. A periodi fortemente siccitosi se ne alternano altri caratterizzati da fenomeni molto violenti con inondazioni e tracimazioni. La causa principale di tutto ciò è il fattore antropico, come sostiene anche l’economista britannico Nicholas Stern, autore dell’omonimo Rapporto “il cambiamento climatico è il risultato del più grande fallimento del mercato che il mondo abbia mai visto”. Cosa si può fare allora cambiare rotta? Il cambiamento può e deve arrivare da ognuno di noi; piccoli passi verso un ambizioso obiettivo. “I comportamenti che ogni cittadino mette in atto sono fondamentali – ha sottolineato il prof. Delfanti – ma occorre anche un salto culturale non scontato. Per raggiungere l’obiettivo di Agenda 2030, occorre utilizzare quegli strumenti che si hanno a disposizione per favorire il cambiamento, come il fotovoltaico e le comunità energetiche, che pochi giorni fa hanno ottenuto il via libera dalla Commissione Europea”. Il fotovoltaico ha subito nell’ultimo anno una forte accelerazione, sono circa un milione e 500 mila gli impianti installati. “Un ottimo risultato” lo definisce Delfanti. Importanti le novità che riguardano le comunità energetiche: ciascun cittadino potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile, e averne i benefici economici derivanti dall’autoconsumo, pur non disponendo direttamente degli spazi necessari alla realizzazione degli impianti FER. Il decreto italiano è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto. Per le comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR, con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt.

“E’ nostra intenzione, come gruppo di Civiltà Castellana, cercare di studiare tutte le possibili soluzioni che effettivamente possono atterrare sul nostro territorio, informandoci e informando, per far conoscere ai cittadini le ottime opportunità che le comunità energetiche offrono”.
Capelli ha concluso sottolineando “l’importanza di questa occasione per i prossimi amministratori di Castel San Giovanni”.

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