I sindaci piacentini giudicano positivamente l’arrivo di nuovi servizi negli uffici postali della provincia

Mentre Anci, in un comunicato, lamenta di non essere stata invitata sul palco, i primi cittadini della nostra provincia presenti a Roma hanno accolto favorevolmente il rafforzamento previsto

Nella foto da destra i sindaci Oppizzi, Fontana e Pasquali

Come abbiamo ampiamente riferito sulle pagine di PiacenzaOnline, ieri a Roma, presso il centro convegni Nuvola, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del premier Giorga Meloni, di svariati ministri ed autorità è stato illustrato a migliaia di sindaci italiani il Progetto Polis, che prevede 1,5 miliardi di euro di investimenti per portare nuovi servizi nei comuni sotto i 15 mila abitanti. I primi cittadini erano dunque stati invitati da spettatori per assistere alla presentazione di piano di investimenti  che ha pochi precedenti nella storia recente.

I sindaci di Piacenza

A Piacenza i comuni sotto i 15 mila abitanti sono 45 (tutti con la sola esclusione del capoluogo). All’evento romano hanno preso parte una quindicina di primi cittadini. Ne abbiamo incontrati ed intervistati alcuni a cui abbiamo chiesto un giudizio sull’importanza di nuovi servizi negli uffici postali, in particolare nelle aree più remote del nostro territorio.

Di seguito l’intervista ai sindaci di Bobbio (Roberto Pasquali), Castel San Giovanni (Lucia Fontana), Ferriere (Carlotta Oppizzi) e del vice sindaco di Lugagnano (Tiziana Gruppi).

L’Anci ossia l’associazione nazionale che riunisce i comuni, un po’ a sorpresa, anziché farsi portavoce del giudizio positivo (e preliminare) espresso dai sindaci presenti a Roma (per il rafforzamento degli uffici postali con nuovi servizi) ha diffuso un comunicato critico in cui sostanzialmente lamentava il fatto che non fosse stata data parola proprio ai sindaci. Un atto d’accusa che a molti è sembrato però un tentativo di protagonismo a tutti i costi di chi forse si è sentito leso per non essere stato invitato sul palco.

Anche perchè il sindaco PD di Bari e presidente ANCI Antonio De Caro era presente in sala (così come Emanuele Ramella Pralungo e Stefano Costa, rispettivamente vicepresidente vicario di ANCI Piemonte e vicepresidente con delega alla Montagna) ed è stato pubblicamente ringraziato dal ministro Urso per il lavoro svolto insieme al presidente di Poste, Maria Bianca Farina ed all’Amministratore delegato Matteo del Fante.

I primi cittadini presenti (ed arrivati da tutta Italia) erano proprio la platea a cui veniva presentato il progetto essendone, con le loro comunità, i beneficiari).

Pretendere di avere “voce in capitolo” ieri sarebbe un po- come se durante la presentazione di un nuovo Iphone da parte di Apple un’associazione di consumatori pretendesse di salire sul palco per dire la propria, o come se durante una messa i fedeli volessero salire sul palco per officiare pure loro al pari del sacerdote.

Più serio è (e sarà), da parte dei sindaci, verificare che le promesse di nuovi e più efficaci uffici postali periferici e di nuovi servizi vengano effettivamente tradotte in realtà pronti a farsi sentire (in quel caso) opportunamente ed a pieno diritto se le cose non dovessero funzionare.

«Si è svolto – ha scritto Anci – un importante e interessante evento alla presenza del Capo dello Stato, per la presentazione del progetto Polis di Poste Italiane a migliaia di sindaci convenuti da tutta Italia.
Ai sindaci, in tutti gli interventi, è stato riconosciuto con grande enfasi il ruolo essenziale che svolgono nel rappresentare lo Stato a diretto contatto con i cittadini, in ogni angolo d’Italia. Peccato che in questa occasione i sindaci abbiano potuto fare solo da spettatori, visto che non è stata ascoltata la voce di nessuno di loro.
L’ANCI, apprezzando le finalità del progetto POLIS, finanziato con i fondi del PNRR, si rammarica per l’occasione perduta. Che purtroppo è la conferma che, come spesso accade, l’omaggio ai sindaci è più un rituale che un reale interesse alla collaborazione e all’ascolto del loro punto di vista».

Di tenore molto diverso sono stati i comunicati firmati da Marco Bussone, presidente nazionale Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

«È molto importante che Poste avvii il progetto Polis, come raccontato alla Nuvola di Roma con 7mila sindaci. Potenziare gli uffici per 5mila piccoli Comuni è una priorità del Paese intero e grazie al PNRR si potranno avere nuovi importantissimi servizi alla collettività. Sinergia tra PA e tra Enti locali vuol dire dare servizi nuovi ai cittadini e sgravare di incombenze i municipi, che così possono concentrarsi, con il loro personale, su sviluppo locale, contrasto allo spopolamento, progetti comunitari e crowdfunding. Vedo in questo legame tra Poste e Stato, centrale e nelle Autonomie, un percorso di futuro virtuoso. Che di fatto abbiamo sancito nel 2018 e nel 2019 alla Nuvola di Roma con gli eventi ‘Sindaci d’Italia’, attuando gli auspici del Presidente della Repubblica. E mettendo in atto, anche con Polis oggi, quanto c’è scritto nella legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni con Poste, vero snodo legislativo del rapporto tra Comuni e Poste italiane. Prima chiudeva, ha chiuso, ora potenzia, rafforza. E lo facciamo insieme».

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