I dipendenti di Terrepadane ai politici piacentini “Basta rimanere in silenzio, prendetevi le vostre responsabilità”

Lettera aperta sulla situazione del consorzio sotto attacco e sotto minaccia di un ingiusto commissariamento. “Dopo mesi di pressioni contro il consorzio, non possiamo più tacere”. Intevengano anche i sindacati

Terrepadane

Se fosse un film lo si potrebbe intitolare “Lo stano caso di un consorzio agrario che va benissimo ed che il ministero vuole commissariare a tutti i costi”. Purtroppo però è la realtà dei fatti ed un’organizzazione che funziona benissimo, macinando utili e fatturati continua incredibilmente ad essere sotto attacco forse per far contento qualcuno a cui la scelta di libertà ed indipendenza piacentina non sono mai andate giù.

Come è noto tutto nasce nel 2020 quanto il consiglio di amministrazione di Terrepadane si rifiutò di dare il via libera all’accorpamento con CAI, prima facendo saltare la riunione che avrebbe dovuto rattificarlo poi con l’indizione di nuove elezioni che videro la vittoria e la riconferma di Marco Crotti  ma anche i ricorsi di Coldiretti che contestò le modalità delle elezioni stesse. Fra ispezioni ministeriali, diffide, ricorsi al Tar la vicenda si è trascinata per anni fino a che, nei giorni scorsi, sono state indette elezioni anticipate per il rinnovo del consiglio  proprio disinnescare il pericolo di commissariamento paventato da un ministero che con il passar del tempo e delle ispezioni ha ribaltato le sue stesse decisioni. Visto però che il rischio resta in campo oggi dipendenti, agenti e collaboratori di Terrepadane hanno deciso di scendere in campo e di scrivere una lettera aperta che è al contempo un accorato appello ma anche una decisa chiamata in causa dei politici locali che fino ad ora sulla vicenda sono apparsi a dir poco defilati.  Ecco il testo

«Siamo i dipendenti, gli agenti e i collaboratori di Terrepadane. Rappresentiamo più di duecento famiglie, che lavorano in una società sana, con risultati in enorme crescita e che rappresenta un punto di riferimento per l’intera provincia di Piacenza e per tutti i territori dove opera.

Siamo orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare in questi anni, aiutando gli agricoltori e le imprese agricole a superare le difficoltà causate dal Covid e dall’aumento dei prezzi, investendo sui giovani, promuovendo progetti innovativi con le scuole e le università e al contempo generando valore per i soci del Consorzio.

Con lo sforzo e l’impegno di tutti abbiamo ottenuto risultati record, mai raggiunti prima d’ora. Eppure la nostra società è sotto attacco, sotto la minaccia di un commissariamento ingiusto, che non riusciamo a spiegarci. Il nostro futuro, il futuro delle nostre famiglie è a rischio per giochi di potere e manovre opache che si svolgono lontano da qui.

In questi lunghi mesi abbiamo assistito in silenzio alle ingiustizie che venivano perpetrate ai danni del Consorzio, alle pressioni esterne, ai tentativi di condizionamento di cui anche noi siamo stati vittime.

Ma ora non possiamo più tacere.

Con questa lettera aperta intendiamo quindi esprimere il nostro sostegno agli amministratori della società e soprattutto la nostra fortissima preoccupazione per quanto sta accadendo.

Chiediamo a tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Terrepadane e il futuro stesso di Piacenza e di tutti i territori dove opera il Consorzio di intervenire. Chiediamo ai sindacati di far sentire la propria voce, a difesa dei nostri posti di lavoro.

Chiediamo al Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, al Presidente della Provincia Monica Patelli, al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e a tutti i deputati e senatori espressi dal nostro territorio l’Onorevole Tommaso Foti, l’Onorevole Paola de Micheli e la Senatrice Elena Murelli di ascoltarci e fare tutto quanto possibile per evitare che il Consorzio, un pezzo così importante della nostra economia, venga distrutto.

Chiediamo a tutti di prendersi le proprie responsabilità, di non rimanere in silenzio, prima che sia troppo tardi. Grazie»

 

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