Tiene ancora banco nel dibattito politico la vicenda della 6° tappa del Giro di Italia Handbike prevista a Piacenza domenica mattina ed annullata per mancanza di volontari. Nella tarda mattinata di oggi i consiglieri comunali del centrodestra hanno convocato una conferenza stampa per ribadire quanto già emerso nel consiglio di ieri, ossia la richiesta di dimissioni dell’assessore allo sport Mario Dadati, ma anche per illustrare il contenuto di una interrogazione a risposta scritta che è stata depositata nel primo pomeriggio.
Era presente Francesco Rabboni, consigliere comunale con delega alla disabilità durante la giunta Barbieri secondo cui si trattava di un evento attesissimo da parte degli atleti e delle loro famiglie «per questo – ha sottolineato – non si doveva affrontarlo in modo così superficiale come è stato fatto. C’è stata una mancanza di sensibilità nei confronti degli atleti disabili e una evidente mancanza di capacità organizzativa».
Sara Soresi, consigliere di Fratelli d’Italia dopo aver ribadito la pessima figura fatta dall’Amministrazione nei confronti degli atleti ma anche di tutti i cittadini ha spiegato nel dettaglio il contenuto dell’interrogazione che parte proprio dal capitolo di spesa. Il comune di Piacenza ha infatti messo in campo un finanziamento di 25 mila euro a sostegno delle spese dirette derivanti dall’organizzazione della gara, una cifra consistente dunque. Secondo quanto previsto dal prontuario organizzativo sottoscritto dal Comune l’Ente avrebbe dovuto farsi carico della chiusura completa del traffico nelle strade interessate dalla gara “con reperimento di personale idoneo a presenziare gli incroci (Polizia Locale/Protezione Civile/Volontari in genere) e n. 4 volontari da mettere a disposizione del Comitato Organizzatore”.
Secondo quanto spiega l’interrogazione, spettava dunque al Comune la responsabilità di reperire gli addetti alla sicurezza, fossero essi volontari, agenti della locale o altro.
Per questo i consiglieri firmatari chiedono come mai l’assessore competente, Mario Dadati, “non si sia premurato di verificare – nella giornata del 23 settembre – la presenza dei Volontari necessari a presidiare il tracciato urbano della competizione”, “non si sia premurato – una volta appresa la mancanza dei Volontari di cui sopra – di reperire altro personale, chiedendo aiuto alle Associazioni presenti sul territorio” ed anche “le ragioni della mancanza di un numero sufficiente di transenne atte a delimitare il percorso della competizione”.
Durante la conferenza stampa sono emersi alcuni ulteriori aspetti che potrebbero rendere questa grana ancor più spinosa per l’assessore Dadati e per la giunta Tarasconi nel suo complesso.
Sembra infatti che alcuni atleti e tecnici arrabbiati per quanto successo domenica abbiano intenzione di chiedere al Comune di Piacenza il rimborso delle spese inutilmente sostenute per una gara che non si è mai svolta (viaggio, vitto ed alloggio). Considerando che solo gli atleti erano un’ottantina il conto potrebbe risultare salato.
Non solo gli stessi consiglieri hanno annunciato che presenteranno un esposto alla Corte dei Conti perché i “ragionieri dello Stato” valutino l’eventuale danno erariale causato da questa vicenda (a fronte di una spesa come si diceva pari a 25 mila euro).
Gloria Zanardi (FdI) ha ricordato come durante la giunta Barbieri ci fosse una grande sensibilità verso le persone disabili tanto da aver istituito la figura del garante dei diritti dei disabili. L’attuale garante che, stando ai consiglieri di minoranza, non si sarebbe espressa in alcun modo su questa vicenda. «Non si può tornare indietro rispetto a quello che è successo ma almeno si può cercare di riparare. Auspichiamo che anche il garante si faccia sentire. Ci sono troppi silenzi, compreso quello dell’assessore ai Servizi sociali».
L’ex assessore Sgorbati (Lista Civica Barbieri-Liberi) ha specificato come la città abbia subito un danno di immagine di non poco conto e che le scuse “non hanno smosso un granché”.
«Forse – ha detto la Sgorbati – non si è compreso fino in fondo il danno che si è fatto alla città, anche in termini di immagine. L’invito agli atleti a farsi un giretto al Festival del Pensare Contemporaneo è sintomo di mancanza di sensibilità dell’assessore Dadati, che si aggiunge alla incapacità organizzativa. Direi che l’assessore ha dimostrato una scarsissima capacità istituzionale».
Nicola Domeneghetti (FdI) ha rincarato la dose definendo l’assessore Dadati “inadeguato al ruolo che ricopre”.
«Ogni minuto che passa – è stato detto – senza una sua presa di responsabilità evidenzia la mancanza di sensibilità».
I consiglieri di opposizione hanno reso noto di essere già in contatto con alcuni degli organizzatori e degli atleti e che si sono messi a loro disposizione per le richieste di risarcimento che decideranno di avanzare nei confronti dell’Amministrazione piacentina: “faremo da collettore”.
«Non buttiamo la croce su Federciclismo che non avrebbe garantito il personale – hanno raccomandato i consiglieri. – L’unico che aveva il dovere di provvedere era il Comune».
A margine dell’incontro, rispondendo alle domande dei giornalisti il consigliere Jonathan Papamarenghi (Lista Civica Barbieri-Liberi), che ha coordinato la conferenza, ha ribadito la richiesta di dimissioni dell’assessore Mario Dadati «Come minimo dovrebbe rimettere le sue deleghe nelle mani del sindaco Tarasconi ed il sindaco dimostrare senso di responsabilità oltre che di serietà e sensibilità e fare un’attenta valutazione. Non esistono altre strade oltre alle dimissioni».