Finanza e carabinieri smantellano supermercato dello spaccio in via Torricella

In un appartamento, protetto con telecamere di sorveglianza anti-blitz, in zona stazione, si poteva comprare ma anche consumare droga. A capo dell'organizzazione un gruppo di mazaresi. Coinvolti nell'attività anche napoletani, tre piacentini e vari marocchini

Guardia di Finanza Piacenza

Nei giorni scorsi carabinieri e finanzieri dei rispettivi comandi provinciali hanno notificato ventiquattro  avvisi  di  conclusione  delle  indagini  preliminari  emessi dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Piacenza nei  confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili a vario titolo ed  in concorso tra loro del reato continuato di detenzione a fini di spaccio  di  sostanze  stupefacenti.

L’operazione antidroga denominata “Kraken” è stata  affidata  dalla  Procura  della  repubblica  di  Piacenza  ai  militari  della  Sezione  Mobile  del  nucleo  di  polizia  economico finanziaria  della  Guardia   di   finanza   di  Piacenza   ed   ai   militari   del  nucleo   operativo   e  radiomobile della compagnia dei carabinieri di Bobbio.

Un operazione congiunta che si è svolta in sinergia ed ha consentito ai militari  di  individuare  e  debellare  una  rete  di  spaccio  molto  attiva  nei  territori  delle  province  di  Piacenza,  Milano, Lodi,  Pavia e Varese.   I soggetti colpiti   da   ordinanza sono in totale 24. Dieci gli italiani  provenienti  in  gran  parte  da  Mazara  del Vallo  (Tp)  e  dalla  provincia  di  Napoli mentre tre sono di origine piacentina. Quattordici invece gli extracomunitari  prevalentemente  di  nazionalità  marocchina.

Secondo  quanto  emerso  dalle indagini avevano dato vita ad una fitta rete di spaccio capace  di  rifornire  tutte  le  tipologie  tradizionali  di  droga  (marijuana,  hashish, cocaina ed eroina) e la nuova sostanza psicoattiva denominata  “purple drank”.

Fulcro  dell’attività  di  spaccio  per  la  provincia  di  Piacenza  era  un  appartamento  di Piacenza,  in  via  Torricella, in  uso  ad  una  famiglia  di  Mazaresi.

Qui secondo    gli    acquirenti era possibile non solo acquistare ma anche, volendo, consumare lo stupefacente.

Gli spacciatori tenevano costantemente monitorato l’ingresso attraverso una  telecamera a circuito chiuso per evitare eventuali blitz da parte delle  forze dell’ordine e soprattutto per avere il tempo necessario per disfarsi della droga.

Carabinieri e finanzieri con lunghi appostamenti hanno tenuto sotto controllo la casa dal  settembre  2016  all’aprile  2017 ed hanno documentato  numerosi  episodi  di  cessione  e  cosnumo di droga.

Sono stati segnalati alle competenti prefetture circa 100 assuntori di droga.

Le indagini, condotte anche con  l’ausilio  di  mezzi  tecnici,  hanno  consentito ai militari di raccogliere un nutrito numero di prove sulla  base  delle quali la  procura  della  repubblica  di  Piacenza,  ha disposto il rinvio a giudizio dei ventiquattro indagati.

Nel  corso  delle indagini carabinieri e finanzieri hanno arrestato in  flagranza  di  reato  undici persone  e  denunciato  in  stato  di  libertà  ventiquattro persone   per   i   reati   di   detenzione   a   fini   di   spaccio   di   sostanze  stupefacenti.

Ingenti  i  quantitativi  di  droga  sequestrati:  oltre  400  grammi  tra  marijuana  e  hashish  ed  oltre  200  grammi  tra  cocaina  ed  eroina.

Il  denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio e posto in sequestro  in   occasione   di   alcuni   degli   arresti   operati   in   flagranza   di   reato  ammonta a circa 5.000 euro.

Nel  corso  delle  indagini,  inoltre,  sono  state  rinvenute  e  sequestrate tre pistole (risultate poi rubate), di cui una completa  di  un  caricatore  con dieci cartucce  calibro  9×21. Sequestrati anche ventuno cellulari,  bilancini  di  precisione,  oro  grezzo,  svariato  materiale  per  il  confezionamento, la preparazione e l’assunzione dello stupefacente,  decine  di flaconi necessari per la preparazione della droga psicoattiva  meglio nota come “purple drank”, una serra per la coltivazione della  marijuana  ed  un’autovettura  di  grossa  cilindrata  utilizzata  per  il  trasporto dello stupefacente e dei pusher.

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