Era targata Piacenza e Parma la band della cantautrice americana LP

Giacomo Carini (chitarra), Jacopo Mondina (batterista), Francesco Cannito (tastiere) e Alex Lusardi (basso) hanno accompagnato l'artista statunitense durante in concerto in piazza Cavalli. L'intervista

Nella foto da destra Carini, l'assessore Francesco Brianzi, Mondina, Lusardi e Cannito

La cantautrice statunitense LP era la special guest del concerto che si è tenuto ieri sera in piazza Cavalli a Piacenza. Le sue iniziali stanno per Laura Pergolizzi e raccontano le sue origini italiane (i nonni materni erano di Napoli mentre il nonno proveniva da Palermo). Nata ad Huntington (Long Island) nel 1981 ha alle spalle una carriera musicale di tutto rispetto con sei album e tre EP pubblicati. Ieri sera la sua esibizione oltre ad aver ammaliato il pubblico ha anche regalato un sogno a quattro ragazzi emiliani, due piacentini, un parmense ed un parmigiano d’adozione che l’hanno accompagnata nell’esecuzione dei brani. Non una band ma quattro diversi talenti che per una serie di circostanze sono stati chiamati a supportare musicalmente l’artista americana.

Si tratta di Giacomo Carini (chitarra) e Jacopo Mondina (batterista) di Piacenza, di Francesco Cannito (tastiere) pugliese e studente a Parma e di Alex Lusardi (basso) di Fontanellato (Parma).

I quattro musicisti hanno preparato i brani senza poterli prima provare con la cantante ed era dunque normale esibirsi con una giusta dose di tensione, sperando di infilare una “buona alla prima”.  Così alla fine è stato come ci ha confermato Carini.

«E’ stata un’esperienza incredibile suonare su quel palco. Emozione davvero alle stelle anche perché davanti a così tante persone non poteva essere altrimenti».

Come è stato accompagnare LP, vi siete trovati in sintonia?

«Abbiamo subito stabilito un bel rapporto ed è rimasta soddisfatta. Abbiamo avuto modo poi di parlarle dopo l’esibizione e diciamo che ha avuto delle buone energie, delle “vibes” positive nei nostri confronti».

Avete parlato in italiano o, nonostante le sue origini, solo in inglese?

«In inglese. Non parlava italiano o almeno non l’ha parlato con noi».

Ieri sera quando ci siamo incontrati la vostra emozione era palpabile. Oggi, a cose fatte, siete soddisfatti di come avete suonato?

«Assolutamente sì sì. Direi che è stato tutto perfetto».

Per voi la musica è una passione o una professione?

«Per tutti e quattro è una professione».

Però non siete un gruppo, non suonate assieme.

«No. Diciamo che collaboriamo a due a due, io e Jacopo ad esempio,  al momento, stiamo lavorando ad un progetto con un artista emergente mentre Francesco ed Alex lavorano sia singolarmente sia assieme».

Qualcuno di voi ha anche una preparazione più “classica? Avete frequentato il conservatorio?

«Jacopo Mondina ha frequentato il Nicolini, mentre Francesco ha studiato pianoforte al conservatorio di Parma».

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome