Dipendenti rubavano mascherine all’Ausl di Parma e le rivendevano “al mercato nero”

Vendita abusiva di mascherine e guanti, il presidente Bonaccini: "Una vergogna. Massimo rigore contro chi sfrutta l'emergenza. Se i fatti accertati, i due dipendenti della Ausl di Parma non sono degni di far parte della nostra sanità regionale"

Non c’è davvero limite allo squallore, nemmeno in un momento di emergenza delicatissima come questa del Covid-19.

La guardia di finanza di Parma ha infatti denunciato per peculato due dipendenti della locale Ausl. I due,  C.P. 40enne di Parma e G.I. 58enne di Torrile (PR), avevano sottratto centinaia di prodotti, tra mascherine, guanti di lattice e soluzione igienizzante per le mani che sono stati trovati a casa del più anziano dei due operatori. Il materiale è stato posto sotto sequestro e verrà restituito al più presto all’Ausl di Parma.

Secondo le Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Parma, i due avrebbero sottratto i materiali per poi rivenderli, a prezzi che potevano arrivare anche a 70 euro per una mascherina.

L’indagine era partita da alcuni controlli in una sala slot all’interno della quale un dipendente (denunciato per ricettazione) vendeva abusivamente le mascherine ed i guanti. Sono seguiti controlli in collaborazione con personale amministrativo dell’Ospedale di Parma e si è arrivati ai due.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini.

“E’ una vergogna. Che delle persone, a maggior ragione i dipendenti pubblici di un’azienda sanitaria, sfruttino l’emergenza che stiamo vivendo per fini di lucro a proprio vantaggio è davvero inaccettabile. Un fatto, se verificato, che da solo qualifica chi lo ha compiuto. Persone, nel caso, che dovranno essere tutte chiamate a scontare fino in fondo la pena”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di fronte alla notizia delle tre persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Parma per la vendita abusiva di mascherine, guanti e gel igienizzanti sottratti illecitamente all’azienda sanitaria del capoluogo ducale.

“Nel momento in cui nel nostro sistema sanitario tutti stanno facendo un lavoro straordinario per assistere e curare chi ha bisogno, in giorni durissimi a causa della diffusione del coronavirus, qualcuno crede di poter approfittarne in maniera indegna. Ringrazio gli inquirenti per aver scoperto quanto successo: da parte nostra e delle strutture sanitarie hanno il massimo della collaborazione affinché si arrivi velocemente all’accertamento pieno dei fatti. Quanto ai due dipendenti della Ausl di Parma- chiude Bonaccini-, chiedo ai vertici dell’Azienda la massima rigorosità nell’applicare ogni procedimento disciplinare o procedura che li riguardi, senza guardare in faccia a nessuno. Se colpevoli, non sono certo degni di far parte della sanità dell’Emilia-Romagna”.

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