Continua il declino del mercato di Piacenza. Anche Giovanni Garbi lascia il posto che la sua famiglia occupava da 80 anni

Il formaggiaio di piazza Cavalli si godrà la meritata pensione. Poche settimane fa, dopo 40 anni, aveva ceduto Roberto Rastelli, optando per Cremona

Continua inesorabile il declino del mercato settimanale di Piacenza, fra piazza Duomo e piazza Cavalli. Un’emorragia di ambulanti storici che, uno dopo l’altro, o vanno in pensione o cedono il proprio parcheggio e si  trasferiscono in altre città dove il mestiere (comunque in crisi) si riesce ancora a svolgere con relativa soddisfazione. Altri ancora decidono di gettare la spugna e cedere l’attività in favore di differenti mestieri. 

Oggi è stato l’ultimo sabato piacentino per il decano degli ambulanti Giovanni Garbi che portava avanti, insieme al figlio, una tradizione famigliare iniziata quasi ottant’anni fa e che ora si interrompe. 

Un addio che Garbi aveva anticipato nelle scorse settimane ai tanti affezionati clienti piacentini, abituati ad acquistare sul suo banco formaggi e salumi, approfittando delle costanti offerte fra strolghini, Grana, pecorino piccante, provola silana.

Dopo 57 anni di lavoro come ambulante (e nonostante un ottimo giro d’affari) ha preferito dire basta e godersi la meritata pensione.

L’addio di Garbi è certo la storia del pensionamento di un singolo operatore ma  allo stesso tempo si inserisce nella scia di tanti abbandoni eccellenti da parte di ambulanti che non credono più in un mestiere (e rinunciano a tramandarlo ai figli) o  in una specifica piazza.

Il mercato di Piacenza, in particolare, sta mutando la sua originaria fisionomia con un progressivo abbassamento qualitativo della proposta commerciale, fatte salve alcune eccezioni.

Solo qualche settimana fa a lasciare (dopo 40 anni ed in aperta polemica) era stato Roberto Rastelli, 61 anni, ambulante specializzato in abbigliamento che ha venduto ad uno straniero il posteggio di Piacenza, optando per Cremona, da lui ritenuta una piazza ancora appetibile a differenza della nostra.

Lo stesso Garbi, da tempo, viveva con un certo disagio la “perdita di smalto” del mercato di piazza Cavalli e soprattutto aveva più volte contestato un’interpretazione delle norme applicata nella nostra città – e ritenuta da lui non corretta – che, a differenza di quanto previsto dal Ministero, calcolava la tariffa di occupazione del suolo pubblico a giornata e non a ore di effettiva presenza (che avrebbe comportato un risparmio del 60%).

Su questo tema aveva aspramente polemizzato anche con la precedente amministrazione Barbieri e “non aveva mai digerito” quella che riteneva un’ingiustizia.

Un’altra eccellenza gastronomica che avrebbe meritato di essere valorizzata  ed invece ha preferito ritirarsi. Lo ha fatto per motivazioni personali (la pensione) ma la sua chiusura corrisponde un po’ a quella di una bottega di tradizione in centro. Aprirà un altro negozio, magari il punto vendita di un catena, ma la città avrà perso un riferimento importante. Ecco (per chi fatica a capirlo) perché parliamo di declino del mercato.

A tanti mancheranno la sua cortesia, i suoi sorrisi ed ovviamente i suoi formaggi.

Oltre a quello di Piacenza Garbi ha ceduto anche i posteggi di Cortemaggiore e Busseto.

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