Conte (in forte ritardo sull’orario previsto) annuncia il decreto di Natale

Italia zona rossa a cavallo di Natale e Capodanno. Regole imposte con un Decreto legge e non con Dpcm- Le (poche) deroghe. La vaccinazione non sarà obbligatoria

Il primo ministro Giuseppe Conte ha iniziato con notevole ritardo la conferenza stampa per illustre i provvedimenti natalizi. Si è giustificato dicendo che questo tempo in più si è reso necessario per poter intervenire subito con i ristori.

Il premier ha spiegato come il metodo delle zone ci abbia permesso evitare lock-down totale ma come la situazione rimanga difficile in tutta Europa.  “Il virus – ha detto Conte – continua a circolare. Si lascia piegare ma non sconfiggere”.

Il primo ministro ha specificato come ci fosse la paura che la curva potesse subire una forte impennata in periodo Natalizio e che il comitato tecnico scientifico avesse espresso forte preoccupazione per le conseguenze che la forte voglia di convivialità avrebbe portato.

«Non è stata una decisione facile ma sofferta. Questa volta abbiamo adottato un decreto legge e non Dpcm. Abbiamo cercato un punto di equilibrio fra stretta e deroghe».

Zona rossa

Come ampiamente anticipato l’Italia sarà dunque zona rossa il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre ed ancora l’1, 2, 3, 5 e 6 gennaio.

Non si potrà uscire di casa se non per motivi di lavoro, di necessità, di salute.

Chiusi i negozi, i bar ed i ristoranti (tranne alimentari, farmacie, lavanderie, parrucchieri, barbieri. Chiusi invece i  centri estetici). Consentito l’asporto.

Unica deroga concessa lo spostamento di due persone che possono recarsi da parenti o amici accompagnati da figli minori di 14 anni (o da persone con handicap o non autosufficienti). Conte non ha però spiegato come debba intendere questa regola ossia, se come si era letto nelle anticipazioni, lo spostamento sia consentito verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione, una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22. Occorrerà attendere di leggere il testo del decreto per averne certezza.

Secondo quanto si sa al momento la regola dovrebbe essere:

Anche nei giorni in cui varranno le regole della «zona rossa» in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise:
1) Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni
2) Lo «spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco
3) Si può andare «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione»: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.

Il primo ministro non ha fatto nessun accenno alla possibilità di recarsi a messa che dovrebbe essere un’altra delle deroghe previste.

Purtroppo la mancanza di un testo ufficiale, che sarà disponibile solo nelle prossime ore, lascia ancora molte incertezze.

Attività fisica nei pressi dell’abitazione

Si potrà fare attività motoria solo nei pressi della propria abitazione e attività sportiva all’aperto ma solo in forma individuale.

Zona arancione

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune per andare nel capoluogo di provincia.

I ristori

Come dicevamo, il Premier ha giustificato il ritardo della conferenza stampa perché – ha detto – «abbiamo voluto inserire misure immediate di ristoro. Siamo al fianco delle categorie costrette alla chiusura. Abbiamo previsto nuovi aiuti economici». I ristoratori ed i baristi saranno subito ristorati e per questo sono stati stanziati 645 milioni.

Conte è stato invece molto più vago sui ristori per le altre categorie che saranno danneggiate a partire dai negozianti che dunque non  potranno tenere aperto né il 24 dicembre né il 31 dicembre, due giornate tradizionalmente molto importanti sul fronte delle vendite. Per loro solo a generica promessa di ulteriori aiuti «su altri operatori – ha detto – interverremo a gennaio».

No a vaccinazione obbligatoria

Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla possibilità di rendere il vaccino obbligatorio il presidente del consiglio ha risposto «non prevediamo l’obbligatorietà del vaccino. Ma abbiamo lanciato una campagna informazione. Sarà un vaccino offerto a tutti e speriamo tutti vi si sottopongano».

Una collega giornalista ha poi chiesto chiarimenti sulla questione dei “due ospiti non conviventi” non avendo trovato chiara la spiegazione, considerando anche il fatto le forze dell’ordine non possono entrare nelle abitazioni private.  Conte ha così risposto

«Lei dice “ma non è in contraddizione con quello che abbiamo detto sin qui. Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo le persone nelle abitazioni”. A meno che, aggiungo io, non ci sia una flagranza di reato, cioè il sospetto che si stia compiendo un  reato e quindi ci siano gli elementi per intervenire direttamente e scongiurare che si completi una fattispecie delittuosa. Infatti noi non entriamo nelle case degli italiani. Il divieto, come poi capirete quando leggerete il decreto, è stato concepito come limite alla circolazione delle persone. Siccome siamo in zona rossa si esce con l’autocertificazione in tutti questi giorni di festività e pre festivi. Per compensare introduciamo questo piccolo contemperamento. Chi circola per strada dichiara dove va. Se va in un’abitazione si potrà poi verificare eventualmente dopo …. è chiaro».  

 

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