Condannata la proprietaria di un cane detenuto in una gabbia per conigli

La vicenda risale al 2020, quando le guardie zoofile di Enpa Piacenza trovarono due cani in condizioni precarie. Alla donna è stata comminata una multa da 800 euro oltre alle spese processuali

Benji oggi nella sua nuova nuova famiglia

Dopo quattro anni di procedimento giudiziario è arrivata la condanna nei confronti di una donna residente in una frazione di Fiorenzuola D’Arda e che era accusata di aver rinchiuso il proproio cane in una gabbia, in precarie condizioni igieniche.

La vicenda aveva preso il via, nel 2000, dalle segnalazioni di alcuni cittadini. Sul posto erano intervenute le guardie zoofile di Enpa Piacenza che avevano trovato un cagnolino – Lucky- di piccola taglia detenuto all’interno di un pollaio legato a una cortissima catena un mezzo allo sporco ed alle galline, utilizzato per scacciare i topi. Un secondo cane, sempre di piccola taglia, Benji era stato trovato in una situazione ancora più grave, rinchiuso in una stia per conigli, con pane ammuffito come cibo e acqua putrida per dissetarsi, il tutto all’interno di stanza buia adibita a macellazione degli animali da corte.

Le guardie avevano provveduto al sequestro penale dei due cagnolini, nonché al controllo di altri animali, tra quali alcuni cuccioli senza microchip (mancanza per la quale la donna era già stata sanzionata più volte in passato). Lucky e Benji erano stati trasferiti nel canile di Fiorenzuola d’Arda e dopo le preziose cure dei volontari dell’Associazione Amici del Cane erano stati dati in affido a due amorevoli famiglie.

Il giudice non ha accolto scusante della detenzione agreste per lo stato pietoso in cui veniva detenuto il cane Benji e la donna è stata condannata ad una ammenda di 800 euro e al pagamento delle spese processuali mentre è stata assolta da altri due capi di imputazione

Enpa, nel darne notizia, sottolinea come “le norme siano ancora troppo permissive in questa tipologia di reati ma fattivamente viene consolidato come il binomio cittadino/vigilanza sia la miglior difesa per questi animali che voce non hanno”.

Benji potrà continuare a vivere –viste le condizioni di ritrovamento – nella famiglia adottiva.

Più complicata la situazione di Lucky per cui – salvo richiesta di impugnazione – è stato disposto il dissequestro. Visto che a sua volta da tre anni vive “come membro effettivo” di una famiglia che lo ha accolto la sezione Enpa di Piacenza cercherà una soluzione per far sì che il cane rimanga nel calore della sua attuale casa.

 

 

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