Carabinieri. Il colonnello Breda: “50 pattuglie presidiano il territorio. Fondamentale la collaborazione dei cittadini”

Dal bilancio di fine anno emergono numeri stabili sul fronte complessivo dei reati ma un aumento dei malviventi individuati. Due carabinieri donna, in forza al comando provinciale, sono diventate "negoziatrici"

Incontro con la stampa questa mattina in via Beverora fra i giornalisti piacentini ed il colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale dell’Arma. Un momento informale che è stato anche occasione per tracciare un bilancio dell’attività nell’anno appena trascorso. Il colonnello Breda ha voluto sottolineare prima ancora dell’impegno dei suoi uomini l’importanza che sempre più sta assumendo la collaborazione con i cittadini. La tempestiva telefonata di un cittadino che ha segnalato il furto di targhe dalla propria auto – ha ricordato il comandante – ha recentemente permesso di arrestare alcuni malviventi il cui passaggio era stato intercettato dalla rete di telecamere installate in tutta la provincia. Anche l’opera di divulgazione attraverso i giornali e gli incontri periodici sta dando i suoi frutti e sono sempre di più gli anziani che sventano tentativi di truffa mettendosi in contatto con il 112.

Sul fronte dei reati, dopo la tregua durante il Covid, sono in ripresa i furti nelle abitazioni mentre sono drasticamente calate le rapine.

Nel complesso il trend dei reati resta stabile mentre è aumentato il numero di malviventi che sono stati assicurati alla giustizia.

Il colonnello Breda con un certo orgoglio ha reso noto che la nostra provincia ha ora in servizio ben due carabinieri donna negoziatori, una vera rarità nei comandi di similari dimensioni. Si tratta di militari che, dopo una difficilissima selezione, hanno seguito un apposito corso ed ora sono in grado di gestire situazioni critiche come quelle di qualcuno che, magari armato, si barrichi all’interno di un’abitazione.

Commentando la presenza dei militari dell’esercito in stazione il colonnello ha commentato che l’esigenza era emersa nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e che gli effetti positivi si stanno effettivamente riscontrando.

Rispondendo ad una domanda relativa alla presenza nella nostra provincia della droga sintetica Fentanyl (molto diffusa negli Stati Uniti) ha detto che perfortuna non è una sostanza al momento utilizzata e che l’unica traccia è quella emersa nell’ambito di una recente indagine della guardia di Finanza che aveva portato all’individuazione di un trafficante e falsario piacentino.

Vediamo nel dettaglio il bilancio di questo 2023 che si sta per chiudere

Attività di controllo del territorio e di prevenzione dei reati

Nel corso del 2023 le pattuglie dei Carabinieri della Provincia di Piacenza hanno complessivamente percorso 1.833.768 km in servizio di controllo del territorio e di prevenzione dei reati, lo scorso anno ne erano stati percorsi 1.780.104. Durante l’attività di pattugliamento sono state controllate 65.723 persone, circa un terzo di questi soggetti sono risultati essere “soggetti di interesse operativo”. Quest’ultimo parametro esprime la cifra qualitativa del controllo delle persone in transito, nella considerazione che l’obiettivo perseguito è quello di individuare e fermare persone potenzialmente malintenzionate o che mettono a rischio la sicurezza degli altri automobilisti. La policy precede sostanzialmente sempre l’immediata contestazione all’automobilista della condotta pericolosa: in 145 casi è stata rilevata la guida sotto effetto di alcol o droga, in 326 casi sono state sanzionate manovre azzardate (235 i sorpassi in curva) e 353 persone sono state segnalate come assuntori di stupefacenti.

Dal punto di vista preventivo è stata posta particolare attenzione alle attività divulgative a più livelli. Gli incontri nelle scuole hanno avuto la consueta centralità, da un lato per far conoscere un importante servizio pubblico ai giovani, dall’altro per fornire informazioni tecniche su tematiche da loro particolarmente sentite (nel 2023 sono già stati svolti 35 dei 96 incontri programmati l’intero anno scolastico). Presso le municipalità, nelle parrocchie, nei centri anziani e presso altre associazioni hanno avuto luogo numerose riunioni in cui la cittadinanza è stata informata sui rischi più diffusi e riguardo alle modalità con cui attivare nella maniera più proficua i Carabinieri. Al riguardo l’esperienza quotidiana evidenzia come siano sempre di più i casi di persone che si accorgono in tempo del tentativo di truffa che stanno subendo, scongiurandolo e allertando tempestivamente le forze dell’ordine.  Al Comando Provinciale, tramite visite guidate e momenti di confronto con militari specializzati, è stata proficuamente sperimentata un’attività di divulgazione orientata a dare una più profonda consapevolezza del servizio svolto dall’Arma nella provincia. Gli incontri sono stati sinora rivolti in particolare a enti, istituzioni, associazioni con cui l’Arma ha già stipulato protocolli d’intesa a livello nazionale. L’obiettivo per il 2024 sarà di allargare ulteriormente le occasioni di incontro a tutti i livelli. Una maggiore consapevolezza dei rischi e dei servizi da attivare da parte del cittadino consente di avere una popolazione meno esposta e di offrire una risposta più pronta da parte della forza pubblica.

Attività di supporto alla popolazione e di repressione dei reati

In quest’anno il 112 è squillato 120.451 volte, a 14.587 telefonate è conseguito un intervento; in 1.509 casi si trattava di un soccorso. L’occasione è utile per ricordare che tutti i servizi dei Carabinieri sulla provincia sono coordinati dal 112 e che proprio il 112 è il numero da chiamare, nell’immediatezza dei fatti, in caso di bisogno; sarà poi l’operatore a valutare se il caso segnalato abbia bisogno di un immediato approfondimento da parte di una pattuglia o se, in assenza di urgenze, possa essere suggerito al cittadino di recarsi autonomamente presso la propria Stazione Carabinieri. A questo scopo, nel 2023 è stato reso omogeneo l’orario minimo di apertura delle Stazioni (8:30-12:30 di tutti i giorni dell’anno) ed è stato ampliato l’orario di apertura al pubblico delle Stazioni, in funzione delle particolarità di ogni area della provincia. Nelle 71.598 ore di apertura sono state ricevute 21.345 persone.

Nel 2023 l’indicatore complessivo della delittuosità in provincia si è conservato sostanzialmente stabile (9.865 reati al 27 dicembre 2023 contro 9.968 in tutto il 2022), mentre è in crescita l’attività di contrasto: 2.656 delitti hanno presunti autori noti (uno su quattro), erano 2.429 nel 2022. L’Arma ha la responsabilità di procedere per l’82% dei reati che accadono in provincia. La complessità dell’impegno sul territorio e lo sfidante e rischioso servizio a cui sono chiamati i Carabinieri è testimoniato dall’efferatezza con cui opera la criminalità. Nell’anno che sta per terminare, oltre al sistematico il ricorso a contromisure azzardate per sottrarsi al controllo o alla cattura, per cinque volte dei malviventi hanno speronato macchine dell’Arma. Nella maggior parte dei casi sono stati episodi violenti e gratuiti. Negli scorsi giorni un’autovettura da 400 cv in fuga, pur con parte di strada libera, ha colpito un’auto di servizio ferma sul ciglio della strada. Nella potente vettura, fermata dopo pochi chilometri da un’autoradio del 112, sono state trovate targhe rubate, ricetrasmittenti e arnesi per lo scasso oltre a capi di vestiario per il travisamento. Episodi come questo sono ormai una ricorrenza con cui i Carabinieri che operano su strada si misurano quotidianamente. Se dunque da un lato l’attività di contrasto manifesta buoni risultati quanto a delitti scoperti, dall’altro alcune manifestazioni criminali si mostrano in ripresa. E’ dunque essenziale che i referenti dei gruppi di vicinato e i cittadini in generale avvertano tempestivamente il 112 di fatti reato o di eventi sospetti, in modo da sfruttare le potenzialità del dispositivo di prevenzione presente sul territorio (mediamente 50 pattuglie nelle 24 ore) prima che i malfattori abbiano il tempo di fuggire. La maggior parte delle attività operative svolte nella flagranza del reato deriva direttamente da una tempestiva attivazione del 112. Più in particolare, le rapine – tanto quelle in abitazione quanto quelle su pubblica via – continuano a diminuire, inserendosi in un trend favorevole indotto dalla disincentivante diffusione di sistemi di videosorveglianza. Le truffe e le frodi informatiche sono in leggero aumento (1.145 nel 2023 contro 1.084 nello scorso anno), il dato è fortemente condizionato dalla sempre maggiore diffusione di truffe via internet. I furti sono in crescita, in particolare quelli in abitazione da 732 a 921. Molto significativo è anche il numero di interventi per liti e dissidi: 3.437 nell’anno che sta terminando.

Potenziamento della struttura

Il 2023 si sta per chiudere con un saldo positivo di 16 unità effettive rispetto allo scorso anno (58 unità sono state trasferite in altra provincia o sono andate in pensione e 74 nuovi arrivati hanno preso il loro posto), continuando in un trend che porterà a colmare le carenze organiche che si erano strutturate nel decennio scorso a seguito del contingentamento del turnover.

Anche dal punto di vista logistico il potenziamento della struttura provinciale dell’Arma ha fatto significativi passi in avanti nell’anno in corso. In particolare, grazie al Comune di Fiorenzuola d’Arda, nell’ambito del progetto nazionale “Casa del Carabiniere”, sta procedendo l’iter che porterà a realizzare la nuova sede della Compagnia Carabinieri: la struttura che non solo ha il coordinamento e il controllo di tutti i servizi dell’Arma nell’area della provincia che confina con quella di Parma, ma che completa – 24 ore su 24 – le potenzialità delle Stazioni con la risposta all’utenza e la gestione delle emergenze da parte della centrale operativa, con capacità di pronto intervento e con assetti investigativi dedicati. Guardando alle progettualità di più significativo respiro per il territorio, si evidenzia che grazie al Comune di Podenzano sono in fase di completamento i lavori che porteranno all’apertura del nuovo presidio in quella importante area del territorio provinciale. L’adeguamento e l’ammodernamento delle infrastrutture ha risvolti operativi in termini di spazi per accogliere tecnologie e personale e ha implicazioni sulla qualità del servizio reso perché consente di accogliere l’utenza (già provata da traumi) in condizioni di maggiore comfort e riservatezza. Alla luce di questo tutte le caserme sono sistematicamente oggetto di interventi manutentivi e di miglioramento infrastrutturale, anche con il supporto delle proprietà spesso riconducibili alle municipalità o all’Ente Provincia.

Tutti i Carabinieri sono in formazione permanente e ognuno svolge almeno due ore al mese di addestramento. In realtà, le peculiarità dei compiti svolti, le esigenze di specializzare il personale o di certificarne le competenze ha portato l’ampia parte dei Carabinieri della provincia a partecipare tra gli altri a corsi in materia di antinfortunistica, di primo soccorso, per l’abilitazione alla guida sicura in emergenza, per i servizi di protezione personale e le scorte, in materia di “codice rosso”, sui reati informatici, sulle investigazioni scientifiche, in materia di corruzione, riguardo alle tecniche di intervento operativo, per l’abilitazione all’utilizzo del Taser, per l’impiego all’estero, per l’assunzione di incarichi di comando o di mansioni superiori. Tra i militari qualificati si segnalano due Carabinieri donna, i primi due in questa provincia, che dopo aver superato una severissima selezione e un durissimo corso sono state abilitate come negoziatori. Interverranno in caso di soggetti in crisi che minaccino il suicidio, in caso di barricamenti o di prese di ostaggi. La Provincia di Piacenza è una delle pochissime, tra quelle di pari dimensione, ad avere ben due negoziatori.

Nell’anno in corso tre Carabinieri di questa provincia hanno partecipato a missioni internazionali. L’impiego di militari che provengono dal territorio per attività di stabilizzazione o di mantenimento della pace è molto utile, perché si tratta di operatori che sono abituati al contatto con la gente e che sanno relazionarsi all’utenza con quella normalità che la comunità internazionale ambisce a ricostruire.

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