2.644 i casi positivi in Emilia-Romagna. A Piacenza 143 nuovi casi e 24 decessi

1.109 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. Salgono a 54 le guarigioni. I pazienti in terapia intensiva sono. Piacenza autnoma nel refertare i tamponi

Ospedale di Piacenza. Rianimazione

“Oggi abbiamo un aumento di persone positive al virus di circa il 16%, di cui quasi la metà con sintomi lievi e in isolamento a casa. Un dato che ci aspettavamo e in linea con le previsioni. Per quanto riguarda il dato per provincia, anche qui siamo in linea in tutti i territori con Piacenza che registra un numero di positivi maggiore, un dato che si spiega col fatto che da oggi è autonoma nella refertazione dei test – non deve più inviare i tamponi a Bologna o Pavia – e quindi sta ‘smaltendo’ una situazione pregressa. In sostanza, oggi abbiamo l’esito di numerosi test svolti nei giorni scorsi”.

Così il commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, nel consueto appuntamento quotidiano sulla pagina Facebook della Regione Emilia-Romagna.

In Emilia-Romagna sono complessivamente 2.644 i casi di positività al Coronavirus, 381 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 8.787 a 10.043 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.

Complessivamente, sono 1.055 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 152 (24 in più rispetto a ieri). E salgono a 54 (ieri erano 51) le guarigioni, 51 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.

Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 201 a 241: 40, quindi, quelli nuovi, che riguardano 22 uomini e 18 donne. Per 10 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 24 residenti in provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Bologna, 2 in quella di Ferrara e 1 del lodigiano.

“Per quanto riguarda i decessi – ha detto il commissario Sergio Venturi –  avevano  tutti patologie pregresse ed un’età media di 80 anni. Non è purtroppo una consolazione”.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 853 (143 in più rispetto a ieri), Parma 570 (52 in più), Rimini  398 (35 in più), Modena 306 (55 in più), Reggio Emilia 153 (15 in più), Bologna 195, di cui 63 del circondario imolese (complessivamente 40 in più, di cui 16 a Imola e 24 a Bologna), Ravenna 78 (23 in più), Forlì-Cesena  62 (di cui 38 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 24 a Cesena, 5 in più rispetto a ieri),  Ferrara 29 (5 in più rispetto a ieri).

“Abbiamo avute molte restituzioni di tamponi – ha sottolineato venturi –  e questo falsa un po’ i dati. Da oggi Piacenza è autonoma per la refertazioni dei tamponi e quindi il dato comprende diversi arretrati”.

Romagna.

“Anche se siamo abituati a enfatizzare i numeri negativi, non dobbiamo però dimenticare quelli positivi- ha proseguito Venturi-, come ad esempio l’alto numero delle persone che sono in isolamento a casa senza bisogno di ricorrere al ricovero in ospedale e il numero di guariti, che sappiamo essere molti di più dei 54 comunicati dalle Aziende, ovviamente più attente al numero di positivi e a quello dei decessi che continuiamo a registrare, oggi 40 in più. E poi la prevenzione che state facendo restando a casa- ha detto rivolto a chi era all’ascolto: a Reggio Emilia, per esempio, popolazione che risponde rapidamente ai consigli per la salute, abbiamo un 10% in più di contagiati, il più basso della regione. Anche a Parma e a Rimini le misure restrittive adottate dai sindaci e, in particolare, l’invito del sindaco Gnassi di restare a casa diffuso per le strade, cominciano a dare i loro effetti”.

“Vorrei suggerirei a tutti i sindaci dell’Emilia Romagna – ha sottolineato il commissario – di far girare le macchine della Polizia Municipale per ricordare a tutti che bisogna stare a casa e dare un senso comunque di sicurezza”.

“Ci aspettiamo che i numeri vadano progressivamente a ridursi la settimana prossima. Sono passati solo tre giorni. Ricordiamoci che gli attuali contagi risalgono a prima del decreto”.

“E’ la settimana più difficile ma speriamo di vedere poi la luce in fondo al tunnel. Nei prossimi giorni potranno esserci ancora incrementi ma poi potrebbero finalmente arrivare decrementi”.

“I dati dei tamponi risalgono a 4 o cinque giorrni fa. Le chiamate 118 le monitoriamo in tempo reale, provincia per provincia. Sono dati che non divulghiamo perchè sono frutto dell’esperienza ma non hanno un valore statistico comprovato. Negli ultimi giorni lsono aumentate le chiamate legate ai sintomi di questa infezione. Ci aspettiamo che i nuovi casi nelle singole province vadano progressivamente a ridursi”.

“Stare con i propri affetti – ha detto Venturi –  vuol dire essere più tranquilli. Vuol dire stare vicini ma a non meno di un metro e mezzo di distanza. Questo vale anche per i nostri cari, per evitare che chiunque si ammali. Stare a un metro e mezzo di distanza non cambia l’amore verso la nostra compagna, i nostri figli, i nostri genitori”.

“Sono fiducioso che ce la faremo, tenendo duro e sapendo che nei prossimi giorni di potranno esserci degli incrementi ma poi vedremo la luce. Va bene come ci stiamo comportando- ha continuato Venturi-. Lo vedo dalle strade deserte, lo sento nelle dichiarazioni delle persone, e nei flash mob che ci fanno battere le mani tutti insieme e ci fanno sentire vicini. Alla fine, come dice il Cardinale Zuppi, scopriremo che siamo diventati più comunità e saremo più forti. Impareremo a parlare tra di noi e avremo bisogno di abbracciarci, stringerci le mani e quando potremo farlo non sarà più come prima”.

Situazione ospedali

Prosegue senza sosta il lavoro della rete ospedaliera dell’Emilia-Romagna in risposta al Piano regionale illustrato nei giorni scorsi dal presidente Bonaccini e dal commissario Venturi per far fronte all’emergenza Covid-19. Ad oggi sono 1.571 i posti letto già allestiti nell’intero territorio regionale per i pazienti colpiti da Coronavirus: 174 in più rispetto a ieri.

In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo. E anche l’Ospedale di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nova Nuova) c’è Guastalla (ospedale Covid).
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.

Punti Triage

È stato completato oggi l’allestimento di due punti triage a Bologna: una tenda triage all’Ospedale Sant’Orsola e, una tenda normale, una tenda media e un bagno presso l’Ospedale Maggiore.
Ed è stato allestito, sempre oggi, un nuovo punto triage presso l’ospedale di Argenta nel ferrarese, mentre è stato integrato il presidio al 118 di Modena con una tenda con funzioni di magazzino.
Infine, presso Irst Centro oncologico di Meldola, nel forlivese-cesenate, è stato allestito ieri il punto triage con una tenda e due gazebi.
Questi gli altri punti triage attivi in Emilia-Romagna: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 1 in provincia di Ferrara (Cento); 1 nella Repubblica di San Marino.

Dispostivi di protezione individuale

Sono state consegnate oggi, da parte dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, 15 mila mascherine a ciascuna prefettura per la distribuzione alle forze dello Stato – Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia penitenziaria, Carabinieri, ecc. – mentre una ulteriore quota di 2 mila mascherine per provincia è stata distribuita alle forze di polizia locali (polizia municipale).

Carceri

Sono 2 le tende allestite oggi per il carcere della Dozza a Bologna che completano la dotazione regionale per le carceri, tutte le altre 9 situazioni sul territorio infatti sono già allestite.

Polo logistico nord Italia

La Regione Veneto ha ritirato oggi due container di tende dal polo DPC presso il CREMM – il centro logistico della Protezione civile regionale a Bologna

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