Preoccupano i 289 milioni di perdita di Coop Alleanza 3.0

Lo scorso anno il colosso della grande distribuzione Coop Alleanza 3.0 aveva chiuso il bilancio con un buco di 37 milioni. La situazione che emerge dal bilancio 2018 è assai peggiore se è vero che quest’anno la perdita si assesta a ben 289 milioni. A pesare sono svalutazioni di poste immobiliari, finanziarie, immateriali e creditizie non ripetibili per un totale di 185 milioni di euro.

Il Presidente Turrini: “torneremo a generare marginalità positive già dal 2019”

Secondo quanto ha dichiarato Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0, a Telereggio (emittente televisiva controllata proprio da Alleanza 3.0) la cooperativa  nel 2018 «ha varato un Piano di Rilancio all’insegna del realismo e della concretezza, per riconfermare la propria leadership di mercato a tre anni dalla fusione. Un Piano di 4 anni (dal 2019 al 2022) per portare la Cooperativa a generare marginalità positive già dal 2019 a livello di gestione ordinaria, rafforzando ulteriormente la solidità finanziaria e il Prestito sociale a beneficio dei soci presenti e futuri».

Oltre ad un piano di riduzione del personale di cui avevamo già dato notizia ci dovrebbero essere varie razionalizzazioni della rete vendita anche perché una fetta importante del rosso nei conti aziendali deriva dagli Ipermercati che se, per anni, sono stati il la punta di diamante commerciale della cooperativa ora sembrano vivere una crisi sempre più marcata.

«La gestione dei negozi – ha dichiarato Turrini – è fortemente influenzata dalla riduzione di fatturato degli ipermercati (che pesano per oltre il 50% delle vendite) che saranno oggetto di importanti interventi di efficientamento nel Piano 2019-2022. Nel 2019 inoltre andranno a regime gli interventi sui punti vendita effettuati nell’ultimo biennio per aprire o ammodernare oltre 100 negozi».

I vertici di Allenza 3.0 puntano a riportare «il Margine Operativo di Gruppo (Ebitda) in positivo già nel 2019 e generare una crescita costante che punta a superare i 100 milioni nel 2023. Il margine della gestione caratteristica registrerà anno su anno importanti miglioramenti, recuperando oltre 150 milioni di euro nel 2022 rispetto ad oggi, attraverso l’incremento della produttività, la riduzione dell’incidenza dei costi della sede, il miglioramento del margine commerciale e l’efficientamento della rete di vendita. Tutte azioni in corso con risultati già visibili anche nei primi mesi del 2019, e in linea con le attese del Piano. I ricavi del Gruppo registreranno un tasso medio di crescita (Cagr) pari all’1,6% in arco Piano, raggiungendo i 5,3 miliardi di euro entro il 2022. Il trend dei risultati di Piano tiene conto della forte pressione sui fatturati legata all’evoluzione dello scenario competitivo e dei modelli di consumo. La chiusura del 2018 va inquadrata nel contesto di questo Piano di Rilancio».

Le dimensioni della perdita stanno però provocando numerose, preoccupate, reazioni a partire da quelle del mondo politico.

Bertani (M5S): “Modello Iper insostenibile. Servono cambiamenti per tutelare soci e lavoratori”

Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta le notizie sulla pubblicazione del bilancio di Coop Alleanza che ha certificato una perdita di 289 milioni di euro.

“Quello che colpisce di più nella crisi di bilancio di Coop Alleanza è che a pesare come un macigno sia stato il modello insostenibile degli ipermercati. Modello che prima ha portato alla chiusura tantissime piccole attività commerciali e che oggi rischia di mettere in seria difficoltà i propri lavoratori e i negozi che intanto sono nati attorno alle gallerie commerciali”. È questo il commento di Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla pubblicazione del bilancio di Coop Alleanza che ha certificato una perdita di 289 milioni di euro.

“Si tratta di un’emorragia che appare nella sua reale dimensione ora e che rischia di colpire direttamente i lavoratori ed i soci-prestatori – spiega Bertani – Colpisce che la crisi del fatturato riguardi per oltre il 50% il modello ipermercato, dimostrando drammaticamente la sua inadeguatezza da noi denunciata da sempre. È chiaro che nella cooperazione bisogna cambiare molte cose: forse a cominciare dai vertici. E in ogni caso bisogna modificare sia il modello di raccolta dei fondi sia il modello di rappresentanza, perché è chiaro che nel caso dei grandi colossi, ieri quelli delle costruzioni ed oggi quello della distribuzione, i vertici non sono realmente espressione della base associativa. Poi bisogna interrompere in modo netto e totale il legame che accomuna i vertici del sistema cooperativo e quelli di alcune parti politiche, come il PD, che governa da sempre in Emilia-Romagna, con ricorrenti scambi di ruoli fra istituzioni, politica ed aziende cooperative. Scambi che hanno ammalato l’economia e la politica. A noi invece interessa la cooperazione vera, quella dei soci che sono realmente padroni della loro impresa: quella dei lavoratori. Per questo – conclude Andrea Bertani – confermiamo la nostra ferma volontà di comprendere le esigenze del settore rispetto ad un modello di cooperazione che va cambiato sul piano  normativo e del  controllo, nell’interesse dei soci ed ai lavoratori”.

Delmonte (lega): “Alleanza 3.0: dal bilancio emergono debiti pari a 2,5 volte il patrimonio: quali garanzie per prestatori e dipendenti?”

«Dopo il bilancio 2018, chiuso con una perdita di 289 milioni di euro, l’indebitamento complessivo di Coop Alleanza 3.0 è salito a 7 miliardi e 361 milioni, di cui 3 miliardi 916 milioni di euro in prestito da soci. Una cifra “monstre”, pari a 2,5 volte il patrimonio netto consolidato che, stando a quanto riportano i media, a fine 2017, era di 2 miliardi 851 mila euro. Pertanto, quali azioni intende adottare il governo dell’Emilia-Romagna al fine di tutelare i soci prestatori e i lavoratori del colosso Coop?».

E’ quanto chiede alla Giunta regionale, in un’interrogazione depositata questa mattina, il consigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte.

Alleanza 3.0 è la più grande cooperativa del nostro Paese, fa parte del Sistema Coop, che riunisce 94 cooperative di consumatori, di cui 7 grandi. Con oltre 400 negozi, è presente da nord a sud in dodici regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Sicilia e, tramite società controllate, anche in Trentino, Lazio e Campania.

Coop Alleanza 3.0 nasce nel gennaio 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense, cui si sono aggiunte, dal 1 gennaio 2018, anche Coop Eridana e Coop Sicilia.

«La preoccupazione per soci prestatori e lavoratori di Alleanza 3.0 – spiega il consigliere del Carroccio – nasce da due ordini di motivi: da una parte il colosso Coop ha certificato nel bilancio 2018 una perdita di 289 milioni di euro, (nel 2017 il rosso era stato di 37 milioni), dall’altra il nuovo piano industriale, firmato dal nuovo direttore generale Paolo Alemagna, prevede tagli ai punti vendita entro il 2022 (circa il 10% da cedere all’esterno) e la riduzione di 700 dipendenti amministrativi da realizzare subito anche con incentivi al licenziamento».

«Vien da sé che questi numeri che certificano una perdita pesante, non possono che riportare alla mente i recenti sfaceli in ambito cooperativo, soprattutto in provincia di Reggio Emilia, come quelli di Cooperativa Muratori Reggiolo, Orion, Coopsette e Unieco. Pertanto, al fine di tutelare soci e consumatori, è il caso che anche la Regione metta in campo azioni volte a far sì che la dirigenza di Coop Alleanza 3.0 sia, oggi più che mai, guidata da princìpi ancor più rigorosi di trasparenza e chiarezza nelle informazioni» conclude Delmonte.

 

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