Per 36 classi (fra Respighi e Colombini) la scuola si trasferisce nei container

La struttura - presa a noleggio dalla Provincia per permettere l'adeguamento antisismico dei due licei - costerà oltre 2 milioni di euro e resterà operativa almeno per tutto il 2024. Una scelta fortemente contestata dal sindacato Gilda

Vengono tecnicamente chiamati moduli didattici temporanei ma al di là dei sofismi linguistici sono e rimangono dei container posizionati nel parcheggio di viale Malta, su un’area demaniale. Ospiteranno 36 classi dei licei “Colombini” e “Respighi” fino alla conclusione dei lavori di adeguamento alle normative antisismiche dei due licei, lavori che – se tutto andrà bene – si chiuderanno non prima di un anno e mezzo (a fine 2024). E’ dunque probabile che questi prefabbricati di lamiera restino operativi per due anni scolastici.

Questa mattina sotto un caldo agostano si è tenuta una lunghissima cerimonia di inaugurazione con un’interminabile sequela di relatori che hanno tutti tessuto le lodi di questo “moderno accampamento dell’istruzione”.

Alcuni degli intervenuti hanno sottolineato come, a differenza delle tradizionali scuole, le aule “siano addirittura dotate di condizionatori”, dimenticandosi forse che senza condizionatori quei container diverrebbero dei veri e propri forni a lenta cottura per almeno sei mesi all’anno e delle ghiacciaie per i restanti sei. Nessun lusso di cui vantarsi dunque ma minime esigenze di funzionamento al pari della coibentazione delle pareti e del tetto. Perchè alla fine se non nella forma nella sostanza questi moduli non sono costruiti in maniera tanto diversa da roulotte e camper.

Il tutto costerà oltre due milioni di euro stanziati interamente dalla Provincia di Piacenza che sborserà questo importo non per l’acquisto della struttura ma solo per il noleggio della stessa. Una volta terminata la loro funzione tutto verrà smaltellato ed alla città non resterà nulla se non un progetto di rimboschimento con la piantumazione di circa mille piante.

La scelta di optare per questa soluzione era stata fatta dalla precedente amministrazione provinciale guidata da Patrizia Barbieri (presente all’odierno taglio del nastro) e poi portata avanti dalla giunta di Monica Patelli che oggi era affiancata anche dalla vicepresidente Patrizia Calza e dalla consigliera Paola Galvani.

I container potrebbero ospitare fino a 900 studenti

All’interno delle due strutture saranno trasferite 16 classi del Colombini  e 20 classi del Respighi per una capienza massima che potrebbe arrivare a circa 900 studenti (anche se i numeri effettivi saranno più bassi).

Come riportano per ora dei post-it (speriamo) provvisori appesi alle pareti oltre alle aule vere e proprie sono presenti salette ristoro, servizi igienici, segreterie, uffici di presidenza.

Le aule sono attrezzate con lavagne luminose interattive di ultima generazione e gli arredi (banchi, sedie, cattedre, accessori) sono stati acquistati nuovi e verranno poi riutilizzati nei rispettivi istituti una volta terminati i lavori antisismici. Le aule sono connesse con le reti WiFi delle due scuole, grazie ad un ponte radio che la Provincia ha predisposto in collaborazione con Lepida. Gli spazi sono protetti da un impianto di allarme connesso H24 con la centrale operativa delle forze dell’ordine (la struttura confina con la questura).

Ingenti le cifre necessarie per i lavori di adeguamento alle normative antisismiche dei due licei: 8,1 milioni di euro nel caso del Colombini, 1,8 milioni nel caso del Respigh, per un totale di 9,9 milioni di euro di cui 2,9 finanziati dalla Provincia e il resto con risorse PNRR.

Come è noto il percorso che ha portato alla presentazione odierna dei moduli didattici ha coinvolto le ultime amministrazioni provinciali “in un’ottica di costante confronto con i dirigenti scolastici”.

Non sono invece stati interpellati né gli studenti (attraverso i loro rappresentanti) né i sindacati in rappresentanza dei lavoratori della scuola.

Il sindacato Gilda presenta una segnalazione all’ANAC

Particolarmente critico rispetto a questa soluzione è sempre stato il sindacato Gilda che oggi, attraverso un nuovo comunicato, annuncia di aver presentato una segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione su mancato coinvolgimento delle rappresentanze dei docenti.

«L’originale decisione dei vertici della Provincia di Piacenza che, in merito all’allocazione in un campo container di decine di classi dei Licei Colombini e Respighi – scrive il sindacato Gilda – non hanno voluto in alcun modo relazionarsi con le legittime rappresentanze del personale scolastico, tra cui anche la Gilda, è stata oggetto di una segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione da parte della stessa associazione sindacale dei docenti.

Oltre al dato politico di non rispettare i rappresentanti di migliaia di addetti, la Gilda degli Insegnanti ha ritenuto opportuno segnalare all’Anac la circostanza chiedendo di verificare la procedura in riferimento al “Piano di sicurezza e coordinamento” previsto dal Dlgs 81/2008, pretendere di voler “coordinare” questioni scolastiche di così rilevante entità senza chi parla a nome del corpo docente pare una cosa assai originale.

Recentemente la Gilda degli Insegnanti ha anche presentato esposti sulla vicenda alla Procura della Repubblica, all’Ispettorato del Lavoro, ai Carabinieri presso lo stesso ispettorato, all’Ausl, al Comune e alla Polizia Municipale. Il coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza Salvatore Pizzo si avvalso dell’aiuto del prof. arch. Francesco Broglia, il quale oltre ad essere un dirigente della Gilda è anche un tecnico qualificato.

La questione era stata posta, senza ottenere alcuna risposta, anche ai vertici locali e nazionali del Pd il partito di appartenenza della Presidente della Provincia e del consigliere delegato alla scuola, chiedendo di sapere se ciò rispondesse alla linea del partito, ma il loro silenzio è eloquente». 

La lunga sequela di discorsi prima del taglio del nastro

Assolutamente convinti della scelta compiuta invece i vertici della Provincia che hanno, a tratti usato toni trionfalistici. Una lunga sequela di discorsi – sotto un robsto sole settembrino – che hanno rischiesto ai presenzti una paziente attesa durata quasi un’ora.

«Questa soluzione – ha detto la presidente della Provincia di Piacenza Monica Patelli è un esempio virtuoso di come la sinergia tra Amministrazioni e istituzioni possa fornire risposte concrete nell’ottica del bene comune. Per questo occorre ringraziare Agenzia del Demanio (proprietaria dell’area dei moduli), Comune di Piacenza, Polo di Mantenimento Pesante Nord, Questura, istituti scolastici (a partire dalle dirigenti fino ai collaboratori scolastici) e fornitori. Tutti, insieme alla Provincia, hanno reso possibile un intervento importante che risponde alle prime esigenze di chi entra in una scuola: sicurezza e comfort».

Patrizia Calza, vicepresidente con delega a Edilizia scolastica, istruzione e diritto allo studio, ha sottolineato il fatto che «La Provincia ha valutato tutte le possibili ipotesi di ricollocazione: alcune sarebbero state più semplici da percorrere, ma si è deciso di favorire al massimo l’attività didattica e si è individuata come soluzione più idonea per gli elementi modulari l’area demaniale attigua al parcheggio di viale Malta, che è molto vicina sia al Colombini sia al Respighi ed è baricentrica rispetto ad entrambi. Sottolineo che ingresso e uscita dai moduli, circondati da una recinzione, non avvengono direttamente sull’area destinata a parcheggio, e che – in accordo con il Comune di Piacenza – è stato predisposto un percorso pedonale senza interferenze con i flussi veicolari: i ragazzi avranno quindi uno spazio protetto e potranno raggiungere in sicurezza i punti di smistamento e i mezzi pubblici. Sono stati infine predisposti parcheggi dedicati al personale dei due istituti».

Patrizia Calza è talmente entusiasta del lavoro svolto che non riesce a trattenere un inusuale moto di orgoglio ed entusiasmo «Questa era una sfida difficile che è stata vinta: la Provincia non sbaglia un colpo».

«Fin dall’inizio, come Amministrazione – ha ricordato la consigliera provinciale Paola Galvanivolevamo uno spazio adeguato e sicuro per le scuole. La preoccupazione iniziale ha lasciato spazio alla consapevolezza di un grande lavoro di squadra e, ora, ad un risultato che va al di sopra delle aspettative grazie a caratteristiche – climatizzazione compresa, che usualmente nelle scuole non c’è – e spazi confortevoli dei moduli didattici di viale Malta. Al netto di qualche disagio, con questo intervento otteniamo due obiettivi importanti: diamo il via a lavori necessari per la sicurezza di Colombini e Respighi e consentiamo uno svolgimento ottimale delle attività didattiche».

Ricordando che il progetto prese avvio sotto il proprio mandato come presidente della Provincia, Patrizia Barbieri ha definito l’intervento «Un bell’esempio di come si può lavorare insieme e una soddisfazione non solo per noi, ma per tutta la città. È un risultato che conferma come lo Stato – ad ogni suo livello – sa come intervenire quando occorre una risposta per il futuro, in particolare per i giovani. Per la riqualificazione di quest’area va elogiata l’efficacia della sinergia tra tutti i soggetti coinvolti e vanno sottolineati professionalità e spirito di servizio degli uffici della Provincia».  

Per il Comune di Piacenza era presente l’assessore Matteo Bongiorni, che ha osservato come «In quest’area ogni scelta, anche quella che porta a rinunciare a qualcosa (una ventina di posti auto ndr) o crea qualche disagio, è stata pensata nell’ottica di un domani migliore per i ragazzi, che comunque sanno spesso adeguarsi alle novità più in fretta di noi adulti».

In rappresentanza del prefetto Daniela Lupo è intervenuto per un articolato saluto il vicario Attilio Ubaldi, che ha citato il presidente Mattarella e don Milani e ha definito l’intervento «un segnale forte e benaugurante», nel solco degli interventi di edilizia scolastica che hanno segnato passaggi importanti della storia d’Italia.

Per l’Ufficio scolastico regionale-sede di Piacenza ha preso la parola il dirigente Maurizio Bocedi, evidenziando la bontà del risultato come «frutto della collaborazione istituzionale, che è punto di forza in ogni progetto che va a buon fine».

La dirigente scolastica del liceo Respighi, Elisabetta Ghiretti, ha osservato che «La Provincia – con il quotidiano, silenzioso e impegnativo lavoro di tutti i suoi uffici – dimostra di credere negli investimenti per i giovani. L’attenzione di tutti gli amministratori e del territorio nel suo complesso rendono questa giornata un momento di festa, di gioia e di consapevolezza», mentre la  dirigente scolastica del liceo Colombini Monica Ferri (accompagnata dal responsabile di sede Massimo Trespidi) ha evidenziato che «L’alleanza tra le istituzioni a favore della scuola, e la disponibilità di tutti a lavorare insieme, ha consentito di trovare una soluzione ottimale per il tempo di svolgimento di lavori che erano necessari: una bella lezione anche in termini di educazione civica da trasferire ai ragazzi. Un grazie va alle famiglie, sempre fiduciose nella buona riuscita del progetto».

Terminata la robusta parentesi oratoria vi è stata la benedizione dell’area da parte del parroco di San Corrado don Giovanni Marchioni e finalmente il rituale taglio del nastro e la visita di locali.

Ora toccherà a studenti ed insegnanti verificare il confort di questa scuola nei mesi a venire e testarne l’isolamento termico ed anche acustico (ad esempio sotto la pioggia), sperando che i lavori antisismici delle due sedi si concludano nei tempi previsti e che questa struttura  non incarni quella provvisorietà pluridecennale già vista in tante situazioni nel nostro Paese.

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