Lo “Splendido Contrasto” di Piazza Cittadella è visibile a occhio nudo. Da un lato la ex biglietteria degli autobus (ora lasciata all’incuria) che in passato accoglieva frotte di studenti, dall’altro uno dei simboli della bellezza e dell’arte a Piacenza, Palazzo Farnese. Nella loro staticità si osservano, in attesa di un punto d’incontro.
Diego Maria Gradali è un pittore iperrealista piacentino che espone i propri lavori con il collettivo “Imprevedibile” nella mostra “Splendido Contrasto” di Palazzo Farnese (visitabile fino al 12 novembre), ha studiato all’Istituto Toschi di Parma, dove consegue la Maturità d’Arte Applicata nel 1987. Imprevedibilmente, ci dice che la ex biglietteria degli autobus, lui la trova bellissima. “Me l’immagino non vandalizzata, con i vetri a posto, ricolorato, rivestita con materiali moderni. Mi ha ricordato lo stile di Berlino, dove si usa recuperare luoghi anziché abbandonarli. Soprattutto è talmente ortogonale che è come una scatola, purtroppo vuota”.
Da qui nasce l’idea. “A Palazzo Farnese abbiamo tre musei: la Pinacoteca, il Museo Archeologico e quello delle Carrozze. Un ambiente espositivo per chi ha già esperienza di organizzazione di eventi. Dall’altra parte della strada quel luogo sarebbe ideale per i giovani artisti come grafici, fotografi, pittori, designer, videomaker, tutto ciò che può rientrare nelle arti visive. Essendo uno spazio grande si potrebbero consorziare a gruppi di 3 o 4 per volta a costo zero o simbolico, perché loro ci mettono già la passione, bisogna dare loro la possibilità di mostrare le opere e basta”.
“So per certo – prosegue – che a Piacenza ci siano tantissimi talenti, che però non hanno la capacità organizzativa o economica per portare avanti i loro progetti. Penso a me e ai miei colleghi 25 anni fa. A Piacenza ci sono diverse centinaia di artisti pronti che non aspettano altro che uno spazio dove mostrare il proprio talento”. Il passo successivo di Gradali è stato scrivere su un gruppo Facebook riguardante Piacenza il proprio dispiacere per questa situazione, proponendo la stesura di una lettera aperta al Sindaco perché si potesse fare qualcosa in merito, con una sottoscrizione. “Ho visto un entusiasmo che non mi aspettavo, Piacenza è pronta ad abbracciare l’arte, c’è competenza per creare qualcosa di bello, di più rispetto a città storicamente più blasonate come Venezia o Firenze, che vivono soprattutto del turismo proveniente dall’estero”.
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