“Dall’esodo alle foibe”, presentato al Park Hotel il libro di Roberto Menia 

“Sono passati vent’anni dall’approvazione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, ma c’è ancora tanto da fare per eliminare le sacche di giustificazionismo che ancora si annidano in alcune conferenze e financo in alcune scuole” è con una profonda commozione che il sen. Roberto Menia, autore del libro “Dall’esodo alle foibe”, ha raccontato sabato al Park Hotel i motivi intimi che lo hanno spinto a pubblicarlo, strettamente collegati alle sue origini di figlio di esuli.

Ad aprire l’appuntamento l’on. Tommaso Foti, Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, che ha ricordato “come insieme a Roberto e tanti altri ragazzi della stessa generazione si è sempre dato vita ad iniziative di ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo, quando farlo era tutto fuorché facile o scontato e purtroppo non ancora sostenuto dalle istituzioni”.

Il sen. Menia ha illustrato, con una narrazione che ha toccato i numerosi presenti, la drammaticità di diversi avvenimenti storici, ma anche e soprattutto di episodi famigliari di tanti Italiani che dovettero subire le conseguenze della pulizia etnica operata dai partigiani comunisti di Tito. “La crudeltà e la ferocia di quanto avvenuto – ha rimarcato Menia – ampiamente documentata e non assoggettabile a revisionismi di sorta, dovrebbe bastare ad indurre chiunque a non cercare giustificazioni di carattere politico a quello che avvenne, ma sappiamo che non è così e che quindi occorre preservare il ricordo con ogni mezzo”.

Dello stesso tenore l’intervento dell’on. Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito la quale ha evidenziato “la quasi totale assenza di ogni riferimento alla tragedia delle foibe e dell’esodo nei manuali scolastici sino all’entrata in vigore della legge del 2004. Pur essendo trascorsi vent’anni vi è ancora tuttavia molto da fare, sia con riferimento alla programmazione scolastica così come per gli appuntamenti divulgativi all’interno delle scuole”.

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