Dalla Cisl Funzione Pubblica 5 domande ai candidati sindaci

C’è una categoria che, forse più di altre, è influenzata dalle elezioni amministrative, quella dei dipendenti comunli. Per questo la Cisl funzione pubblica ha rivolto cinque domande ai canditati in merito al modo cui pensano di guidare la macchina comunale e come intendono organizzare gli uffici e gli impiegati dell’ente locale. Ecco le domande.

“Qualsiasi amministrazione, di qualunque colore e sfumatura, appena insediata e per il suo intero mandato, avrà la necessità di trovare supporto nel lavoro e nelle competenze espresse dal personale del Comune e, per questo, crediamo sia dunque necessario che ogni lista faccia conoscere a quest’ultimo e alla Città tutta, quale sia la loro idea di “Ente Futuro”.

 A tale proposito, pensiamo possa essere utile aprire il dibattito con cinque domande :

Anni di retorica sui ‘dipendenti pubblici fannulloni’ e alcuni spiacevoli casi limitati a pochi singoli casi che hanno ingigantito lo stereotipo dei ‘furbetti del cartellino’ sono stati motivo di deterioramento del rapporto di fiducia verso la struttura comunale da parte della cittadinanza e anche, per alcuni versi, del mondo politico cittadino. Indipendentemente dagli schieramenti, non sono stati rari i casi di accuse dirette al personale comunale da parte del mondo politico (alcuni anche recenti e sui quali attendiamo tutt’oggi risposta); al riguardo, qual è la vostra posizione? Come eventualmente intendete migliorare la situazione?

Un diffuso senso di scoraggiamento rispetto alla possibilità di crescita professionale aleggia nei corridoi e negli uffici dell’Ente, prova ne sia che dai dipendenti ci pervengono numerose richieste di chiarimenti sulle vie percorribili per spostarsi su altri enti (il fenomeno è così palese che l’Amministrazione ha posto una serie di limiti e impedimenti molto forti), chiediamo dunque: con quali interventi si pensa di rilanciare l’attrattività -in termini lavorativi- del Comune e qual è l’idea di crescita professionale che si intende attuare per il personale in servizio?

Polizia Locale, Educativi e personale addetto al contatto diretto con il pubblico, sono da sempre la prima linea d’incontro fra cittadinanza e Comune; per tale motivo, molti progetti di miglioramento dei servizi alla città vedono queste strutture e professionalità come naturale leva d’intervento. Su questo punto, quali politiche incentivanti e di crescita prevedete per i dipendenti che, di fatto, ne determineranno il successo?

Ricollegandoci alla domanda precedente, esiste un’attività silenziosa ma costante e ad elevatissima professionalità che non assurge mai all’onore delle cronache, ossia l’attività amministrativa che fa da supporto all’intera tecnostruttura del Comune: che va dagli acquisti e gare d’appalto alla progettazione, gestione del personale, servizi informatici, gestione tributi e mille altre funzioni. Per questi dipendenti, che rendono possibile l’espressione dell’attività del Comune restando sempre dietro alle quinte, cosa prevedete? Come credete sia possibile migliorare la loro situazione anche in termini di riconoscimenti?
Ad oggi, l’organizzazione dell’Ente vede/vedrà diverse posizioni dirigenziali ricoperte ad interim e, molte delle Posizioni Organizzative che svolgono ruoli fondamentali per il funzionamento della Città (nonché relativo personale afferente), accusano situazioni di carichi lavorativi tali da rendere faticoso il rispetto dei tempi di legge nel dare risposta alla cittadinanza: ritenete sia possibile migliorare l’organizzazione del Comune? Come?

Questi interrogativi devono trovare risposte vere, concrete e realizzabili, che i lavoratori del Comune di Piacenza attendono.

Qualsiasi sia lo schieramento vincente nelle prossime consultazioni elettorali,  dovrà avere  come priorità  la valorizzazione di  quell’incredibile bagaglio di esperienze e professionalità che anima quel patrimonio -spesso ingiustamente sminuito- che chiamiamo semplicemente “il Comune”, ma che, invero, è il motore di ogni azione sul territorio della nostra amata Città”.

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