Altro che Masterchef: torna la Süppéra d’Argint la competizione per cuochi gentelmen

Dopo dieci anni di assenza riprende la gara fra appassionati di cucina (rigorosamente non professionisti) organizzata dall’ Accademia della cucina piacentina

Quando ancora non esistevano i social ed i food blogger, quando Masterchef e le decine di altri programmi dedicati alla cucina non occupavano una consistente parte dei palinsesti televisivi a Piacenza alcuni lungimiranti appassionati delle tradizioni culinarie e del buon cibo si inventarono un concorso riservato a cuochi gentelmen. La Süppéra d’Argint fu il premio creato nel 1971 dall’ Accademia della cucina piacentina pensato e rivolto non ad aspiranti chef ma avvocati, insegnanti, ingegneri, artigiani, giornalisti, medici che una volta smessa la propria  divisa professionale avessero la passione di mettersi ai fornelli fra le mura domestiche e creare per famigliari ed amici sopraffine ricette.

Le sfide che storicamente hanno sempre visto due cuochi sfidarsi in ogni serata venivano raccontate attraverso le edizione cartacee dei giornali ed erano un appuntamento fisso. Negli anni la zuppiera d’argento è stata vinta da Emilio Rossi (1972) che fu poi uno dei motori dell’Accademia, così come l’anno successivo da Pietro Fumi (1972) ed a seguire Walter Marcheselli(1974), Attilio Scienza (1975), Giulio Cardinali (1979), Ennio De Marco (1981) che fece poi di questa passione per la cucina un mestiere al pari di Filippo Chiappini Dattilo (1983) all’epoca studente universitario ed ancora lontano dall’idea di guidare l’Osteria del Teatro. Anche l’indimenticato Gianni Brera vi partecipò classificandosi al secondo posto così come il pittore Armodio. Nel 1997 il concorso si interruppe per ben un decennio (soprattutto per difficoltà organizzative ed a causa della mancanza di sponsor) per poi riprendere nel 2008 e 2009 ed ancora nel 2011 e 2012. Ora dopo un’altra parentesi, grazie al sostegno della Banca di Piacenza e della Camera di Commercio dell’Emilia, la Süppéra d’Argint torna e si presenta in gran rispolvero anche perè questa del 2023 sarà la trentesima edizione.

Si tratta, come è stato sottolineato in conferenza stampa di «una manifestazione che per le sue peculiarità ormai storiche concorre a rivitalizzare ed ulteriormente valorizzare, il sistema agro-alimentare piacentino di qualità, attraverso una valenza che è culinaria, ma soprattutto culturale e di promozione del territorio».

La speranza è che alla sensibilità dell’istituto di via Mazzini si possano unire ulteriori eventuali sponsor dell’agro-alimentare e della ristorazione piacentina che aiutino ad consolidare il concorso rendendolo un appuntamento fisso per il futuro, senza più interruzioni.

Il regolamento del concorso di cucina

Il regolamento rimane quello storico (per questo motivo il concorso è aperto solo a cuochi uomini) e mira a premiare e valorizzare cuochi gentelmen non professionisti (quindi esclusa ogni attività di ristorazione), che attraverso le loro ricette si distinguono per la particolare maestria e creatività nell’esaltare le caratteristiche organolettiche delle materie prime prodotte nel proprio territorio di origine o nel territorio piacentino. Il concorso premia anche la capacità di scegliere attentamente gli ingredienti di base e di abbinarli alle bevande selezionate in accompagnamento. E’ probabile che molti cuochi decidano di presentarsi con un menù accompagnato da vini ma non sono da escludere nemmeno birre, cocktail, analcolici, tè. La partecipazione è gratuita ma il concorrente deve provvedere a sue spese all’acquisto degli ingredienti e dei vini/bevande in abbinamento ai piatti scelti.

Per essere ammessi al concorso gli aspiranti concorrenti dovranno presentare domanda all’Accademia (via Gaspare Landi 85 in Piacenza, e-mail: [email protected]), indicando la professione, le proprie generalità, un recapito telefonico, o indirizzo e-mail, nonché le ricette di un primo ed un secondo piatto, per 4 persone, con l’abbinamento delle relative bevande, entro il 25 settembre 2023.

Il concorrente dovrà indicare il tipo di vino in abbinamento per ciascuna ricetta (denominazione, provenienza) o eventuale bevanda alternativa, se confacente al piatto scelto. I piatti concorrono congiuntamente al giudizio finale. Le ricette proposte dovranno essere dettagliate sia negli alimenti e materie prime scelte, come per l’esecuzione, in modo tale da consentire alla giuria di poter valutare, con adeguati criteri di scelta, l’ammissione.

Le ricette non dovranno essere legate al territorio piacentino ma solo alla tipicità di un qualunque area, questo per aprire la competizione a cuochi gentelmen di qualunque zona del nostro Belpaese. Allo stesso modo si potranno presentare ricette già esistenti così come piatti di propria invenzione.

La segreteria tecnica valutate la conformità alla finalità del concorso, la qualità ed il livello di creatività dei piatti selezionerà fino a 14 concorrenti e ne darà immediata comunicazione stabilendo le date di partecipazione.

I concorrenti saranno convocati presso la sede del concorso sfidandosi a coppie e cucinando i piatti prescelti, un assaggio dei quali sarà sottoposto ad una giuria composta da un numero massimo di otto persone che stabilirà l’orario di presentazione dei piatti e conseguentemente il concorrente comunicherà l’orario di utilizzo della cucina. Quasi a compensare l’antico regolamento – che secondo la sensibilità odierna potrebbe essere considerato “maschilista” – della giuria faranno parte almeno due o tre donne e proprio dal loro giudizio dipenderà in buona parte l’esito della competizione.

Le fasi eliminatorie si terranno nei mesi di ottobre e novembre, il lunedì (9 ottobre, 16 ottobre 2023, 23 ottobre 2023, 30 ottobre 2023, 6 novembre 2023, 13 novembre 2023, 20 novembre 2023).

La premiazione avverrà alla fine del concorso presso la sede della Banca di Piacenza (la data verrà indicata successivamente). Il primo classificato riceverà una artistica “Süppéra d’argint” una vera e propria zuppiera d’argento ispirata a quella classica di coccio usata per gli anolini; al secondo sarà assegnato il “Miscül d’argint” un mestolo d’argento ed al terzo e quarto classificato i “Piatt d’argint” un piatto d’argento.

La “Süppéra” è dunque tornata: i fornelli dell’Accademia della cucina piacentina attendono gli appassionati che vorranno cimentarsi nel presentare i loro manicaretti, quegli stessi che avranno preparato nelle mura domestiche e che ora possono essere conosciuti ed apprezzati nel gotha culinario piacentino.

La manifestazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alla Sala Ricchetti della Banca di Piacenza. Sono intervenuti il presidente della Banca Giuseppe Nenna, il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia Filippo Cella, il presidente dell’Accademia della cucina piacentina Alberto Paganuzzi, il vicepresidente dell’Accademia Mauro Sangermani, il giornalista Giuseppe Romagnoli.

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