Alla presenza del ministro Bernini firmata l’alleanza fra le università “piacentine”

Il documento formalizza la volontà degli atenei di lavorare assieme. Lo hanno siglato Comune di Piacenza, Università Cattolica, Politecnico di Milano, Università di Parma e Conservatorio Nicolini

Piacenza non ha (almeno non ancora) una sua università, ma attraverso la presenza di tre atenei (Cattolica, Parma e Politecnico) e del Conservatorio sta progressivamente trasformandosi in una città universitaria, sta cioè facendo dell’istruzione superiore un proprio tratto distintivo. In questo senso va anche la sottoscrizione odierna di un protocollo d’intesa tra Comune di Piacenza, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Parma e Conservatorio Nicolini. A siglare il documento, nella cornice di Palazzo Farnese ed alla presenza del miinistro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, sono stati il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, i rettori Franco Anelli, Donatella Sciuto e Paolo Martelli ed il presidente dell’istituto musicale Massimo Trespidi.

L’accordo, di durata triennale rinnovabile, non comporta oneri finanziari ma sancisce la reciprocità della collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte, promozionali e divulgative, finalizzate anche all’orientamento universitario e lavorativo dei giovani, alla continuità accademica e formativa e alle opportunità di civismo attivo e volontariato per gli studenti, per i quali si prevedono agevolazioni nella fruzione di spazi e servizi pubblici, eventi dedicati e interventi specifici di sostegno alla residenzialità per i fuori sede, ad esempio tramite l’istituzione di un fondo di garanzia per gli affitti.

“Quello che si ufficializza oggi – sottolinea la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi – è un vero e proprio patto territoriale per il riconoscimento e la promozione di Piacenza come città universitaria. Un progetto di crescita che trova il proprio fondamento nelle solide relazioni già in atto tra gli enti firmatari, nei progetti condivisi mirati a valorizzare un’offerta formativa di altissimo livello e in quella cultura della ricerca scientifica, dell’innovazione e della sostenibilità che questa Amministrazione ritiene un obiettivo strategico e prioritario, in linea con l’Agenda 2030 che abbiamo assunto come un faro per il nostro mandato e per la quale abbiamo fortemente voluto istituire una delega ad hoc. Ringrazio tutte le autorità e le rappresentanze del territorio intervenute in questa occasione così significativa: crediamo molto nel ruolo di regia che il Comune può svolgere per lo sviluppo del sistema universitario locale, ma in questo coordinamento è fondamentale il contributo di tutti gli attori che possono portare competenze e risorse”.
“Università e città – afferma il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini – rappresentano sempre di più un unico ambiente strettamente interconnesso. Giudico molto positivamente stimolare la collaborazione tra Atenei ed enti locali perché genera benefici comuni sia per la comunità di studenti che per i cittadini. Una città più inclusiva e dinamica è di fatto un ambiente più stimolante per lo studio e l’apprendimento; un’università che ascolta il territorio è un potente strumento di rigenerazione, innovazione e sviluppo. La combinazione migliore per creare un ecosistema sostenibile capace di creare le condizioni per un futuro migliore”.
“Investire nei talenti e nel capitale umano – commenta il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – è l’unica strada che i nostri territori possono intraprendere se vogliono continuare a competere con le aree più avanzate del mondo. Questo protocollo si inserisce proprio in questo solco, puntando fortemente sul fare squadra, sulla ricerca e sulla formazione delle nuove generazioni come leve fondamentali di sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità”.

Il ministro Bernini, al termine del suo intervento si è anche complimentata con Elisabetta Morni, addetto stampa del Comune di Piacenza, che ha condotto l’evento odierno con la consueta bravura, per nulla intimidita dalla autorevole platea che aveva di fronte. Del resto, come ben sanno tutti i giornalisti piacentini, “Betty”  è sempre una garanzia di professionalità e si è ampiamente meritata questa “patente ministeriale”.

Tra il pubblico in sala, anche una rappresentanza degli studenti universitari coinvolti nel Tavolo comunale loro dedicato, previsto nel Protocollo. “Questo atto – rimarca l’assessore a Politiche Giovanili, Università e Ricerca Francesco Brianzi – nasce soprattutto per loro, per i giovani che devono essere al centro della visione e dell’impronta che vogliamo dare al futuro della nostra comunità. Essere una città universitaria, e non solo la sede orgogliosa di quattro atenei, significa anche orientare in tal senso le scelte strategiche di lungo termine, dalla rigenerazione urbana di aree dismesse alle opportunità derivanti dall’Europa, lavorando nel solco di quel percorso di attrazione dei talenti per il quale la Regione Emilia Romagna ha approvato un’apposita legge e per cui Piacenza non solo si è già attivamente concretamente nell’attrazione di nuove risorse, ma vuole anche mettere a disposizione opportunità sempre più qualificate. Rinforzeremo l’offerta culturale, sportiva e aggregativa con un’attenzione per l’accoglienza nei confronti degli studenti internazionali, come già realizzato nella Festa delle Matricole e con nuovi progetti dedicati; puntiamo inoltre a consolidare iniziative di apertura e conoscenza di questo prezioso sistema, fatto anche di tanti centri di ricerca di eccellenza, nei confronti della cittadinanza, come la Notte Europea delle ricercatrici e dei ricercatori di cui sono elemento portante i centri di ricerca del Tecnopolo, Musp, Leap e Rse, promossa da Cnr, Frascati Scienza ed ErGo, tutti presenti in sala oggi”.

“È motivo di orgoglio e soddisfazione – sottolinea Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – partecipare a questo particolare evento che si colloca 70 anni dopo la scelta dell’Università Cattolica di avviare a Piacenza un percorso di studi in Scienze agrarie nell’immediato dopoguerra.
Il protocollo d’intesa che si firma oggi esprime la modalità speciale di Piacenza di essere città universitaria, che è frutto della forte relazione dialettica della stretta collaborazione che sussiste tra contesto sociale e il fiorire delle realtà accademiche. In questo sistema arrivano le università perché la città ne ha bisogno.
Ed è secondo questa logica che il territorio in questi anni ha visto un costante arricchirsi dell’offerta formativa che, senza una trama di soggetti differenti e articolata, non si sarebbe potuta raggiungere.
Quindi è per noi un onore essere parte attiva di questa collaborazione all’interno di questo sistema con le nostre facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, di Economia e Giurisprudenza e di Scienze della Formazione”.

“Grazie a questo accordo, il Politecnico di Milano, presente a Piacenza dal 1997, rinnova il suo impegno a favore di una cultura universitaria che è sempre più sinonimo di attrazione, vivacità e inclusione. Iniziative come questa sono frutto di una collaborazione estesa; pensate e messe in atto perché i giovani ‘scelgano’ di rimanere sul territorio”, commenta Donatella Sciuto, rettore del Politecnico di Milano. “Territorio che, in una competizione allargata, non rincorre modelli distanti, piuttosto investe sulle proprie unicità e peculiarità in una prospettiva che unisce le forze locali alle relazioni globali. Piacenza è, all’interno della Regione Emilia Romagna, un nodo di eccellenza sul quale il nostro ateneo punta, anche grazie al recente Piano di Sviluppo del Polo, all’interno di una visione sostenibile, aperta al confronto e a nuove progettualità”.

“Penso che si tratti di un Protocollo molto importante – commenta il rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli – non solo per la città di Piacenza ma anche per l’Università di Parma e per tutto il territorio emiliano-romagnolo: un progetto che guarda con lungimiranza al futuro e che poggia le sue basi sulle qualità espresse dal sistema universitario e dal sistema regionale. Una città universitaria non è semplicemente una città con l’Università: la “città universitaria vera” accoglie e include nel suo tessuto la popolazione studentesca, fa comunità, perché ne percepisce e ne apprezza le ricadute sul territorio, il valore culturale e sociale, la dinamicità e freschezza che portano le e i giovani, la vivacità e il beneficio, anche economico, che la presenza dell’Università produce. Non è facile essere città universitaria vera, ma come sempre tutti insieme, facendo rete, facendo sistema, si può fare. Con l’accordo firmato oggi il percorso va in questa direzione”.

“Un importante Patto di collaborazione tra istituti universitari – sottolinea il presidente del Conservatorio Nicolini Massimo Trespidi – che mette in evidenza quanto Piacenza si stia caratterizzando sempre di più come città universitaria. Un momento importante perché propedeutico all’avvio di importanti progetti di collaborazione tra i diversi istituti universitari; progetti di collaborazione che il Conservatorio Nicolini di Piacenza ha già avviato come ad esempio quello con l’Università Cattolica. Il Conservatorio, che fa parte a pieno titolo di questo progetto, si contraddistingue per essere un’Università autenticamente piacentina e per le caratteristiche degli studenti che la frequentano. Su un totale di 385 studenti accademici 188 sono studenti fuori sede, di quest’ultimi 75 sono studenti stranieri; si tratta di una vera e propria cittadella multietnica e multiculturale che si contraddistingue all’interno del panorama universitario piacentino”.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome