870 casi positivi in Emilia-Romagna, a Piacenza 426

I nuovi contagi a Piacenza crescono meno rispetto alle altre province della Regione. Sette i morti, cinque a Piacenza, due a Parma, Sedici i guariti. Diventa negativa la mamma che aveva partorito a Piacenza

Si è da poco concluso il consueto aggiornamento della Regione Emilia Romagna sul Coronavirus con il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

Venturi ha aperto la conferenza dicendo che c’è “circa il 6% dei positivi è in terapia intensiva e devo dire che c’è il totale controllo da parte del sistema. Abbamo alcune centinaia di letti per terapia ed altri li stamo attrezzando. Abbiamo comprato appositi apparecchi per la ventilazione”.

“Sei – ha detto il commissario – sono i pazienti clinicamente guariti che ora sono in totale sedici. Sono numeri ancora bassi perchè riferiti dall’esordio di fine febbraio, quindi due settimane fa. Mano a mano che passeranno i giorni questi numeri saranno in incremento e lo saranno di molto”.

Passando ai dati Venturi ha incominciato dalla nostra provincia che risulta sempre la più colpita. “A Piacenza i casi oggi sono 426, di cui 48 sono nuovi. Piacenza oggi è in crescita minore rispetto alle altre provincie (10% contro circa il 25%). Mi auguro sia un dato positivo per una provincia molto colpita perché vicina al focolaio e sper che nei prossimi giorni si confermi un rallentamento”.

“Purtroppo (vedi sotto) vi sono 37 deceduti, 7 in più di ieri, 5 nel piacentino e 2 a Parma”.

“Una notizia positiva è che la mamma della bimba nata a Piacenza è diventata ora negativa. Piacenza ora ha molti posti di terapia intensiva in più. Visto che un malato permane mediamente 3 settimane in terapia intensiva abbiamo dovuto spostare alcuni pazienti da Piacenza ad altre province. Due ad esempio sono stati trasferiti al Policlinico di Modena.

Stiamo pensando di accorciare i diplomi in infermieristica di tre mesi per avere subito infermieri disponibili”.

“Lo smart working – ha proseguito Venturi – è a modalità migliore. Dopo che sarà passata l’emergenza saranno cambiate molte cose, anche il modo di studiare e di lavorare”.

“Per un po’ – ha sottolineato il commissario regionale – bisogna astenersi dalla vita sociale, soprattutto gli anziani. Bisogna evitare contagi come quelli della bocciofila. Bologna raddoppia e sedici casi sono casi di persone che hanno contratto il virus in una bocciofila del circondario di Imola. Centri anziani, centri di aggregazioni. Questa è la seconda bocciofila dopo un’altra in Lombardia. Raccomando soprattutto agli anziani “vivaci” di soprassedere per qualche settimana dalla loro vita sociale. Non possiamo permettere che sedici persone si infettino perché sono andate a giocare a bocce. I letti di terapia intensiva sono il bene più prezioso che abbiamo. Lasciamoli a disposizione di chi si infetta inconsapevolmente perché entra in contatto con un portatore di virus. Stiamo valutando con il Governo – ha reso noto – provvedimenti più restrittivi su palestre, piscine e corsi di ballo”

I numeri del Covid-19 in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali.

Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a ieri).

Tra ieri e oggi, è aumentato, passando da 10 a 17 il numero delle guarigioni, 16 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi; ma purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37.

I 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma.

La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più rispetto a ieri), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più rispetto a ieri), 4 Forlì-Cesena,(in numero stabile rispetto a ieri), 8 Ravenna (5 in più rispetto a ieri). Per la prima volta si riscontra 1 caso positivo nella provincia di Ferrara.

Più posti letto in terapia intensiva

Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da domani con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).

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