Vertici Cgil in alta Valtrebbia dopo “tsunami” giudiziario su appalti corrotti

“Vicinanza e solidarietà ai cittadini, rischio impoverimento economico e sociale”

Turbati e frastornati. E con la paura che lo “tsunami” che ha investito sindaci, amministrazioni e imprenditori porti “a un ulteriore impoverimento per la popolazione in termini economici e occupazionali, sociali e di attrattività per gli investimenti”.

A Bobbio i vertici della Cgil di Piacenza hanno incontrato i cittadini, iscritti e non al sindacato dopo le inchieste che hanno portato ad accendere i riflettori su un sospetto sistema di corruttele che ha portato al commissariamento delle amministrazioni comunali di Bobbio, Cerignale e Corte Brugnatella. Le prospettive reali del territorio preoccupano i residenti.

“I cittadini sono le vere vittime di tutta questa vicenda, quindi siamo qui per dire loro che non sono soli, per portare solidarietà e vicinanza e, prima di tutto, per confrontarci con loro” spiega in una nota stampa la Cgil. Agli incontri in alta Val Trebbia hanno partecipato il segretario generale Gianluca Zilocchi, quello dello Spi, Luigino Baldini, e altri dirigenti partiti da Piacenza che hanno incontrato cittadini e dirigenti locali, come il segretario della Lega di Bobbio, Gianfranco Rossi.

“L’area rischia un impoverimento sociale ed economico, e c’è preoccupazione per questo” dice la Cgil piacentina. Preoccupazione che si va ad aggiungere ai problemi storici che riguardano la tenuta del sistema socio-sanitario dell’area interna, a partire dall’ospedale di Bobbio. “Servono investimenti, sia pubblici che privati – dice la Cgil – perché non siano i cittadini a pagare da subito le conseguenze dello tsunami giudiziario”. La Cgil informa di aver messo fin d’ora le proprie sedi a disposizione della comunità “per supportare le persone in qualsiasi esigenza. Per la nostra storia e per ciò che rappresenta la Cgil, queste sedi sono un presidio di democrazia e legalità, e una garanzia di tutela per i più deboli. I cittadini dell’alta valle del Trebbia non sono soli, la Cgil c’è”.

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