Tour de France a Piacenza. Una sbornia di emozioni sportive ma sobri risultati economici

Gran parte della carovana della Grande Boucle ha soggiornato a Bologna. A Piacenza buona occupazione delle camere ma nessun tutto esaurito. Funzionerà come promozione turistica?

Passata la sbornia di entusiasmo che il Tour de France ha regalato a Piacenza, città scelta per la partenza della terza tappa, è tempo di bilanci economici e questi, di primo acchito sembrerebbero assai più sobri delle aspettative.

Non esistono in verità tanti strumenti in grado di misurare – almeno nell’immediato – l’indotto dei grandi eventi. Gli unici dati certi che potranno emergere saranno quelli delle tasse di soggiorno introitate in questi giorni e quelli statistici elaborati dalla Provincia di Piacenza che, fra un anno, potranno dirci se davvero la Grande Boucle si sarà tradotta in un’impennata di turisti convinti dalle immagini in mondovisione a fare una visita alla nostra città. Tutto il resto rientra nella sfera delle speranze e dei proclami.

Un “termometro” subito disponibile in verità c’è ed è quello relativo all’impatto alberghiero vissuto dalle strutture alberghiere piacentine grazie al Tour de France su Piacenza. Stando a sensazioni informali parrebbe buono ma non esaltante. Il grosso della carovana della gara ciclistica più famosa del mondo ha infatti soggiornato a Bologna dove si era conclusa la seconda tappa partita da Cesenatico. Qualcuno, pochi in verità, si sono spinti fino a Parma. A Piacenza sono approdati un po’ di giornalisti, la polizia italiana al seguito della competizione e qualche appassionato ed hanno soggiornato all’ombra del Gotico solo la notte di domenica. Questo si è tradotto in un tasso di occupazione delle camere- per una sola notte – che sarebbe stato buono ma lontano dal tutto esaurito. A Piacenza città (dati Regione Emilia-Romagna 2021) le camere degli alberghi sono 648 pari ad un totale di 1.272 posti letto. Visto che chi viaggia per lavoro di solito occupa stanze singole, visto che non si è arrivati al “tutto completo” e che non tutte le stanze erano occupate da addetti ai lavori del Tour de France, è probabile che l’apporto reale sia stato di circa 800 persone per una sola notte con un indotto complessivo stimabile fra i 100 mila ed i 130 mila euro. Relativamente poca cosa se la paragoniamo ad esempio con le 3.500 persone presenti a Piacenza ogni anno, per quattro giorni, in occasione dei campionati italiani a squadre di scherma.

L’impressione insomma è che il Tour sia un evento sportivo pieno di charme, di allure ma al contempo affetto dalla tipica Grandeur francese.

Il dopo Tour come sarà per Piacenza?

Come aveva reso noto l’assessore Simone Fornasari durante la conferenza stampa di presentazione l’Amministrazione di Piacenza aveva deciso di non mettere in campo, prima della tappa, alcun strumento di promozione rivolto ai potenziali turisti (come filmati/itinerari ciclistici pensati per i turisti, in particolare quelli appassionati delle due ruote) poiché i colleghi di altre municipalità estere avrebbero consigliato di farlo dopo, non prima. Vedremo se verranno messi in campo e se serviranno allo scopo.

Dovendo tirare le somme ad oggi si potrebbe dunque dire che, dal punto di vista turistico, il Tour de France prima e durante non parrebbe essere stato un grande volano né economico né promozionale. Adesso si entra nel “dopo” e bisogna sperare che chi ha le carte in mano le giochi bene e riesca a tirare la volata al nostro territorio. Altrimenti resterà il solo ricordo di un momento sportivo tanto unico ed irripetibile quanto fine a sé stesso.

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