Domenica 18 febbraio alle ore 17,30 presso il teatro Trieste 34 a Piacenza Alternativa per Piacenza, ApP, organizza un incontro, aperto alla cittadinanza, di presentazione del libro di Luigi Gazzola “Piacenza e la presenza mafiosa” passato e presente. A moderare l’incontro con l’autore ci sarà Elena Caminati.
Le mafie non sono più un fenomeno regionale circoscritto. Si sono diffuse in tutto il Paese e hanno varcato da tempo i confini nazionali. Il territorio piacentino è stato considerato a lungo “un’isola felice” e tuttora è considerato tale da gran parte dei suoi abitanti. Indifferenza e sottovalutazione?
Il testo offre il senso dello sviluppo storico del fenomeno e accende i riflettori sull’oggi per stimolare l’attenzione e la consapevolezza per dotarsi dei necessari anticorpi.
Le cause che hanno favorito la penetrazione delle organizzazioni mafiose nel territorio emiliano romagnolo e nel Piacentino. Tanti episodi che presi singolarmente possono apparire insignificanti ma che analizzati in un quadro di insieme offrono una diversa prospettiva. Le indagini e i processi che hanno confermato la presenza di esponenti mafiosi.
La progressiva colonizzazione operata dalla ‘ndrangheta, il core business rappresentato dalla droga e dal riciclaggio degli enormi profitti e l’azione di contrasto che si regge sui pilastri istituzionali e movimentisti di un’antimafia che necessita di un rilancio per non cedere alla retorica.
L’errore da rifuggire è quello di non voler vedere la realtà. Bisogna parlare di mafia come antidoto ai tentativi di “normalizzazione” e alla diffusa rassegnazione a convivere con essa in un assurdo e perverso scambio tra convenienza dell’etica e etica della convenienza.
Un campanello d’allarme rivolto a quanti ancora si muovono nel solco e negli ideali del movimento antimafia.
NOTA BIOGRAFICA
Luigi Gazzola è nato e vive a Piacenza dove lavora presso il Tribunale, attività che gli ha offerto un osservatorio privilegiato per la conoscenza dei fenomeni criminali presenti nel territorio. A Piacenza è stato tra i fondatori del Movimento per la Democrazia – La Rete, che ha rappresentato come consigliere comunale nei primi anni Novanta, aderendo in seguito all’Italia dei Valori. Esperienze che lo hanno portato a coltivare la sensibilità per il tema della legalità e a documentare con un meticoloso lavoro di ricerca la presenza del fenomeno mafioso nel territorio piacentino. Dal 2010 al 2012 e dal 2014 al 2017 è stato assessore al Comune di Piacenza con delega alla promozione della cultura della legalità.