Consueto appuntamento oggi, lunedì 16 marzo, per gli aggiornamenti sul Coronavirus con il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

Venturi ha parlato in apertura del cluster con 90 positività e dieci decessi a Medicina. «Avevamo bisogno di dare un segnale in quel territorio. Un provvedimento che desta preoccupazione e sconforto. Pensiamo aver fatto un’azione preventiva che dovrebbe evitare quello che è successo in Lombardia. Doloroso ma necessario visto che la direttrice da Medicina porta a Bologna. Dovevamo evitare spargimenti».

«In totale abbiamo 3.522 positivi, oltre un terzo di quali è a casa propria. 197 in terapia intensiva, 28 più di ieri. Stiamo cercando di avere i numeri attendibili dei guariti. Allo stato attuale ne risultano 85 ma sono di più».

A Piacenza – ha detto Venturi – ci sono 54 casi positivi in più per un totale di 1.073 (5% di incremento in più) simile a quello avuto in varie giornate (prima dell’ultima crescita dovuta probabilmente a tamponi arretrati). (C’è una discrepanza fra i dati forniti dal commissario – durante la conferenza stampa – su Piacenza (54 positivi e 22 decessi) e quelli diffusi dall’uffico stampa della regione (61 positivi e 23 decessi n.d.r.).

«Sul fronte dei decessi, che riguardano persone che hanno contratto la malattia circa 10 giorni fa, in regione sono stati 62 di cui 22 a Piacenza (uno proveniente da Lodi)».

«Piacenza ora può provare a rifiatare. Nella provincia avremo un ospedale da campo con 3 letti di terapia intensiva e 15 ordinari».

Non serve la sanificazione delle strade. Serve farlo nei luoghi di cura. Serve farlo sui corrimani dei condomini. Tutti toccano i corrimani.

«Parlo della questione passeggiate. Non volete rinunciare alla vostra passeggiata? Pensate alle persone che tutti i giorni 24 ore al giorno lavorano, che si prodigano per salvare le vite e non sempre rescono. Rischiamo che il sistema sanitario non regga se non rimanete a casa vostra. Vedo persone che girano senza mascherine. Solo per il rispetto che si deve a chi è diventato positivo fatemi il piacere di rimanere in casa. Fate la spesa, una persona per volta e meglio se una volta sola alla settimana. Non andiamo a fare le passeggiate “di cazzeggio. Non è più il tempo. Nei prossimi 10 giorni mettiamo in gioco il sistema sanitario del nostro paese. Non è una scampagnata. Abbiamo consumato posti terapia intensiva anche oggi. O invertiamo la tendenza o andiamo in crisi. Non mettiamo a repentaglio la salute per la corsetta del mattino o altrimenti vietiamo anche quello».

I numeri dell’emergenza Coronavirus in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.522 i casi di positività al Coronavirus, 429 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 12.054 a 13.096 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.

Complessivamente, sono 1.334 le persone in isolamento a casa (+134) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 197 (28 in più rispetto a ieri). E salgono a 88 (+20) le guarigioni, 85 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 284 a 346: 62, quindi, quelli nuovi, che riguardano 41 uomini e 21 donne. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso gli approfondimenti per verificare se avessero patologie pregresse, anche multiple.

I nuovi decessi registrati riguardano 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio Emilia e 4 in quella di Modena.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.073 (61 in più rispetto a ieri), Parma 707 (45 in più), Rimini 509 (84 in più), Modena 440 (73 in più), Reggio Emilia 241 (56 in più), Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna), Ravenna 114 (14 in più), Forlì-Cesena 103  (di cui a 52 Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e  51 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri),  Ferrara 44  (10 in più rispetto a ieri).

2.262 posti letto aggiuntivi già allestiti: 1.916 ordinari e 346 di terapia intensiva
Passano dai 2.097 di ieri ai 2.262 di oggi i posti letto già allestiti, tra ordinari (1.916) e terapia intensiva (346), per i pazienti colpiti da Coronavirus, grazie all’impegno messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. Nello specifico: 565 a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 572 a Parma (44 terapia intensiva), 328 a Reggio (48 terapia intensiva), 185 a Modena (49 terapia intensiva), 302 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 85 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 di terapia intensiva), 242 in Romagna (in particolare: 124 Rimini di cui 22 per terapia intensiva; 46 Ravenna di cui 12 per terapia intensiva, 55 Forlì di cui 8 di terapia intensiva, 17 Cesena tutti per terapia intensiva).

In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto. E anche l’Ospedale di Comunità di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.

Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nuova) come Ospedale Covid, oltre a Guastalla da oggi si aggiunge Scandiano.
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi (dove è già attiva per pazienti COVID la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.

Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.

Punti triage

Si è aggiunta oggi una nuova tenda davanti all’ospedale di Piacenza che va a potenziarei 21 punti triage attivati finora in Emilia-Romagna dalla Protezione civile regionale davanti ai presidi sanitari per la sicurezza degli operatori impegnati a gestire l’emergenza Coronavirus: 3 nella città metropolitana di Bologna (2 nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, ed 1 a Imola); 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);  3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori e dove ieri è stata allestita una ulteriore tenda con funzioni di magazzino); 2 in provincia di Ferrara (ad Argenta ed a Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (a Meldola davanti all’Irst Centro oncologico); 1 nella Repubblica di San Marino.

Volontariato

Ieri sono stati 104 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.445 dal 23 febbraio scorso.

 

 

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